L’anno scorso insieme ad altri amici motociclisti presi una multa perché viaggiavo ai 71km/h con il limite dei 50 km/h e per nostra fortuna, mentre passavamo uno di noi notò la macchina dove era stato posto il velox.
Tornammo indietro per capire se ci aveva fotografato, ma la donna seduta al posto di guida (in abiti civili), alle nostre richieste d’avere spiegazioni, di qualificarsi e di dirci se avevamo preso la multa, per tutta risposta fece scattare la chiusura centralizzata della sua macchina, così non ci rimase altro da fare che fotografare con i cellulari la macchina e andarcene.
Ovviamente arrivarono i verbali ai quali seguirono i nostri ricorsi con allegate le fotografie della macchina, dei cartelli mobili assenti e del fatto che era posta sotto il cartello che indicava l’inizio del limite dei 50, nascosta dalla vegetazione, ecc…
Ad aprile alla prima udienza mi fu consegnata la documentazione inerente il “controricorso” del comune e fra le tante assurdità “da travaso di bile”, spiccava quella in cui venivo (per via delle foto) citata con tanto di articoli, ecc… per la violazione della legge sulla privacy e a pagare tutte le spese sostenute a causa del mio ricorso….
Venerdì scorso, per fortuna in meno di un minuto il giudice mi ha dato ragione, fra le tante cose che ho menzionato nel mio ricorso, pare che sia bastato il fatto che il velox fosse stato posto all’interno di una macchina privata.
Questa è stata la mia esperienza, spero che possa tornare utile a qualcuno di voi, dal momento che nei piccoli comuni della alta Valle Scrivia e sulla Scoffera, il posizionare i velox all’interno di macchina private è all’ordine del giorno.
