Un aspetto che si sta sempre più analizzando è quello della percezione del rischio. Già in diversi paesi europei questo viene condotto con metodologie scientifiche oggettive. In Italia l'IPSOS ha prodotto uno studio interessante.
Come al solito i riferimenti sono automobilistici...ma il concetto base non cambia.
Ne riporto uno stralcio...
Gli italiani si ritengono molto prudenti alla guida. Peccato che il 50 per cento degli intervistati ammetta di non rispettare i limiti di velocità, né di essere disposto a lasciar guidare un altro quando eccede nel bere. Questo è quanto emerge dall’indagine Ipsos “La percezione degli italiani in merito alla sicurezza stradale”, presentata oggi dalla Fondazione Ania per la sicurezza stradale al Motor show di Bologna. La percezione del 91 per cento degli italiani intervistati è di essere prudente o molto prudente al volante. Una convinzione condivisa - secondo la ricerca Ipsos - anche dal 97 per cento degli intervistati a Milano, dal 90 per cento a Bologna, dall’89 per cento a Napoli e dall’ 88 per cento a Roma. Per ciò che riguarda la Capitale, tale convinzione si scontra con i dati Eurostat, dai quali emerge che Roma registra il più alto numero di morti o feriti sulle strade, con otto persone coinvolte su mille abitanti e risulta essere la più pericolosa tra le capitali europee. Le convinzioni dei guidatori italiani sono brutalmente smentite anche dalle statistiche che relegano l’Italia agli ultimi posti nel ranking europeo dell’incidentalità stradale. Ogni anno sulle strade italiane muoiono più di 5.100 persone e, secondo l’Istituto superiore della sanità, oltre il 30 per cento delle vittime è causato da automobilisti alla guida in stato d’ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
“L’indagine Ipsos - ha dichiarato Sandro Salvati, presidente della Fondazione Ania per la sicurezza stradale – fa emergere uno dei più gravi problemi per una sicurezza stradale vera: l’enorme differenza tra convinzioni e realtà. Questo accade perché gli italiani non hanno una corretta percezione del rischio che si corre, e si fa correre agli altri, guidando ad alta velocità o mettendosi al volante in stato psicofisico alterato da alcol e droghe. Come Fondazione per la sicurezza stradale riteniamo fondamentale continuare la nostra attività di sensibilizzazione proseguendo la collaborazione con le istituzioni e gli enti preposti, attraverso la politica della ‘prevenzione e del controllo’. Più formazione, più controlli, più sanzioni pesanti.
.....omissis...
L’indagine è stata condotta da Ipsos a novembre 2008, con metodologia Cati (Computer aided telephone interviewing) su un campione di mille uomini e donne di età compresa tra i 15 e i 65 anni, rappresentativo della popolazione italiana, con un approfondimento sulla province di Milano, Bologna, Roma e Napoli.
Il campione su cui ha lavorato l'IPSOS è sicuramente aderente e compatibile con la nostra popolazione motociclistica. Di sicuro tra di essi ci saranno state persone più o meno esperte di guida.
Per cui le variabili età, sesso ed esperienza, che influenzano la percezione del rischio, sono state analizzate.
Ogni volta che siamo alla guida facciamo una valutazione del rischio, a volte a livello inconscio, per le manovre più semplici, a volte con più attenzione, per i percorsi più impegnativi.
Valutazione che si basa su una nostra percezione. Se questa non è "attendibile"...tutto il processo ne viene inficiato.
Impariamo a conoscere bene le nostre capacità e i nostri limiti. Saremo più sicuri per noi e per gli altri.
Ride safe and think bike
