Innanzi tutto vorrei ringraziare tutti quelli che hanno preso parte a questo fantastico weekend in Toscana, Maura che l'ha organizzato, Antonio, Silvano, Ivano e anche agli amici di Silvano, Franco e Veronica, Bortolo e l'altro amico col Silver Wing del quale ora, mi scuso, mi sfugge il nome (Alberto, possibile?).
Dopo una settimana tormentata dai problemi, dopo una simpatica gita a Frosinone venerdì mattina, finalmente posso decidere di aggregarmi all'allegra brigata pure io.
Ho giusto il tempo di combinare un po' di casini con le prenotazioni dell'albergo

La sveglia suona presto: ore 7.00 in piedi per prepararmi e partire. Ringrazio la Agip per il conto del pieno...
L'appuntamento con la ciurma è subito fuori Viterbo, per me un'80ina di chilometri.
La giornata è splendida: un sole fantastico e non una nuvola. Il cielo è azzurro, di quell'azzurro che solo l'inverno può regalare e la temperatura è mite, direi quasi calda.
Sono le 8.30 ma già c'è un discreto traffico, complice appunto la bella giornata. Imbocco la Cassia bis e cerco di non andare troppo al di sopra dei limiti di velocità...
Un'oretta e sono all'appuntamento. Gli altri sono già tutti li che mi aspettano, nonostante la mia puntualità. Prendo un caffettino, due chiacchiere, si impostano i TOMTOM e si parte. Maura davanti, io per ultimo.
Fino a Montefiascone ci accompagna un bel traffico intenso. Per fortuna appena giriamo per il lago di Bolsena le macchine scompaiono e si aprono le strade, piene di curve. Gli altri partono a razzo. Io, complice un'errata impostazione del precarico del mio ammo posteriore, non riesco a guidare come mi piace e resto un po' indietro.
Mi sto godendo la giornata e i panorami.
"Circumnavighiamo" il lago e in un attimo siamo a Gradoli, Pitigliano, Manciano e Scansano. Strade che conosciamo bene: fantastiche! Poi in una giornata così ce le godiamo ancora di più.
Facciamo una pisciososta

Purtroppo nel tratto tra Roccalbegna e Arcidosso Silvano ha un piccolo incidente.
In un tratto di strada con la sagoma un po' deformata, proprio due o tre curve prima c'è l'uscita di una cava. Per terra quella sabbia fine che sembra borotalco. Io, ultimo della fila, vedo passare i primi e solevarsi una nuvola di polvere. Capisco che li l'aderenza sarà minima. Non faccio quasi in tempo a passare quelle due curve che ce n'è un'altra, in discesa, veramente brutta, e in più la strada ha un evidente avvallamento, davvero un pericolo. Arrivo sulla curva frenando perchè già vedo qualcosa di giallo in terra... Quasi non ho il tempo di capire cosa sia successo che vedo Silvano in piedi che si sbraccia per far cenno a tutti di rallentare.
Per fortuna lui ne esce indenne, la moto quasi, ma lo spavento è grande. Ma Silvano è uno veramente con gli attributi: il suo più grande pensiero è di aver rovinato la bella giornata a noi. Rimettiamo in piedi il suo Canarino, controlliamo che sia tutto in ordine e ripartiamo in una mezz'ora. Silvano, nonostante il manubrio un po' storto, tiene un ritmo comunque alto, sempre per paura di "esserci di peso"... A Silva'!!! Mannaggia a te! Non ti stavo dietro nemmeno dopo l'incidente! Sei un grande!
Pausa pranzo, come detto, a Paganico.
Ripartiamo alla volta di Roccastrada, poi Monticiano, per fermarci all'abbazia di San Galgano per incontrare i simpaticissimi amici di Silvano.
L'abbazia è un luogo surreale. Per chi non c'è mai stato consiglio di andarci. Il tetto manca e con l'azzurro del cielo sopra è veramente qualcosa di incredibile.
Facciamo un po' di foto e poi si riparte, perchè siamo già a metà pomeriggio e la strada davanti a noi - e le curve - è ancora molta.
Prata, Castelnuovo Val di Cecina, Pomarance, Saline. Altra pausa benzina e caffè. Siamo a meno di 40 km dall'arrivo ma la stanchezza si fa davvero sentire.
Se andate a vedere il percorso su googlemaps vi rendete conto delle strade e della loro tortuosità.
A fatica ripartiamo e ci facciamo questi ultimi 40 km fino a Colle Val d'Elsa. Inutile commentare anche qui la bellezza delle strade e dei panorami, ulteriormente abbelliti dalla luce del tramonto.
Quando arriviamo presso l'albergo è già buio. Parcheggiamo le moto su un simpaticissimo piazzale di ghiaia e prendiamo possesso delle stanze.
Da qui non c'è molto da aggiungere fino al momento di dormire, se non la cena luculliana che ci aspetta e le tante risate fatte a tavola grazie alla compagnia di persone fantastiche e di un oste che non si capiva un ciufolo ogni volta che apriva bocca...

Più tardi vi racconterò del giorno 2... A breve - spero - seguiranno le foto!