Premessa
Lo scorso anno causa covid si è viaggiato in Italia nonostante le idee fossero tutt'altre, Giugno in Appennino, Settembre in Dolomiti. Viaggi fatti in due, con Marcello (topomotogsx) a Giugno e con Paolo (ElVufero) a Settembre poiché con Marcello non ci si era messi d'accordo sulle ferie e ci si è trovati ad averle sfalsate di una settimana. Quest'anno partiamo a Gennaio, in piena emergenza covid (di nuovo) progettando un viaggio in Norvegia, rispetto allo scorso anno almeno sincronizziamo le ferie, ci troviamo in tre: Marcello, Emanuele (tio) ed io.
Con il passare del tempo appare sempre più chiaro che il viaggio in Norvegia non si potrà fare, le restrizioni per l'estero ce lo impediscono.
Scatta il piano B (in realtà era già predisposto, siamo stati previdenti) e il nostro viaggio sarà in Italia centrale, andremo a vedere se esiste davvero il Molise!
Sabato 12 Giugno
E' arrivato il giorno della partenza. Le ferie le abbiamo sì sincronizzate ma ci si è messa la seconda dose del vaccino per me a dettare i giorni del viaggio: obbligatoriamente dal 12 al 21 giugno. La prima tappa era stata pensata per permettere a Emanuele un veloce cambio gomme a Casina, dove lo aspettava un treno di pneumatici vinto in un precedente raduno, la partenza di sabato ha stravolto anche questo piano: si gira sull'Appennino emiliano ma da Casina non si passa.
Appuntamento all'autogrill San Zenone per le 9:00 del mattino, arrivo con qualche minuto di anticipo e trovo i due compagni di viaggio già lì ad aspettarmi, niente da fare: sono sempre l'ultimo. Marcello guarda i miei pneumatici e preconizza un "con quelle gomme non lo finisci il giro", sdrammatizzo con "troverò un gommista per la strada" ma in realtà l'amico è riuscito ad instillare in me il dubbio. Onestamente ero partito traquillo, le gomme avevano percorso all'incirca 6000 Km (4000 li avevo fatti io, 2000 il precedente proprietario del mezzo che mi aveva prospettato un utilizzo di 10000km abbondanti) e il kilometraggio previsto era di poco più di 3000km quindi ero ampiamente in tolleranza. Non vi anticipo come andrà a finire.
Ci sciroppiamo l'autostrada fino a Berceto con la solita noia quindi iniziamo il percorso più divertente ma subito ci fermiamo, in paese a Berceto, per un caffé. E' sabato mattina, il tempo è bello, il paese è pieno di motociclisti. Come di consueto, quando a studiare il percorso siamo Marcello ed io (Emanuele si è tirato fuori dicendo che in queste cose è utile quanto il pulisci catena sul cardano

Pure il successivo Valico di Monte Prandone non è niente di che, ci porta da Calestano in val Baganza verso la val Parma che subito abbandoniamo, su una strada stretta in mezzo ai campi, per salire al valico di Fragno che invece è su una bella strada ricca di curve tra la val Baganza e la val Parma (da Calestano a Langhirano).

Arrivati in val Parma, in contemporanea, io e Marcello proponiamo un pranzo "dalla Guglielmina", alla trattoria Fontana di Costa di Castrignano dove eravamo stati un paio di volte in inverno e dove si mangia, bene, cibo tipico parmense. E' un po' fuori percorso perciò, visto che comunque l'appetito si fa sentire e l'orario è compatibile, decidiamo di sfamarci a Langhirano dove troviamo un bar che propone anche piatti caldi (la trattoria che avevamo inizialmente addocchiato stava chiudendo, come può una trattoria chiudere a mezzogiorno del sabato resta un mistero più del terzo segreto di Fatima

Soddisfatti i bisogni primari risaliamo in moto in direzione passo del Crocione (senza infamia e senza lode) per proseguire verso la sella di Lodrignano dove approfittiamo del distributore lì ubicato per fare il pieno. Arriviamo in val d'Enza e la risaliamo restano a mezzacosta su strade poco trafficate e ricche di curve, attraversiamo l'Enza - confine tra le province di Parma e Reggio - per salire al passo Ferrarino, attraversare Castelnuovo ne' Monti e da Felina salire al castello di Carpineti. Sosta "aperitivo", anche se sono solo le 16:30, al bar del castello di Carpineti

(già visitato e apprezzato in occasione di un Tingaraduno estivo e pure consigliato da un mio collega) prima di attraversare il fiume Secchia e salire al passo Cento Croci (omonimo di quello più famoso al confine con la Liguria) per raggiungere la strada statale dell'Abetone che abbandoniamo dopo pochi km in direzione Riolunato/Montecreto per salire a Sestola.

Qui mi assale il dubbio che il navigatore ne abbia combinata una delle sue, Sestola era prevista come tappa di giornata e ci saremmo dovuti arrivare dopo aver percorso il passo del Lupo mentre il buon tomtom ci faceva salire e scendere per la stessa strada verso il passo. Controllando meglio devo ringraziare la guida elettronica, ci ha evitato un passaggio sulle piste da sci tra Le Polle e il passo che qualche buontempone ha classificato come strada!

Dopo l'escursione al Passo del Lupo, passando per altri tre passettini secondari, torniamo a Sestola e prendiamo possesso della camera in albergo, il Grand Hotel San Marco che riporta ai fasti del periodo del Gran Tour. Decidiamo di cenare in hotel, il profumo proveniente dalle cucine mentre parcheggiavamo la moto ci parlava di gnocco fritto e pasta fatta in casa e la percezione, che si rivelerà errata, di essere in una classica stazione sciistica d'estate con il rischio di non trovare nulla di aperto hanno molto influito sulla scelta che si è rivelata ottima.
Per digerire l'abbondante cena, accompagnata anche da un ottimo vinello, facciamo quattro passi verso il centro di Sestola, trovando un borgo vivo e brulicante di gioventù. Per concludere degnamente la serata ci concediamo una birra in un pub dopodiché, stanchi, torniamo in albergo. Giunti all'albergo mi accorgo di non avere le chiavi della camera, le avevo riposte nel borsello che ho dimenticato sulla panca del pub. Torno di buona lena al pub e sulla panca il borsello non c'è. Panico. Chiedo alla barista che mi comunica che lo avevano in custodia loro e me lo riconsegna; si stavano giusto domandando come agire. Torno all'hotel e possiamo finalmente dedicarci ai concerti notturni di strumenti a fiato non convenzionali.
Km: 484
Passi: 13 (di cui 12 per me inediti)