Quelle espresse dalle normative sono tollerazne standar utilizzate (o meglio che la normativa suggerisce di utilizzare) per certi specifichi imieghi, rivolti all'utilizzo di particolari normalizzati.Ad esempio, per il bloccaggio di una chiavetta a disco, UNI consiglia di utilizzare una certa tolleranza perchè le prove che l'ente normalizzatore ha effettuato identificano queste dimensioni come quelle che danno le maggiori garanzie di funzionamento dell'accoppiamento. Ma se qualcosa la progetti o disegni tu, niente e nessuno ti obbliga a rifarti a queste tolleranze... (forse tu indetendevi le tabelle di riferimento per tolleranze generali sui disegni,rif UNI2768 -** a seconda dei gradi di precisione scelti , o forse ancora ti riferivi ai campi di tolleranza IT da applicare alla singola dimensione in base all'accoppiamento scelto) . Non dico che le macchine odierne possano produrre pezzi perfetti, ma questo non significa che non siano in grado di rispettare campi di tolleranza di pochi centesimi (e quando dico pochi intendo proprio pochi), anche per la produzione di pezzi in serie. La vera domanda è:cosa intendete quando vi riferite a "tolleranza zero" (a parte le considerazioni socio-politiche


Infine, non dimenticate che mandare in giro un ragazzo con un tuo prodotto "regalato" o "offerto a prezzo vantaggioso" provoca sempre un ritorno pubblicitario...il ragazzo gira, lo racconta, magari fa provare la moto agli amici e questi si interessano al prodotto e potrebbero diventare clienti! Anche queste cose hanno un loro peso, soprattutto in settori nei quali c'è molta concorenza (e molti concorrenti sono già affermati o godono di una miglore nomea).