Condivido con voi questo piccolo giretto, sul quale ho dovuto ripiegare visto che, per problemi logistici, quello originariamente pianificato è andato in fumo ( Alta Savoia - Foresta Nera - Baviera - Austria [Progetto] )
I Giorno
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Arrivato ad Iseo salgo verso Polaveno e scendo verso Ponte Zanano. Questo tratto non mi ha particolarmente entusiasmato, a parte la splendida vista sul Lago d’Iseo.

A Ponte Zanano giro verso Gardone e seguo la SP345 verso Bagolino. Superati i centri abitati la strada si fa divertente ed il paesaggio decisamente piacevole. A forza di salire mi ritrovo in mezzo alle nuvole, in un paesaggio quasi spettrale.

Ed Infatti qui ( Link a pagina di Goo.gl ) sbaglio strada. In realtà non ci sono indicazioni, se non scendendo nell’altro senso, per cui viene naturale proseguire dritto. La deviazione sarebbe stata anche più che gradita, se non che, poco dopo il gigantesco radar

(che sul momento avevo scambiato per una centrale solare) la strada diventa sterrata (esattamente qui Link a pagina di Goo.gl ). Perciò ritorno sui miei passi incontrando finalmente il cartello per il Lago d’Idro che mi fa tornare sull’itinerario previsto.

Scendo verso il lago ed imbocco la SS237 verso Madonna di Campiglio. Arrivati dalle parti di Creto giro verso la Val Daone. Sono 25 anni che non la vedo e ne conservo un bellissimo ricordo.
Mi fermo a mangiare subito fuori Daone. Dopo pranzo proseguo fino alla diga. La valle è stupenda ed è esattamente come me la ricordavo: fredda e deserta!


Dopo una piccola sosta ritorno sui miei passi e riprendo la SS239 per Madonna di Campiglio. La strada non è un granché ma fila via veloce e raggiungo Caderzone.
II Giorno
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Dopo una notte d’inferno, riparto sotto l’acqua. Prima tappa a Pinzolo in farmacia


Arrivati al bivio per San Pancrazio decido, visto che c’è tempo, di fare una capatina fino al Lago di Fontana Bianca, anche se poi dovrò fare la stessa strada a ritroso. Anche qui paesaggi meravigliosi.



Tornato indietro giro intorno a Merano e mi immetto sulla SS38 verso Prato allo Stelvio, strada decisamente trafficata e poco entusiasmante, ma non ho trovato alternative valide.
Finalmente mi accingo a fare per la rima volta il mitico passo dello Stelvio, e dopo i primi tornanti comincio a chiedermi… “Ma che diavolo ha di mitico?!?!?” Un’infinità di tornanti a gomito da fare a passo d’uomo (almeno io li faccio a passo d’uomo, voi magari li fate tutti in derapata e vi divertite un mondo), traffico sostenuto (anche in giorno feriale) e soprattutto un’elevata percentuale di imbecilli in macchina che si credono Miki Biasion. Certo, il paesaggio è magnifico, ma da queste parti lo è quasi ovunque.



Arrivato in cima, mi aspetta una calca incredibile ed un puzzo di salamella ai ferri che si insinua anche sotto la giacca. Insomma… devo dire una gran delusione. E anche la discesa verso Bormio non migliora le cose, con diverse gallerie completamente buie con asfalto distrutto, nelle quali si rischia veramente di fare una brutta fine.
Arrivato a Bormio giro verso Santa Caterina Valfurva dove mi fermo per la notte.
III Giorno
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Iniziamo bene la giornata con il Gavia.

Bello bello bello. Deserto, pieno di neve, panorama da urlo. Cosa si può volere di più da un passo?



Scendo fino a Ponte di Legno e seguo la SS42 per poi dopo Incudine salire sul Mortirolo. Pieno di cilcisto nonostante sia un giorno feriale, direi che non mi ha entusiasmato come passo. Troppo… “ciclistico”. Nel senso che è più adatto alle bici che alle moto. Sempre in my opinion.

Arrivato a Grosio scendo verso Tirano per salire poi verso l’Aprica seguendo la SS39. Hanno appena rifatto l’asfalto e sembra di guidare su un tavolo da biliardo!
A Edolo riprendo la SS42 verso Sonico e dopo Malonno salgo verso Paisco Loveno. Lì intravedo l’insegna di una trattoria e mi fermo perché non ci vedo più dalla fame. Chiedo alla signora se è possibile mangiare qualcosa. Mi risponde che in teoria sarebbero ancora chiusi ma che se mi accontento qualcosa mi prepara. Morale della favola… mi rimpinza come un tacchino!

Inutile dire che il conto è ridicolo.
Riparto un po’ preoccupato perché la benzina scarseggia e da ste parti distributori non se ne vedono. Fino a Schilpario la strada non è un granché. Stretta, malmessa e con il costante pericolo di fare un frontale.
Trovo finalmente un distributore quando ormai andavo con i vapori di benzina. Faccio il passo della Presolana e scendo verso Clusone.

A Rovetta giro verso Lovere e mi fermo a Bossico, piccolo paesino con una splendida vista sul Lago d’Iseo.
IV Giorno
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Oggi devo solo rientrare, per cui sono senza itinerario e giro un po’ a zonzo.
MI dirigo subito verso il lago d’Endine da cui prendo la SP40 per andare verso Cene.

Da lì risalgo un po’ la val Seriana per andare a prendere (con qualche difficoltà) la SP41. Da lì in poi, sarà che sono senza meta, sarà che le strade non sono particolarmente entusiasmanti, mi fiondo verso Nembro e poi verso Bergamo in direzione casa.
Il giudizio complessivo è più che positivo. Sicuramente l'itinerario poteva essere migliorato, ma tutto sommato è andato tutto benissimo, meteo compreso. Per il resto... faremo meglio l'anno prossimo!

Ciao
Strady