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Bene o male?
7435090
7435090 Inviato: 22 Apr 2009 19:23
 

La natura, nel suo equilibrio è meravigliosa:
il leopardo che si mangia la gazzella commette un'azione riprovevole?
per la singola gazzella è probabile, per la specie gazzella no di sicuro perché il leopardo controlla la crescita demografica della gazzella che se crescesse incontrollata devasterebbe il proprio habitat scatenando carestie, fame, epidemie, morte incontrollata; per il leopardo è semplice sopravvivenza.
Le specie che vivono secondo natura non hanno in soppalco un chilo e mezzo di seghe mentali però è vero che grazie a questo chilo e mezzo siamo arrivati alle stelle.
Il bene diventa male che diventa bene che diventa male... il serpente Ouroboros che si morde la coda... icon_eek.gif

 
7435370
7435370 Inviato: 22 Apr 2009 20:14
 

Il numero di pecorelle scannate dai pastori è di gran lunga superiore al numero di pecorelle mangiate dai lupi. Per cui, se qualcuno si proponesse di essere il vostro pastore per salvarvi dai lupi, pensateci bene.
Bene è male.....punti di vista, scelta e a volte....opportunità!!!! icon_wink.gif
 
7435521
7435521 Inviato: 22 Apr 2009 20:29
 

fabbo ha scritto:
Il numero di pecorelle scannate dai pastori è di gran lunga superiore al numero di pecorelle mangiate dai lupi. Per cui, se qualcuno si proponesse di essere il vostro pastore per salvarvi dai lupi, pensateci bene

eusa_clap.gif

tanta saggezza in queste parole... i driver umani... sono umani... Homo Homini Lupus... ergo...
 
7436150
7436150 Inviato: 22 Apr 2009 23:03
 

Il tema del topic è il seguente:

Il male è male perché il male è male
o
il male è male perché il bene ci fa credere che il male sia male?

Approfitto della sosta per aggiungere un altro tema di riflessione:

Meglio regnare all'Inferno
o
servire in Paradiso?
.

Ricordo che questo topic ha intenti "filosofici"
e non deve essere utilizzato come trampolino di lancio per attacchi verso qualsivoglia religione.

Grazie a chiunque vorrà contribuire e chiudo con una preghiera:
il forum è incriccato quindi evitiamo il più possibile lo spam
 
7436601
7436601 Inviato: 23 Apr 2009 0:08
 

Iskander66 ha scritto:
Il tema del topic è il seguente:

Il male è male perché il male è male
o
il male è male perché il bene ci fa credere che il male sia male?

Approfitto della sosta per aggiungere un altro tema di riflessione:

Meglio regnare all'Inferno
o
servire in Paradiso?
.

Ricordo che questo topic ha intenti "filosofici"
e non deve essere utilizzato come trampolino di lancio per attacchi verso qualsivoglia religione.

Grazie a chiunque vorrà contribuire e chiudo con una preghiera:
il forum è incriccato quindi evitiamo il più possibile lo spam


Volentieri servo in Paradiso, anche se dubito che ci andrò. icon_wink.gif
 
7436630
7436630 Inviato: 23 Apr 2009 0:14
 

motociclope ha scritto:


Volentieri servo in Paradiso, anche se dubito che ci andrò. icon_wink.gif


Cosa vado a fare in Paradiso? icon_eek.gif
Non conosco nessuno!!! icon_mrgreen.gif

(Max...ci faremo una briscoletta) 0509_up.gif
 
7436980
7436980 Inviato: 23 Apr 2009 7:28
 

icon_arrow.gif Se è una trappola................... 0509_si_picchiano.gif ........... ti consiglio di crescere un altro po'!

icon_arrow.gif Se è un desiderio di confronto..... eusa_think.gif ..... si potrebbe partire da una rivistazione degli scritti di Donatien-Alphonse-François in arte il marchese De Sade!...... icon_mrgreen.gif

Oppure del rapporto conflittuale che quotidianamente dobbiamo affrontare con 42

Oppure farci raccontare da Davide le sensazioni che, oramai da lungo tempo, stà provando con questi benedetti servers .................... icon_twisted.gif

icon_arrow.gif Se invece una volta tanto vogliamo essere seri, credo che se non hai esperienza del male, non hai esperienza del bene! E' una questione di confronto, di punti di riferimento. Male e bene sono concetti astratti, eleborazioni cerebrali di dolore e piacere che il nostro organismo affronta quotidianamente per portare a termine il proprio compito: crescere, riprodursi trasformarsi in una nuvoletta di vapore............................ icon_biggrin.gif

icon_arrow.gif A questo punto la mia risposta all'ultima domanda è consequenziale.

Nel paradiso ci s'annoia, non si possono fare polemiche, non c'è sesso, non ci sono gare di moto gp, e soprattutto non si và in moto...... 0510_regolamento.gif ...quindi niente Paradiso..... eusa_naughty.gif eusa_naughty.gif eusa_naughty.gif

All'inferno si stà solo male, non si gode!, ovvero realizzi solo la prima parte delle avventure dell'autore con cui abbiamo introdotto questo pensiero mattutino, ma si sà che se dopo il dolore non trovi il piacere, il dolore diventa solo afflizione, e questo è immorale!
Io sarei propenso per il purgatorio: posso andare in paradiso e posso andare all'inferno... eusa_shifty.gif
E' già questo fatto genera ansia, è qui ricominciamo a soffrire.... 0509_si_picchiano.gif ... e a godere.... icon_cool.gif
 
7438002
7438002 Inviato: 23 Apr 2009 11:29
 

Peccato che i messaggi precedenti siano "parcheggiati" perchè le osservazioni che fate sono interessanti,ma si parlava di bene e male inteso come azioni e non come concetto realisticamente astratto...

Un'esempio fatto nei messaggi precedenti era questo...

Un'uomo ha ucciso una persona,dienta omicida quindi "male" un boia uccide un'omicida quindi è "bene" stessa azione due metri di valutazione differente,il primo ha compiuto un'azione libera ed indipendete,il secondo ha obbedito a un ordine della società in cui vive...questo nelle società dove è prevista la pena di morte,oggi entrambi i casi sono considerati "male",è la percezione della società che rende un'azione "bene" o "male".

Qui non si parlava tanto di paradiso o inferno o dei due concetti in astratto,ma della loro applicazione pratica e della loro percezione nell'uomo.
 
7438396
7438396 Inviato: 23 Apr 2009 12:38
 

bigsen ha scritto:
Peccato che i messaggi precedenti siano "parcheggiati"

Potate pazienza... torneranno icon_wink.gif

bigsen ha scritto:

perchè le osservazioni che fate sono interessanti,ma si parlava di bene e male inteso come azioni e non come concetto realisticamente astratto...


Parzialmente in disaccordo.
Il giudizio su una azione e' in realta' un giudizio sulla conseguenza della stessa.
A sua volta l'azione e' la conseguenza di una valutazione.
Valutazione, infine, che puo' essere basata su etica, morale, dogma, tornaconto personale o sociale, etc. etc.
Ognuno di questi campi ha quindi un "bene" ed un "male" che fanno da chiave di catalogazione.
A monte, quindi, esiste sempre un concetto astratto che ci guida a classificare in "bene" e "male" anche solo un'idea.

(ovviamente tutto quello che ho scritto potrebbe essere sbagliato [cit.])
 
7439817
7439817 Inviato: 23 Apr 2009 15:34
 

42 ha scritto:
bigsen ha scritto:
Peccato che i messaggi precedenti siano "parcheggiati"

Potate pazienza... torneranno icon_wink.gif

bigsen ha scritto:

perchè le osservazioni che fate sono interessanti,ma si parlava di bene e male inteso come azioni e non come concetto realisticamente astratto...


Parzialmente in disaccordo.
Il giudizio su una azione e' in realta' un giudizio sulla conseguenza della stessa.
A sua volta l'azione e' la conseguenza di una valutazione.
Valutazione, infine, che puo' essere basata su etica, morale, dogma, tornaconto personale o sociale, etc. etc.
Ognuno di questi campi ha quindi un "bene" ed un "male" che fanno da chiave di catalogazione.
A monte, quindi, esiste sempre un concetto astratto che ci guida a classificare in "bene" e "male" anche solo un'idea.

(ovviamente tutto quello che ho scritto potrebbe essere sbagliato [cit.])


Etica e morale sono due concetti personali di concezione del proprio stile di vita e di una società in generale,riferirsi a "bene" e "male" in quanto puramente concetti religiosi in quanto "paradiso & inferno" e in base a ciò decretare una cosa o l'altra è semplicemente limitativo e decisamente irreale,le religioni dicono questo è "bene" questo è "male" senza tenere conto della realtà in cui si trova,un esempio lampante è il precetto di non mangiare maiale nel deserto,eso serviva ad evitare che eventuali malattie suine potessero trasmettersi nell'uomo,come la circoncisione ha la sua base nel motivo di evitare infezioni dellla parte interessata.
Da questo punto di vista certi pensieri sono superati,io non conosco testi sacri in quanto agnostico e citò solo le due cose più celebri,ovviamente potrei sbagliarmi,che pur essendo dettami religiosi avevano una funzione pratica all'epoca,oggi sono semplici precetti superflui.
La religione in quanto tale ha origina da alcuni uomini,ma le ricompense che promettono per i comportamente sono molto strumentali...non è il semplice concetto di ciò che ci aspetta oltre la vita il punto di questo topic,ma solo la valutazione delle azioni degli individui e del posto in cui le società le collocano...qui il punto;Il male è male in quanto tale oppure il male esiste perchè il bene lo dipinge come tale,oppure è proprio il bene ad esser male in quanto crea un suo opposto chiamandolo male?

Questo è il punto,non le concezioni metafisiche di "paradiso & inferno",scusate la brutalità ma mi sembrava giusto fare queste precisazioni prima che il topic divenisse una questione di religione.
 
7442136
7442136 Inviato: 23 Apr 2009 20:00
 

Il frate di Francesco Guccini

Lo chiamavano "il frate", il nome di tutta una vita,
segno di una fede perduta, di una vocazione finita.
Lo vedevi arrivare vestito di stracci e stranezza,
mentre la malizia dei bimbi rideva della sua saggezza...

Dopo un bicchiere di vino, con frasi un po' ironiche e amare,
parlava in tedesco e in latino, parlava di Dio e Schopenhauer.


E parlava, parlava, con me che lo stavo a sentire
mentre la sera d'estate non voleva morire...
Viveva di tutto e di niente, di vino che muove i ricordi,
di carità della gente, di dei e filosofi sordi...

Chiacchiere d' un ubriaco con salti di tempo e di spazio,
storie di sbornie e di amori che non capivano Orazio...

E quelle sere d' estate sapevan di vino e di scienza,
con me che lo stavo a sentire con colta benevolenza.
Ma non ho ancora capito mentre lo stavo a ascoltare
chi fosse a prendere in giro, chi dei due fosse a imparare...

Ma non ho ancora capito, fra risa per donne e per Dio,
se fosse lui il disperato o il disperato son io...

Ma non ho ancora capito con la mia cultura fasulla
chi avesse capito la vita chi non capisse ancor nulla...

Caro 18marzo1954, (18 marzo è una data a me molto cara, mia madre...) nessuna trappola, nessuna provocazione ma il desiderio che nelle chiacchiere degli ubriachi entrasse un tema in tono, degno di un vero bar per ubriaconi.
È bello cazzeggiare però, ogni tanto, è bello affrontare argomenti un po' più ostici perché ci permettono di vedere in noi stessi, tutto qui.
La risposta che state dando voi tutti è segno che ho visto giusto, che questo bar è un vero bar.
Ricordo ancora:
icon_arrow.gif per rispetto nei confronti di Davide, evitiamo lo spam
icon_arrow.gif per rispetto nei confronti di tutti i credenti non attacchiamo le religioni: un ragionamento critico verso il concetto di religione, se argomentato, è ovviamente benvenuto perché da sempre le filosofie ne hanno trattato ma evitiamo gli attacchi ad religionem perché sennò ci sarà inevitabilmente un Admin che, sottolineo giustamente, chiuderà il topic.
Grazie per la vostra preziosa collaborazione, siete fantastici. 0509_up.gif
 
7443911
7443911 Inviato: 23 Apr 2009 22:54
 

Quoto la citazione del bardo pavanese, limitandola a questa rima:
Iskander66 ha scritto:

Ma non ho ancora capito con la mia cultura fasulla
chi avesse capito la vita chi non capisse ancor nulla...


che ho sempre adorato.


E sposto in motobar, dove:
1) si spamma di meno
2) anche se ce lo dimenticassimo, non sparira' tra un mese

icon_wink.gif
 
7444238
7444238 Inviato: 24 Apr 2009 0:01
 

Grazie, questo topic è nato sotto la tua benevola stella 0510_five.gif
 
7444426
7444426 Inviato: 24 Apr 2009 1:06
 

Io credo che una persona senza scrupoli e senza sensibilità reca facilmente il male con sè. Si possono recare danni neppure immaginabili a volte, se non ci si ferma a pensare al male che si fa, anche amando, pealtro.
Nel mio pensiero terra terra, credo che tutto risieda nella nostra coscienza, che ci fa individuare il male e il bene. Che queste due parole siano contarie e eppure vicine e necessarie l'un l'altra per esistere, beh è il mio pensiero. . . . icon_wink.gif
 
7444490
7444490 Inviato: 24 Apr 2009 1:28
 

bel tema.. impegnativo per l'ora ma ne vale la pena spenderci almeno due parole... le prime che istintivamente mi passano per la testa in merito a quest'argomento.... istintivamente come sempre... nel bene o nel male... sono...

all'esterno appaio molto rude.. forse cinico... e a prima sensazione freddo e arido...

alcuni mi dicono che è un comportamento difensivo... ma io non sono d'accordo... da che mi dovrei difendere????

altri mi dicono che sono cattivo... perchè dico cose che alle persone fanno male.... ma mica sono d'accordo.. nemmeno su questo.... cioè, mica dico solo "cattiverie"..

ma le cattiverie in sè sono cose dette per fare male... e se ciò che dico corrisponde alla verità.. non penso si possa trattare di cattiveria...

poi però conoscendomi più a fondo... la maggior parte delle persone mi dic che sono buono...

ora questa premessa perchè... perchè tra il bene e il male in pratica... io secondo il pensiero di chi mi conosce... dovrei essere entrambi! icon_eek.gif

cioè... faccio del male dicendo cose che fanno male... ma grazie a questo comportamento.. mi dicono che sono buono... perciò... ciò che ho fatto di male in realtà era bene...

ok... sono in panico... ma davvero non saprei cosa preferire tra governare all'inferno e servire in paradiso... di sicuro non potrei che decidere istintivamente come meglio mi si addice!

doppio_lamp_naked.gif
 
7445279
7445279 Inviato: 24 Apr 2009 10:24
 

Bene, ti ringrazio per il "caro"..... icon_biggrin.gif
In effetti il 18 marzo possono succedere cose fantastiche...!

Ieri mi sono lasciato un pò prendere dalla diffidenza poichè codesto argomento è alquanto sopra le righe per il clima motociclistico che si respira. Così mi sono lasciato andare, come è mia abitudine, alla definizione del mio pensiero in maniera un po' ironica. Ora, dopo il tuo chiarimento ho capito che facevi sul serio e ho deciso di precisarlo.

- Se parliamo di BENE e MALE, lego immediatamente i due concetti alle sensazioni fisiche di piacere e dolore: se sperimeto una sensazione piacevole (andare in moto), allora dico che "sto bene", se sperimento una sensazione spiacevole (cado con la moto) allora dico che "sto male.
Per stare bene vado in moto. Per continuare a stare bene devo cercare di non star male, cioè devo cercare di non cadere. Ma per non cadere, prima devo essere caduto, altrimenti non capisco cosa significhi.

BENE e MALE sono due esperienze della nostra vita inscindibili, come una coppia di sposi o i cilindri della mia moto.

Le società in genere hanno costruito, dai tempi più remoti, le religioni, le quali, attraverso questi concetti, hanno costruito regole che permettessero la sopravvivenza dei popoli in base alle risorse disponibili (fertilità del terreno, risorse minerarie, clima ecc.).

Per mantenersi inalterate nel tempo, le religioni, hanno creato regole volte a evitare il male e ad agire il bene, riducendo tutti questi concetti ad uno unico: laMORALE.

La mia opinione è che sia necessario evitare la MORALE, proprio perchè scinde i concetti
di BENE e di MALE mettendoli uno contro l'altro..... sono solo due esperimentazioni che ci accompagnano nella vita, fanno parte della nostra identità.
Io sono BUONO perchè faccio del bene (offro una birra, dò una mano ai terremotati, aiuto chi ha bisogno, prendo una laurea, svolgo bene il mio lavoro), contemporanemente sono CATTIVO (passo davanti a tutti ad una fila, non rispetto il limiti di velocità, non do una precedenza ecc.)
Impossibile essere sempre buoni impossibile essere sempre cattivi. Se si dà ascolto alla morale, si accetta solo una parte di sè (come se io, che sono destro, mi tagliassi il braccio sinistro perchè non lo riconoscessi parte di me...)

Invece credo che accettando anche il proprio essere cattivo (che gli spagnoli chiamano "malo"), il proprio male, si può raggiungere un buon equilibrio, una buona conoscenza di sè, una maggiore ricchezza di identità e, paradossalmente, la psiche, non dovendo più arrovellarsi tra il BENE e il MALE, si rilassa e comincia a star bene.
Così, rilassata, inizia ad esprimere all'esterno questa condizione di rilassatezza, il proprio star bene, bene con se stessi e di riflesso con gli altri.
Gli altri si rilassano, sentono il tuo star bene e te lo rendono, con un sorriso, con un tono della voce, con una impercettibile buona predisposizione d'animo nei tuoi confronti.

Sembra un paradosso ma per star bene, bisogna conoscere il proprio MALE.

Non si impara a camminare se non si cade.

Per tutto quanto esposto qui, penso non esistanto paradisi o inferni, o meglio, intorno a noi c'è sia il paradiso che l'inferno, e quotidianamente passiamo da una condizione paradisiaca ad una infernale (pensiamo solo a come stiamo male se ci vengono i crampi della fame e non possiamo mangiare, magari perchè dobbiamo terminare un lavoro, oppure ci scappa la pipì e non c'è il luogo adatto per farla...
E come stiamo bene quando il primo boccone di cibo caldo entra nello stomaco contratto, o la vescica si svuota quando finalmente troviamo il cespuglio giusto......................
Sono dell'opininione che il governo dell'inferno e del paradiso, sia un mio compito, che entrambi i regni siano dentro di me, e ci staranno finchè non diventerò una nuvoletta di vapore... perderò i miei 21 grammi.



Altro è discorso è il concetto di ETICA.

Sono dell'opinione che sulla contrapposizione di giusto e ingiusto ci sia un vero confronto su cui misurarci.
A differenza della MORALE che ti garantisce ma ti lega, l'ETICA ti lasci più libero e pertanto più consapevole.
Tuttavia forse questo è un altro argomento ancora, e lo chiudo subito........ icon_wink.gif
 
7451101
7451101 Inviato: 25 Apr 2009 1:51
 

Citazione:
A differenza della MORALE che ti garantisce ma ti lega, l'ETICA ti lasci più libero e pertanto più consapevole.
Tuttavia forse questo è un altro argomento ancora, e lo chiudo subito...


No, non si chiude niente, questo è il classico caso in cui più carne al fuoco c'è e meglio è...

La differenza è che mentre la morale ti piove dall'alto, l'etica è un insieme di norme comportamentali che ognuno si crea, a torto o a ragione, in base alle proprie esperienze, alla propria educazione, alla propria sensibilità.

Come dire, Rem acu tetigisti, il punto focale della questione sta proprio nell'etica, nella propria etica.
Cosa è giusto, cosa è sbagliato, cosa è bene, cosa è male.
Quando la morale interagisce con l'etica, allora può darsi il caso che ci si ponga la domanda che ha originato il topic
Perché è la morale che pone nella condizione di chiedersi come mai quello che consideriamo bene, per senso comune, sia considerato male e come quello che la morale ci ammannisce come bene sia considerato da noi come male.
 
7455366
7455366 Inviato: 26 Apr 2009 9:54
 

Iskander66 ha scritto:

No, non si chiude niente, questo è il classico caso in cui più carne al fuoco c'è e meglio è...
...................




Anche topolino nel cartone animato "L'apprendista stregone" metteva tanta carne al fuoco, e finiva per combinare un disastro per perdita di controllo... icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif

Iskander66 ha scritto:

La differenza è che mentre la morale ti piove dall'alto, l'etica è un insieme di norme comportamentali che ognuno si crea, a torto o a ragione, in base alle proprie esperienze, alla propria educazione, alla propria sensibilità.


La MORALE è il principio della convivienza. Se si convive, cioè quando si passa molta parte della propria giornata, della settimana o mesi o anni insieme a una persona o a un gruppo di persone, si stabiliscono regole comportamentali su ciò che è bene e ciò che è male; sono regole che hanno generalmente un livello di apprezzamento medio ma soddisfano almeno un pò tutti quanti: all'incrocio ci vuole un semaforo.
La regola è: - Quando è rosso mi fermo qundo è verde transito -.

L' ETICA emerge come riflessione dopo che le regole della MORALE sono state più o meno universalmente condivise ed accettate, cioè diventate patrimonio culturale (Immagino che Giulio Cesare, se comparisse all'improvviso ai giorni nostri con le sue armate e, all'incrocio del ponte del Rubicone, si trovasse difronte al semaforo rosso, rimarrebbe piuttosto perplesso prima di capire come comportarsi....... ).

Poichè nel Corso del tempo la nostra storia ( e per nostra intendo la civiltà mediterranea, cioè gli usi e costumi più o meno riconoscibili in tutti i popoli che abitano le terre bagnate dal Mar Mediterraneo) ha avuto uno sviluppo e gli strati di morale sono sovrapposti l'uno sull'altro, e io li conosco, posso scegliere, le MORALI che mi sono più congeniali e farne un codice comportamentale soggettivo, MIO è vivere la mia cultura, cioè il mio rapporto con l'altro o gruppi di altri in base a questo codice soggettivo, che può anche essere condiviso.

Sono dell'idea che la corrispondenza tra MORALE ed ETICA, sia simile alla relazione tra ipocefalo e mesencefalo, cioè tra il cervello primordiale (quello degli istinti primari) e quello capace di eleborare la realtà percepita e agire con strategia.

Tutte le volte che ci confrontiamo, come ora, mettiamo in gioco i mesencefali, e siamo contenti delle cose che ci diciamo, di più, siamo contenti di poter dire ciò che pensiamo a qualcun altro, elaboriamo insomma.
Per questo motivo diciamo che siamo intelligenti, non perchè abbiamo fame o desiderio di sesso o siamo accecati dall'odio.... non ci confrontiamo con gli ipocefali...

Pur tuttavia non rinunciamo ai nostri ipocefali, perchè sono lo stimolo è il motivo primario della nostra vita.

Se il mio cammino incrocia con quello di una bella donna davanti ad un portone, e io rimiro le sue curve, posso (come pensiero primario) desiderare fortemente di piegarmici sopra... questo è l'ipocefalo....
Invece di sdraiarmi sulle sue curve decido di farle un bel sorriso perchè considero le donne delle creature magnifiche, e cederLE il passo per rispetto........ e questo è il mesencefalo....
Qualcuno invece risponde all'ipocefalo e infratta la malcapitata nell'androne e si piega sulle sue curve
Allora intervengono le regole della morale (oltre a quelle penali): molestare una donna è male!

Cederle il passo non è una regola di morale, lo è di costume. Mentre sei obbligato a non molestare le donne (esattamente come sei obbligato a fermarti col semaforo rosso), non sei obbligato a cederle il passo.
E' una regola di costume che si può prendere oppure no. Magari, se io passo prima, lei non ci fà nemmeno caso (mentre ci fanno sempre caso se le cedi il tuo passo).
Magari lei, ingentilita dal mio gesto "ETICO" mi fissa meglio negli occhi e mi manda un messaggio di interesse, forse io percepisco (ipocefalo) questo messaggio e invento lì per lì qualcosa che apre un dialogo, e le rendo lo sguardo invitandola ad approfondire la relazione.
Forse dopo qualche tempo, siamo piegati sulle reciproche curve e ci divertiamo entrambi come pazzi! In questo caso la mia ETICA ha elaborato la MORALE, l'ha contenuta ed indirizzata verso il soddisfacimento dei bisogni primari, senza per questo infrangere le regole della morale. La mia ETICA, deve tenere conto che prima dei miei bisogni ci sono i suoi, che significa forse un giorno potrà amarmi, oppure non mi amerà mai perchè lei DEVE SEMPRE poter decidere quello che le piace fare nella sua vita. Tuttavia il risultato finale per il mio senso di identità è sempre il medesimo: "Sono comunque soddisfatto perchè ho vissuto in base ad un mio valore etico".

Ecco quello che penso io della relazione MORALE/ETICA. Prima si impara a camminare MORALE poi si impara a correre ETICA.

*************************************************************************

Confesso che le ultime tre righe del tuo ragionamento non mi sono risultate subito chiare...
Se ho ben capito , tu domandi come mai quello che io considero bene è considerato male dall morale!?
Se è questo il significato, la risposta per me è semplice: per lo stesso motivo per cui tutti i cibi, e bevande ed altro che mi piacciono, fanno sempre male!.......... icon_sad.gif
 
7456989
7456989 Inviato: 26 Apr 2009 19:23
Oggetto: Re: Bene o male?
 

Iskander66 ha scritto:
Ma...

il male è male perché il male è male

o

il male è male perché il bene ci fa credere che il male sia male?

icon_eek.gif icon_asd.gif icon_eek.gif

di sicuro a te la droga fà male icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif
 
7459114
7459114 Inviato: 26 Apr 2009 23:44
Oggetto: Re: Bene o male?
 

NDA ha scritto:

di sicuro a te la droga fà male icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif


Grazie per il tuo commento però, se la questione non ti interessa, puoi anche evitare di fare spam inutile, soprattutto nel momento in cui il server è in crisi, grazie.
 
7459210
7459210 Inviato: 27 Apr 2009 0:02
 

Ciao 18 marzo, io la penso così.
Noi viviamo un paese che ha una certa morale dominante. Facciamo un esempio: grazie a questa morale siamo tutti, o quasi, giunti alla conclusione che la pena di morte è una cosa sbagliata. Questa cosa si è diffusa, perché noi crediamo nei valori di misericordia, di rispetto della vita e della solidarietà. I nostri nonni e genitori ce l'hanno trasmessa, è diventata senso comune e quindi un aspetto caratterizzante dell'etica di ciascuno di noi. Etica deriva da Odos, greco, che vuol dire strada: l'etica è la strada che noi decidiamo di condurre: noi stabiliamo dove questa strada deve svoltare o dove deve salire. L'etica, una volta formata, può anche andare contro la morale originaria: basti il caso che la nostra fede dominante continuò ad ammettere, pur se in casi eccezionali, una questione di realpolitik, la pena di morte ove la nostra legislazione l'aveva del tutto esclusa, a prescindere. Qualora io andassi a vivere nel Texas, la mia etica si scontrerebbe violentemente contro la morale dominante: per i texani, io italiano risolutamente contrario alla pena di morte, risulterei su posizioni aliene: il loro bene farebbe risultare il mio bene come male. Potrei dire anche che l'amore appassionato per le armi da fuoco che gli americani nutrono, per me è male... per loro è un bene sancito dalla Costituzione.
Siamo quindi in una situazione per cui abbiamo beni relativi e mali relativi.
Come i partigiani della Resistenza, per noi sono eroi, per i tedeschi, banditi.
Messa in questi termini è un po' banale e semplicistica: bisognerebbe continuare su temi più generali.
icon_eek.gif icon_eek.gif icon_eek.gif
 
7460202
7460202 Inviato: 27 Apr 2009 10:48
 

icon_arrow.gif Alessandro,
Scusa l'espressione, ma stai facendo un po' di confusione... icon_eek.gif

La morale è un concetto astratto, definisce ciò che è bene e ciò che è male in un contesto caratterizzato da un' economia, un territorio (e relativo clima) e un'alimentazione.
La morale è cultura, cioè (detta in termini antropologici) la comprensione della NATURA (e delle sue leggi) e il suo sfrutttamento atto a garantire la soppravvivenza di un popolo che vive in un determinato territorio.
La morale cioè regola i comportamenti della società degli umani al fine di garantirne la sopravvivenza e se possibile lo sviluppo e la sua espansione nello spazio e nel tempo.

E' molto importante comprendere questo concetto: una familia di eschimesi avrà una morale differente da quella di una familia di eritrei, o da quella di una familia di cinesi, perchè i termini di necessità di sopravvivenza sono differenti a causa delle differenze territoriali e climatiche.

La MORALE ha origini antiche, viene prima delle leggi. Pensiamo solo ai dieci comandamenti; ad esempio il comandamento: "non ammazzare" non è patrimonio esclusivo del popolo ebreo, è patrimonio di tutti i popoli del mondo, che hanno capito subito che amazzare il proprio vicino può arrecare grossi danni a tutta la comunità, soprattutto in una economia che si reggeva sulla forza lavoro come unica fonte di sostentamento e di sopravvivenza, e che la vita di ogni individuo non durava oltre la fase riproduttiva, e comunque era facile lasciarci le penne

Sono i ROMANI, tra i primi popoli nella storia (almeno di questa parte del mondo in cui abitiamo), a codificare la MORALE inventando un ordinamento giuridico che non solo ha loro permesso la sopravvivenza, ma gli ha anche consentito una formidabile (per quei tempi) espansione.

La MORALE resta ai giorni nostri uno stumento un po' arcaico. L'industrializzazione, l'elevato grado di tecnologia, l'economia stessa che governa e orienta le nostre risorse monetarie, non ha bisogno di morale, ne fà volentieri a meno.

Come ho detto più sopra, la MORALE seve a controllare i comportamenti di un popolo tramite proibizioni e permessi: è un potere semaforico.

L'ETICA è bagaglio tuo. E' la costruizione di Valori che tu hai appreso ed assemblato per dare una ragione ai fatti della tua vita.

Se io non uccido le altre persone, non è perchè ho paura della prigione, semplicemente và contro i miei valori.

Negli anni ottanta lessi un intervista ad un esponente della sinistra extraparlamentare che, pur rimanendo fedele al proprio pensiero di cambiamento ed evoluzione sociale, non aveva mai aderito alla lotta armata.
Alla domanda del perchè di questa scelta egli rispose: "La mamma mi ha insegnato che certe cose non si fanno....".
E questa secondo me è morale: aderisci ad un comportamento in massima parte condiviso anche se "istintivamente" saresti portato ad agire in senso opposto.
La MORALE, in questo caso, trasmessa dalla madre, è stata così forte da impedire al ragazzo di compiere atti distruttivi, ma non è stata una sua scelta, è stato il carisma della madre ad assoggettarlo a tale comportamento .

Altre persone, che hanno condiviso quel periodo storico col ragazzo, non hanno aderito alla lotta armata, perchè ritenevano la vita degli altri un valore altrettanto forte come la propria, senza bisogno di riferimenti morali. Non si uccide non perchè sia peccato o si vada in galera, bensì perchè la vita delle altre persone è importante e va rispettata: e questa è quella che io chiamo ETICA.

Detta in soldoni: la MORALE è l'insieme delle norme comportamentali che afferisce i servi, l'ETICA è l'insieme delle norme comportamentali che afferisce gli uomini liberi.
 
7461063
7461063 Inviato: 27 Apr 2009 12:51
Oggetto: Re: Bene o male?
 

Iskander66 ha scritto:


Grazie per il tuo commento però, se la questione non ti interessa, puoi anche evitare di fare spam inutile, soprattutto nel momento in cui il server è in crisi, grazie.

icon_rolleyes.gif come siamo suscettibili...ok, divertitevi 0510_saluto.gif
 
7465140
7465140 Inviato: 27 Apr 2009 20:23
 

18marzo1954 ha scritto:
icon_arrow.gif Alessandro,
Scusa l'espressione, ma stai facendo un po' di confusione... icon_eek.gif

La morale è un concetto astratto, definisce ciò che è bene e ciò che è male in un contesto caratterizzato da un' economia, un territorio (e relativo clima) e un'alimentazione.
La morale è cultura, cioè (detta in termini antropologici) la comprensione della NATURA (e delle sue leggi) e il suo sfrutttamento atto a garantire la soppravvivenza di un popolo che vive in un determinato territorio.
La morale cioè regola i comportamenti della società degli umani al fine di garantirne la sopravvivenza e se possibile lo sviluppo e la sua espansione nello spazio e nel tempo.

E' molto importante comprendere questo concetto: una familia di eschimesi avrà una morale differente da quella di una familia di eritrei, o da quella di una familia di cinesi, perchè i termini di necessità di sopravvivenza sono differenti a causa delle differenze territoriali e climatiche.

La MORALE ha origini antiche, viene prima delle leggi. Pensiamo solo ai dieci comandamenti; ad esempio il comandamento: "non ammazzare" non è patrimonio esclusivo del popolo ebreo, è patrimonio di tutti i popoli del mondo, che hanno capito subito che amazzare il proprio vicino può arrecare grossi danni a tutta la comunità, soprattutto in una economia che si reggeva sulla forza lavoro come unica fonte di sostentamento e di sopravvivenza, e che la vita di ogni individuo non durava oltre la fase riproduttiva, e comunque era facile lasciarci le penne

Sono i ROMANI, tra i primi popoli nella storia (almeno di questa parte del mondo in cui abitiamo), a codificare la MORALE inventando un ordinamento giuridico che non solo ha loro permesso la sopravvivenza, ma gli ha anche consentito una formidabile (per quei tempi) espansione.

La MORALE resta ai giorni nostri uno stumento un po' arcaico. L'industrializzazione, l'elevato grado di tecnologia, l'economia stessa che governa e orienta le nostre risorse monetarie, non ha bisogno di morale, ne fà volentieri a meno.

Come ho detto più sopra, la MORALE seve a controllare i comportamenti di un popolo tramite proibizioni e permessi: è un potere semaforico.

L'ETICA è bagaglio tuo. E' la costruizione di Valori che tu hai appreso ed assemblato per dare una ragione ai fatti della tua vita.

Se io non uccido le altre persone, non è perchè ho paura della prigione, semplicemente và contro i miei valori.

Negli anni ottanta lessi un intervista ad un esponente della sinistra extraparlamentare che, pur rimanendo fedele al proprio pensiero di cambiamento ed evoluzione sociale, non aveva mai aderito alla lotta armata.
Alla domanda del perchè di questa scelta egli rispose: "La mamma mi ha insegnato che certe cose non si fanno....".
E questa secondo me è morale: aderisci ad un comportamento in massima parte condiviso anche se "istintivamente" saresti portato ad agire in senso opposto.
La MORALE, in questo caso, trasmessa dalla madre, è stata così forte da impedire al ragazzo di compiere atti distruttivi, ma non è stata una sua scelta, è stato il carisma della madre ad assoggettarlo a tale comportamento .

Altre persone, che hanno condiviso quel periodo storico col ragazzo, non hanno aderito alla lotta armata, perchè ritenevano la vita degli altri un valore altrettanto forte come la propria, senza bisogno di riferimenti morali. Non si uccide non perchè sia peccato o si vada in galera, bensì perchè la vita delle altre persone è importante e va rispettata: e questa è quella che io chiamo ETICA.

Detta in soldoni: la MORALE è l'insieme delle norme comportamentali che afferisce i servi, l'ETICA è l'insieme delle norme comportamentali che afferisce gli uomini liberi.


In realtà, da quello che tu hai scritto, non riesco a capire dove siamo in disaccordo e dove io abbia fatto confusione. Non sono d'accordo però con la tua affermazione, chi aderisce ad una morale è un servo; andiamo sul concreto. Se una ragazza decide di diventare suora, non è che diventa serva; è una sua libera scelta quella di aderire "in toto" alla morale cattolica.
Io, per educazione familiare, sono cattolico e per mia convinzione sono comunista. Nella mia etica ho coniugato queste due posizioni, prendendo quello che, per mia educazione e buon senso ho ritenuto dover prendere.
Sono libero? Si, certo, ma non sono più libero della ragazza che si è fatta suora di cui sopra. Forse è più libera lei che si è del tutto liberata del fottuto consumismo che affligge la nostra società.
Ci ho pensato spesso, sai: sarei potuto diventare terrorista? Un Brigatista? Si, forse lo sarei potuto diventare! Però non avrei mai potuto ammazzare qualcuno, né un bersaglio politico, né, meno che mai, la scorta. Perché il comandamento "non ammazzare" è vero che mi è arrivato da mia madre, e da mio padre, ma non è che io l'abbia recepito in maniera passiva: l'ho captato, l'ho rielaborato, l'ho fatto mio: è entrato nelle norme comportamentali del mio percorso di vita, la mia etica.
E la storia continua... doppio_lamp_naked.gif
 
7465175
7465175 Inviato: 27 Apr 2009 20:26
Oggetto: Re: Bene o male?
 

NDA ha scritto:

icon_rolleyes.gif come siamo suscettibili...ok, divertitevi 0510_saluto.gif

non è questione di suscettibilità ma di evitare spam in un momento in cui il server ha grossi problemi: mi sembra abbastanza comprensibile, poi recepiscila come vuoi tu.
 
7542142
7542142 Inviato: 8 Mag 2009 11:46
 

Iskander66 ha scritto:
Ciao 18 marzo, io la penso così.
Noi viviamo un paese che ha una certa morale dominante. Facciamo un esempio: grazie a questa morale siamo tutti, o quasi, giunti alla conclusione che la pena di morte è una cosa sbagliata. Questa cosa si è diffusa, perché noi crediamo nei valori di misericordia, di rispetto della vita e della solidarietà. I nostri nonni e genitori ce l'hanno trasmessa, è diventata senso comune e quindi un aspetto caratterizzante dell'etica di ciascuno di noi. Etica deriva da Odos, greco, che vuol dire strada: l'etica è la strada che noi decidiamo di condurre: noi stabiliamo dove questa strada deve svoltare o dove deve salire. L'etica, una volta formata, può anche andare contro la morale originaria: basti il caso che la nostra fede dominante continuò ad ammettere, pur se in casi eccezionali, una questione di realpolitik, la pena di morte ove la nostra legislazione l'aveva del tutto esclusa, a prescindere. Qualora io andassi a vivere nel Texas, la mia etica si scontrerebbe violentemente contro la morale dominante: per i texani, io italiano risolutamente contrario alla pena di morte, risulterei su posizioni aliene: il loro bene farebbe risultare il mio bene come male. Potrei dire anche che l'amore appassionato per le armi da fuoco che gli americani nutrono, per me è male... per loro è un bene sancito dalla Costituzione.
Siamo quindi in una situazione per cui abbiamo beni relativi e mali relativi.
Come i partigiani della Resistenza, per noi sono eroi, per i tedeschi, banditi.
Messa in questi termini è un po' banale e semplicistica: bisognerebbe continuare su temi più generali.
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...hai ragione....
sono dell'idea che il bene e il male è distinto dal modo in cui viene visto....
ciò che per me potrebbe essere il male per te potrebbe essere il bene
e il contrario....
ma questa affermazione non può essere generalizzata, in quanto, come esseri umani cresciuti tra etica e principi sappiamo benissimo che ci son mali così definiti perchè tali sono...e non dipende da nessun punto di vista....

sarebbe come dire che la situazione metereoligica è buona nel momento in cui ci sia una grandinata!
 
7545163
7545163 Inviato: 8 Mag 2009 17:59
 

Gipsy_ ha scritto:



...hai ragione....
sono dell'idea che il bene e il male è distinto dal modo in cui viene visto....
ciò che per me potrebbe essere il male per te potrebbe essere il bene
e il contrario....
ma questa affermazione non può essere generalizzata, in quanto, come esseri umani cresciuti tra etica e principi sappiamo benissimo che ci son mali così definiti perchè tali sono...e non dipende da nessun punto di vista....

sarebbe come dire che la situazione metereoligica è buona nel momento in cui ci sia una grandinata!


Perdona ma non sono d'accordo.
Se fossi in pieno deserto senz'acqua e mi dicessero che il meteo prevede una forte grandinata farei salti di gioia e la grandinata sarebbe per me il massimo bene.
Se avessi una vigna nella zona di Montalcino la stessa grandinata sarebbe il male assoluto.
Come vedi bene e male sono (nel caso della grandinata) placidamente intercambiabili. 0510_saluto.gif
Rilevo anche che tutto, in questa discussione, per sua stessa natura, basata sul dubbio, è aldilà di ogni possibile generalizzazione, infatti il topic non inizia con una affermazione ma con una domanda.
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7545963
7545963 Inviato: 8 Mag 2009 19:46
Oggetto: Re: Bene o male?
 

Iskander66 ha scritto:
Ma...
il male è male perché il male è male
o
il male è male perché il bene ci fa credere che il male sia male?
icon_eek.gif icon_asd.gif icon_eek.gif


Chi può dire cosa è bene e cosa è male?
Cosa è il bene e cosa è il male?
La conoscenza di questo non appartiene a noi, e ricordiamoci qual'è il peccato originale dell'uomo, il voler conoscere ciò che solo Dio conosce, il voler sostituirsi a colui che tutto ha fatto e che tutto sà.
Ma d'altronde, in un epoca simile, riconoscere il male non è facile, perchè molto spesso è mascherato dal bene, che in questo caso di benevolo dà solo una dolce e candida illusione.
Passo e chiudo 0509_up.gif
 
7548254
7548254 Inviato: 9 Mag 2009 0:01
Oggetto: Re: Bene o male?
 

_Bayro_ ha scritto:


Chi può dire cosa è bene e cosa è male?
Cosa è il bene e cosa è il male?
La conoscenza di questo non appartiene a noi, e ricordiamoci qual'è il peccato originale dell'uomo, il voler conoscere ciò che solo Dio conosce, il voler sostituirsi a colui che tutto ha fatto e che tutto sà.
Ma d'altronde, in un epoca simile, riconoscere il male non è facile, perchè molto spesso è mascherato dal bene, che in questo caso di benevolo dà solo una dolce e candida illusione.
Passo e chiudo 0509_up.gif


Io non so se esiste il bene o il male assoluto. Alcuni pensano che il male non esista positivamente ma sia solo la negazione del bene. Come Dio si ponga in relazione alla questione dovrebbe essere relativamente chiaro: Dio dovrebbe essere aldilà del bene e del male; tuttavia c'è chi lo vede come il campione del bene: ma di quale bene, il suo o il nostro? Il bene del creatore è automaticamente il bene della creatura? Per quanto riguarda il peccato, devo dire di essere sempre stato attratto romanticamente dal peccato di superbia; mi spiego: Dio dovrebbe aver creato l'uomo a sua immagine e somiglianza ed essendo Dio increato e perfetto, l'uomo, creato, pur non essendo perfetto, dovrebbe tendere alla perfezione. Mi sembra normale quindi che l'uomo, proprio come fa da sempre, guardi alle stelle e cerchi di elevarsi dal fango che l'ha prodotto. Questa è superbia? Sia, ma è nella natura dell'uomo cercare di rubare i segreti al suo creatore e dato che siamo quello che Lui ci ha voluti, mi sembra che siamo sulla buona strada. Per il resto, cambiano le epoche e cambia la percezione della realtà e con essa il bene e il male e se ai primi del '900 era comunemente considerato disdicevole che una donna mostrasse le caviglie, ora il senso comune non ci fa imbarazzare di fronte ad una bella minigonna.
0510_saluto.gif doppio_lamp_naked.gif
 
7548526
7548526 Inviato: 9 Mag 2009 1:46
 

Scusate l'OT ma la discussione verte su bene/male con uno sviluppo su etica/morale,la religione lasciamola fuori dalla discusisone prima che la cosa rischi di snaturare il topic!
 
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