Cari ragazzuoli...con l'arrivo della bella stagione urge praticare uscite più..."uscite" delle ahimè striminzite giratine invernali.
Ordunque U_U
Problema fondamentale: come affrontare le discese da una strada di montagna?
Non sto parlando di quei bei curvoni asfaltati che costeggiano i monti e neanche di stradine secondarie pur sempre asfaltate ma con pendenze molto ripide.
Mi riferisco proprio a quelle tipiche stradette di montagna che i cari trialisti e crossisti et enduristi ecc... amano intraprendere ma che io sinceramente ho percorso fino ad ora quasi sempre solo a piedi.
Mi spiego, già di per sè non sono munito del mezzo più "consono" per affrontarle con spavalderia (una enfield dlx...ok che gli indiani le usano per girarci sulla catena dell'himalaya con risultati eccellenti...ma vorrei evitare qualche ruzzolo ), ma, per la salita, problemi non ce ne sono: velocità moderata, dolce cambio di marcia ogni tanto, e trattorando (termine per indicare l'andatura tipica di un trattore) si arriva fino in cima.
Il problema sorge quando è il momento di tornarsene a casa e se l'unica via di ritorno e quella di andata, certi tratti sono a dir poco vertiginosi e considerando che il fondo stradale è caratterizzato da un "simpaticissimo" ciottolato (tipo sanpietrini ma tondi e belli lisci...eh si...perfetto ^_^) la sensazione è continuamente di "ora vado a terra e il serbatoio và a putt...

Per ora sono riuscito a cavarmela senza troppi problemi, ma la guida era parecchio insicura e ovviamente molto lenta (e rimarrà sempre quella), la domanda è...qualcuno ha qualche consiglio su come affrontare questo tipo di strade?
Sinceramente pensavo di non superare il primo rapporto e lasciare che il freno motore facesse tutto il suo lavoro mentre io mi limito a focalizzarmi sul mantenere assetto e traiettoria il più stabili possibile, ma purtroppo in certe situazioni è necessario usare il freno posteriore visti gli ostacoli che mi ritrovo davanti (quei bellissimi avvallamenti del manto stradale tipici delle strade di montagna per consentire all'acqua di scorrere via -.-) , di conseguenza la velocità diminuisce e il motore finisce per spegnersi se non sono veloce a riprendere la frizione....ma tirando la frizione il freno motore si prende un caffè...e siamo di nuovo al punto di prima....scivolata in arrivo.
Forse sarebbe meglio lasciare solo il freno motore senza toccare il posteriore (e limitarne l'uso solo in caso di reale fermata) e giocare di più con la frizione per modulare la velocità?
Qualche consiglio sui giochi di prestigio da usare tramite il manubrio?
Il freno anteriore da passate esperienze "scooteristiche" me lo dimenticherei del tutto sinceramente...oppure in concomitanza con il posteriore ha il suo perchè anche lui?
Lo so' lo so'...che mi piglia di girare con una classica sulle strade di montagna....bho...è la sfida...e poi adoro i luoghi....e i soldi per mantenere una seconda motina per giri dedicati solo agli ambienti alpino-appenninici per ora non li ho

Denghiu a tuttY

