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Differenza tra Potenza massima (cv) e Coppia massima (Nm)
3867062
3867062 Inviato: 8 Mar 2008 1:59
 

DiabolikGT ha scritto:

no

restando al livello più discorsivo possibile:
- la potenza è primariamente un indice di quanto veloce puoi andare
- la coppia è primariamente l'indice di quanto puoi accelerare



possibile che nessuno pensi che tra albero motore e ruota ci sia quel bell'accrocchio di ingranaggi che si chiama cambio?

la potenza è il fattore determinante, c'è ben poco da dire, il tutto si chiarisce con un esempio semplicissimo:
due motori della medesima potenza, uno da 50 Nm e l'altro da 200 Nm.
stessa rapportatura in termini di velocità (prima da 30 km/h,seconda da 60 km/h ecc).
entrambe avranno la stessa accelerazione pur avendo coppia uno il quadruplo dell'altra...

per de_corsa, il 2 tempi non è detto che abbia un rendimento inferiore ad un 4 tempi, dipende solo "da come è fatto"..
certamente un 2 tempi "dei nostri" hanno rendimenti bassi, ma per esempio un 2 tempi navale ha rendimenti assai maggiori, ma anceh una maggiore complessità meccanica..
se lo sviluppo 2tempistico non si fosse decisamente arenato, avrebbe sicuramente molte cartucce ancora da sparare (basti pensare con un iniezione diretta, ci sarebbero dei vantaggi enormi e indiscutibili in termini di rendimento...)
un4 t ha pur sempre 2 o 4(5) valvole per cilindro da far muovere (attriti), un giro in più per ogni combustione (attriti doppi).
 
3867606
3867606 Inviato: 8 Mar 2008 10:34
 

AndreaNSR125 ha scritto:



possibile che nessuno pensi che tra albero motore e ruota ci sia quel bell'accrocchio di ingranaggi che si chiama cambio?

la potenza è il fattore determinante, c'è ben poco da dire, il tutto si chiarisce con un esempio semplicissimo:
due motori della medesima potenza, uno da 50 Nm e l'altro da 200 Nm.
stessa rapportatura in termini di velocità (prima da 30 km/h,seconda da 60 km/h ecc).
entrambe avranno la stessa accelerazione pur avendo coppia uno il quadruplo dell'altra...

per de_corsa, il 2 tempi non è detto che abbia un rendimento inferiore ad un 4 tempi, dipende solo "da come è fatto"..
certamente un 2 tempi "dei nostri" hanno rendimenti bassi, ma per esempio un 2 tempi navale ha rendimenti assai maggiori, ma anceh una maggiore complessità meccanica..
se lo sviluppo 2tempistico non si fosse decisamente arenato, avrebbe sicuramente molte cartucce ancora da sparare (basti pensare con un iniezione diretta, ci sarebbero dei vantaggi enormi e indiscutibili in termini di rendimento...)
un4 t ha pur sempre 2 o 4(5) valvole per cilindro da far muovere (attriti), un giro in più per ogni combustione (attriti doppi).


l'esempio che hai fatto non è valido, in quanto, come ho più volte ribadito, la potenza (foriera di accelerazione...) è una funzione diretta della coppia e del numero di giri, come dalla famosa relazione Ne = Mt * n /716

quindi, il motore che esprime un valore di coppia più alto sarà anche il più potente!
icon_eek.gif è così semplice: possibile che non veniate fuori da questo equivoco?
icon_arrow.gif tenete presente la definizione FISICA della coppia (vedi articolo proposto)
NON di quella da motobar!!!

ancora: ribaltando l'equazione di cui sopra, scopriamo che la coppia Mt è uguale a 716 * Ne / n
quindi è inversamente proporzionale al numero di giri, visto che il fattore "n" passa al denumeratore.
ciò spiega la possibilità di aumentare la coppia attraverso la riduzione di giri realizzata dalla trasmissione.
a giri zero, una volta fornita una qualsiasi potenza, il valore della coppia sarebbe infinito: cioè qualsiasi motore, anche da un solo cv, sarebbe potenzialmente in grado di spostare la Terra, MOLTO lentamente, in un tempo enorme, una volta fornito di un'adeguata rapportatura.

ma la sua potenza rimarrebbe sempre di 1cv.

se lo stesso motore lo mettiamo, con dei rapporti adeguati, a spingere un Ciao, ecco che la sua accelerazione diverrà apprezzabile e la velocità del veicolo raggiungerà i 30-40km/h
quindi l'accelerazione - a parità di potenza - dipende dall'esiguità della massa e non direttamente dai rapporti o dalla coppia (a = F/m > vedi più in basso)

quindi la potenza, essendo un lavoro svolto nell'unità di tempo, NON PUO' ESSERE AUMENTATA VARIANDO LA RAPPORTATURA:
si può solo scegliere in quanto tempo utilizzare il lavoro fornito, che è fisso.
la potenza non potrà che essere invariabilmente quella fornita dal motore all'albero, come nel caso della Terra e del Ciao.

ed è la potenza, solo ed unicamente la potenza che DETERMINA le capacità dinamiche di un veicolo: quindi il motore da 200Nm vedrai che avrà il quadruplo delle possibilità di accelerazione rispetto a quello da 50...

se aumentiamo la potenza infatti, a parità di rapportatura, sia la Terra che il Ciao si muoveranno più velocemente!!

il valore della coppia, invece, ci quantifica solo la sua potenzialità in quanto numeratore della potenza, che è inesistente se il tempo T = 0 cioè senza uno spostamento, ovvero un LAVORO.
(vedi esempio del bracciante fortissimo che non muove neanche un passo: anche se regge un quintale sulle spalle, fino a che non si muove e lo carica sul camion, non ha svolto nessun LAVORO e io non lo pago icon_asd.gif !)

come del resto dalla 2a legge della dinamica di Galileo ( icon_rolleyes.gif quella che ha proposto Diabolik contro... se stesso!) a = F/m
ovvero un corpo - a parità di massa - subirà un'accelerazione tanto più forte quanto più forte sarà la forza APPLICATA
> APPLICATA NELL'UNITA' DI TEMPO, NON ISTANTANEA
e la forza esprime un lavoro, visto che F = a*m
(se togli il valore di "a" non rimane che la massa, e la massa senza accelerazione non è capace di nessun spinta, non può neanche pesare...)

scusa se mi sono ripetuto ma non so più che parole usare
( eusa_think.gif icon_idea.gif ma perché non vi aprite un bel libro di meccanica e cominciate a documentarvi, prima di controbattere su argomentti che non conoscete? icon_biggrin.gif )

---------------------------

icon_biggrin.gif mi conosci poco: io sono il più grande sostenitore del 2T di tutto il forum!
icon_rolleyes.gif infatti considero più importanti i suoi vantaggi che il suo scarso rendimento...

icon_mrgreen.gif l'esempio del Diesel 2T è uno dei miei classici, ma nel caso del 2T convenzionale a benzina esso non è pertinente, in quanto i Diesel nautici sono dotati di pompa di lavaggio (la complicazione di cui parlavi) e quindi non subiscono la resistenza passiva prodotta dal carter-pompa,
inoltre, in quanto Diesel, sono tutti a iniezione e valvolati: quindi non subiscono perdite di carico.
ciò non significa che tali sistemi non si possano applicare su motori a benzina ma c'è un limite molto importante: non è meccanicamente conveniente applicare un pompa di lavaggio (e valvole, e turbine...) se non a motori che abbiano necessariamente queste caratteristiche:
- un numero di cilindri pari* (2, 4, 6, ecc.)
- una fasatura a 180° precisi (quindi esclusi motori a "V", a meno di non "collegare" coppie di cilindri di ogni singola bancata: per cui si può fare solo in gruppi a V che abbiano minimo 4 cilindri o un multiplo di 4)

quindi, come vedi, un 2 cilindri a 2T con pompa di lavaggio sarebbe di una complicazione inaccettabile, un 4 risulterebbe più complicato, ingombranbte e pesante di un 4T di pari cilindrata

per il resto sono d'accordo con quello che dici.

*) ciò per sfruttare vantaggiosamente pompe che funzionino a "doppio effetto": si potrebbe fare anche con una a semplice effetto per un solo cilindro, ma gli svantaggi risulterebbero superiori ai vantaggi.

per questo nei "piccoli" (<1200cc) motori da moto il 4T avrà sempre un rendimento maggiore del 2T, anche se difficilmente potrà raggiungere la sua potenza
 
3868163
3868163 Inviato: 8 Mar 2008 12:32
 

sisi quello che dici è giustissimo, e ne sono un profondo sostenitore!!!

oddio, che un motore con più coppia sia anche più potente, non è vero, un 600 monocilindrico da enduro e un 125 2t da gp hanno gli stessi cv, eppure il secondo ha una coppia tripla rispetto al primo..

mi ripeto, a parità di potenza, trascurando momentaneamente quella che è la curva di coppia, due motori con la stessa rapportatura in termini di velocità, avranno le stesse accelerazioni, pur avendo coppie diverse. (naturalmente con pesi uguali)

(anche perchè, passandola in termini fisici, la potenza è l'integrale nel tempo di un lavoro, l'accelerazione è conseguenza proporzionale di una forza, quindi c'è un lavoro quindi c'è potenza. a parità di potenza utilizzata, trascurando gli attriti, giungiamo alla medesima velocità finale.
facendo uso delle adeguate rapportature per "equilibrare" la differenza di coppia, i due mezzi avranno la stessa accelerazione)

EDIT: P.S. W 2t!! icon_biggrin.gif
 
3869021
3869021 Inviato: 8 Mar 2008 14:30
 

AndreaNSR125 ha scritto:
un 600 monocilindrico da enduro e un 125 2t da gp hanno gli stessi cv, eppure il secondo ha una coppia tripla rispetto al primo..


Semmai il contrario. Refuso?... icon_biggrin.gif

A supporto di tale tesi, potrei aggiungere che il Gilera aveva sui 50 Nm per circa 36 Kw, mentre il cbr600f anni '90 ne faceva sui 60 e rotti ma per circa 70 Kw di potenza! Quindi un 25% di coppia in più ed un 100 % di potenza in più. Ovvio, con un regime di rotazione massimo di quasi il doppio.... icon_asd.gif
 
3869314
3869314 Inviato: 8 Mar 2008 15:03
 

mi dispiace de_corsa ma sei abbastanza fuori strada

in primis, la coppia non è un concetto derivato dalla motoristica, ma un concetto astratto di dinamica (cinematica e dinamica dei corpi vengono insegnate di solito nei corsi di fisica 1 e di meccanica razionale*)
la coppia di una forza è solo il prodotto vettoriale della forza il suo eventuale braccio di applicazione, punto e basta
proprio per questo la coppia è indice diretto della forza con cui la ruota, nel vincolo col terreno, può spingere in avanti il veicolo (con le opportune correzioni per la trasmissione) e quindi, in assenza di altri vincoli o forze applicate, indice diretto di quale accelerazione può essere impressa al veicolo (seconda legge della dinamica)
è non dico ovvio ma banale che senza produzione di lavoro il veicolo (o meglio un corpo qualsiasi) non accelera, ma va tenuto ben presente il ruolo esatto che le due grandezze giocani: per esempio, per accelerare con accelerazione 1 m/s^2 da 0 a 10 km/h la potenza necessaria è di molto inferiore a quella necessaria per passare da 100 a 110 con la stessa accelerazione
nota bene che questo è vero in assoluto, il fatto che incidentalmente nei motori rotativi la potenza possa essere calcolata come coppia per regime non modifica la cosa: se il mio sistema di produzione di lavoro non è abbastanza "rapido" nel produrre il lavoro, posso accelerare quanto voglio ma solo fino ad una data velocità stabilita dalla potenza max oltre la quale non si può andare, e durante questo processo l'accelerazione è definita dalla forza applicata al veicolo, non dalla potenza erogata, tant'è che a velocità costante (causa resistenza dell'aria) ho erogazione di potenza ma zero accelerazione


infine, la spiagazione che c'è nell'articolo circa la coppia di rovesciamento è semplicemente sbagliata: tant'è che nell'articolo stesso si dice che viene avvertita incrementando il regime di rotazione. In merito, basterebbe scrivere l'hamiltoniano del sistema e risolvere l'associata equazione del moto per verificare che a regime di rotazione costante (trascurando in prima approssimazione e per semplicità l'irregolarità del moto di rotazione del motore causato dagli scoppi alternati e dagli attriti) non c'è nessuna coppia di rovesciamento
in parole povere, l'errore consiste nell'assumere che l'applicazione di una coppia ad un sistema rotante implichi una forza risultante non nulla applicata al centro di rotazione, il che è evidentemente falso
il motivo vero dietro alla coppia di rovesciamento è che il momento angolare è sottoposto ad una legge di conservazione: ad un dato regime il sistema motore ha un certo momento angolare Q che corrisponde al momento angolare totale M del sistema in quello stato (sistema che può tranquillamente essere considerato isolato); incrementando il regime di rotazione il momento angolare del motore diventa Q' > Q e per la necessaria conservazione del momento totale M, viene indotta una rotazione in senso opposto del veicolo con momento angolare V in maniera tale che Q' + V = M (in realta poi atriti, dissipazioni e altri interventi esterni che rompono l'isolamento del sistema fanno si che il resto del veicolo non ruoti su sè stesso)

riguardo alla questione 2T 4T ho effettivamente usato in maniera impropria la parola "rendimento"


* che non ha nulla a che vedere con la meccanica dei motori
 
3869367
3869367 Inviato: 8 Mar 2008 15:10
 

de_corsa ha scritto:
icon_arrow.gif tenete presente la definizione FISICA della coppia (vedi articolo proposto)

dimenticavo: è quantomeno imprecisa 0510_confused.gif

addirittura alcuni potrebbero obiettare sull'imprecisa e dire proprio sbagliata
 
3869896
3869896 Inviato: 8 Mar 2008 16:40
 

a parità di giri un motore con più coppia non può avere la stessa potenza di quello con meno coppia, perciò il veicolo con più coppia avrà più accelerazione. I valori di coppia e potenza massima non contano molto, perchè se il grafico della potenza è sale e scende molto velocemente si avrà una grande potenza in un range di giri molto limitato. però se si riesce a mantenere il motore a quel determinato regime la sua potenza e quindi accelerazione sarà maggiore di quella di un motore con un grafico della coppia piatta ma alta che però non gira veloce. La sua potenza massima sarà minore, ma potrà essere sfruttato in un range di giri più ampio
 
3870188
3870188 Inviato: 8 Mar 2008 17:57
 

DiabolikGT ha scritto:


[...] l'accelerazione è definita dalla forza applicata al veicolo, non dalla potenza erogata, tant'è che a velocità costante (causa resistenza dell'aria) ho erogazione di potenza ma zero accelerazione


hai già introdotto una complicazione: l'attrito dell'aria, ovvero potenza dissipata, ovvero forze di attrito che contrastano la coppia motrice.

per la frase in corsivo: forza e potenza sono vincolate una all'altra.
nel nostro caso potenza=coppia * numero di giri.

la coppia è la nostra forza che ci spinge. la coppia passando tra gli ingranaggi del motore viene moltiplicata, per via dei rapporti. due motori da 100 kw uno con 100 Nm e l'altro con 50 Nm di coppia. per forza di cose, il motore 2 girerà ad un regime doppio rispetto al motore 1, per produrre la stessa potenza.

per andare alla medesima velocità, la ruota deve fare gli stessi giri, nelle due moto.
mettiamo per ipotesi che la velocità della ruota sia la stessa del motore 1 (100 Nm).
la moto 2 dovrà quindi avere velocità della ruota pari a 1/2 di quella del motore 2. questo signirica che il motore 2 arriva alla ruota con una coppia doppia rispetto a quella del motore, ovvero gli stessi 100 Nm del motore 1...
la potenza è direttamente collegata con la coppia motrice, più potenza, più coppia, più accelerazione. (sia nel caso senza attriti, sia con la resistenza dell'aria, la solfa non cambia)
 
3872487
3872487 Inviato: 9 Mar 2008 2:54
 

DiabolikGT ha scritto:
mi dispiace de_corsa ma sei abbastanza fuori strada

in primis, la coppia non è un concetto derivato dalla motoristica, ma un concetto astratto di dinamica (cinematica e dinamica dei corpi vengono insegnate di solito nei corsi di fisica 1 e di meccanica razionale*)
la coppia di una forza è solo il prodotto vettoriale della forza il suo eventuale braccio di applicazione, punto e basta
proprio per questo la coppia è indice diretto della forza con cui la ruota, nel vincolo col terreno, può spingere in avanti il veicolo (con le opportune correzioni per la trasmissione) e quindi, in assenza di altri vincoli o forze applicate, indice diretto di quale accelerazione può essere impressa al veicolo (seconda legge della dinamica)
è non dico ovvio ma banale che senza produzione di lavoro il veicolo (o meglio un corpo qualsiasi) non accelera, ma va tenuto ben presente il ruolo esatto che le due grandezze giocani: per esempio, per accelerare con accelerazione 1 m/s^2 da 0 a 10 km/h la potenza necessaria è di molto inferiore a quella necessaria per passare da 100 a 110 con la stessa accelerazione
nota bene che questo è vero in assoluto, il fatto che incidentalmente nei motori rotativi la potenza possa essere calcolata come coppia per regime non modifica la cosa: se il mio sistema di produzione di lavoro non è abbastanza "rapido" nel produrre il lavoro, posso accelerare quanto voglio ma solo fino ad una data velocità stabilita dalla potenza max oltre la quale non si può andare, e durante questo processo l'accelerazione è definita dalla forza applicata al veicolo, non dalla potenza erogata, tant'è che a velocità costante (causa resistenza dell'aria) ho erogazione di potenza ma zero accelerazione


infine, la spiagazione che c'è nell'articolo circa la coppia di rovesciamento è semplicemente sbagliata: tant'è che nell'articolo stesso si dice che viene avvertita incrementando il regime di rotazione. In merito, basterebbe scrivere l'hamiltoniano del sistema e risolvere l'associata equazione del moto per verificare che a regime di rotazione costante (trascurando in prima approssimazione e per semplicità l'irregolarità del moto di rotazione del motore causato dagli scoppi alternati e dagli attriti) non c'è nessuna coppia di rovesciamento
in parole povere, l'errore consiste nell'assumere che l'applicazione di una coppia ad un sistema rotante implichi una forza risultante non nulla applicata al centro di rotazione, il che è evidentemente falso
il motivo vero dietro alla coppia di rovesciamento è che il momento angolare è sottoposto ad una legge di conservazione: ad un dato regime il sistema motore ha un certo momento angolare Q che corrisponde al momento angolare totale M del sistema in quello stato (sistema che può tranquillamente essere considerato isolato); incrementando il regime di rotazione il momento angolare del motore diventa Q' > Q e per la necessaria conservazione del momento totale M, viene indotta una rotazione in senso opposto del veicolo con momento angolare V in maniera tale che Q' + V = M (in realta poi atriti, dissipazioni e altri interventi esterni che rompono l'isolamento del sistema fanno si che il resto del veicolo non ruoti su sè stesso)


la coppia è se mai un concetto legato alla meccanica statica prima ancora che alla dinamica: infatti nella spiegazioni iniziali di cosa significa avere a che fare con una coppia di forze, l'eventuale spostamento di un corpo interessato da una coppia di forze non viene neanche preso in considerazione...
infatti tu stesso affermi che:
la coppia di una forza è solo il prodotto vettoriale della forza il suo eventuale braccio di applicazione, punto e basta
che è il concetto che sostengo fin dall'inizio della discussione, sempre che dalla tua definizione si elimini l'aggettivo "eventuale", in quanto la mancanza di un braccio di applicazione rende inesistente qualsiasi coppia.

e nel momento in cui ne valuti le potenzialità dinamiche vuol dire che introduci una riferimento temporale e la coppia cessa di esistere come fenomeno istantaneo per far largo alla potenza propriamente detta, che definisce fisicamente il lavoro compiuto da una forza (sia applicata vettorialmente che come coppia rispetto ad un fulcro) nell'unità di tempo.
infatti se la potenza è lavoro vuol dire che non possono essere valutate potenze atemporali.
nessun lavoro è atemporale
icon_smile.gif se lavoro per zero ore la mia paga sarà uguale a zero - ed è giusto così - anche se esercito una coppia enorme per un tempo zero.

se, seconda frase evidenziata del tuo discorso, l'accelerazione di un corpo è proporzionale alla FORZA applicata (nell'unità di tempo), allora vuol dire che hai automaticamente a che fare con una POTENZA!

la mia spiegazione della coppia di rovesciamento non può essere più esemplare:

immagini visibili ai soli utenti registrati



una coppia di forze identiche, con due bracci di applicazione di diversa lunghezza non può che portare ad una traslazione del sistema secondo la direzione del braccio più lungo: se dai un'accelerata a folle ad una Guzzi avverti chiaramente uno sbilanciamento a destra, ovvero verso il senso di rotazione dell'albero motore.
fenomeni simili sono facilmente sperimentabili con qualsiasi sistema rotante imperniato fuori asse.

icon_rolleyes.gif non hai mai guidato una Guzzi: se dai un'accelerata a folle la moto si butta a destra durante tutta la fase di guadagno di giri, per poi stabilizzarsi apparentemente non appena il sistema raggiunge un regime di rotazione costante: ma in realtà tende sempre a spingere verso destra fino a che il motore è in moto.
proprio oggi osservavo un piccolo compressore spostarsi nel verso del senso di rotazione del suo albero motore, così com'è possibile osservare una lavatrice spostarsi verso il senso di rotazione del cestello durante la fase di centrifuga; anche se pedali vigorosamente su di una cyclette questa tende a spostarsi in avanti: tutte queste sono manifestazioni macroscopiche e facilmente verificabili di una coppia di rovesciamento generata da un sistema rotante inerziale diversamente vincolato al suolo.

quindi l'analisi che fai seguire è fuori luogo in questo contesto.
 
3873757
3873757 Inviato: 9 Mar 2008 12:14
 

non so che dirti

anzi, ti consiglio la lettura di

V.I. Arnold

Metodi Matematici della Meccanica Classica

Editori Riuniti
 
3876896
3876896 Inviato: 9 Mar 2008 19:06
 

mamma mia raga per leggere questo topic quei pochi neuroni che avevo in testa che saktavano la corda hanno fatto karakiri.... icon_eek.gif icon_eek.gif
mamma mia le 0510_mina.gif mentali che mi sto facendo.... icon_eek.gif icon_lol.gif
comunque vi ringrazio dei chiarimenti visto che prima avevo le idee un po confuse anch' io! icon_wink.gif
 
3877007
3877007 Inviato: 9 Mar 2008 19:22
 

DiabolikGT ha scritto:
non so che dirti

anzi, ti consiglio la lettura di

V.I. Arnold

Metodi Matematici della Meccanica Classica

Editori Riuniti


Mi procurerò il testo suggerito, ti ringrazio della segnalazione.

Sono sicuro che c'è sicuramente qualcosa che mi sfugge nelle analisi da te proposte (non sono certo fresco di studi),
ma al di fuori di esse io ti ho suggerito degli esempi empirici che dimostrano l'effetto pratico di una coppia di rovesciamento: una semplice analisi del fenomeno può anche essere fatta serenamente dopo aver preso atto della sua manifestazione; a riguardo, ti ho fatto diversi esempi quotidianamente osservabili, nench'io so che altro dirti.
anzi, ti consiglio di guidare una Moto Guzzi.

Per quanto riguarda il concetto di coppia, non credo esista una dimostrazione razionale che possa trasformarla in potenza senza moltiplicarla per un tempo di applicazione e quindi per uno spostamento:
- un solaio a sbalzo regge tonnellate senza sviluppare nessuna potenza,
- mentre quello che spinge avanti una moto su strada, al di fuori dei motobar e... anche dalle aule di fisica, sarà sempre e solo una potenza, che si realizzerà a sua volta grazie ad una coppia (in mancanza di un vettore lineare come nel caso di un missile...)
In buona sostanza: non è possibile affermare che il valore della coppia, di per sé, assicuri determinate prestazioni mentre la potenza ne assicura altre.
Anche per un buon tiro in salita è necessaria potenza!
Se esiste una qualsiasi potenza, di coppia motrice possiamo ottenerne quanta ne vogliamo attraverso riduzioni meccaniche, sempre che siamo disposti a sacrificare un pò di tempo T...
se abbiamo fretta, allora dobbiamo aumentare la potenza, ovvero la quantità di coppia nell'unità di tempo.
icon_arrow.gif basta pensare come si realizza la spinta motrice a partire da una fase di espansione nel cilindro:
- l'espansione genera una Pressione che, moltiplicata per la superficie del cielo del pistone, fa ruotare l'albero motore attraverso un braccio di manovella che, solo quando si trova a orizzontale, vale esattamente quanto il valore della corsa;
- questo genera la coppia motrice, che avrà una serie infinita e variabile di suoi valori istantanei dipendenti dalle fasi e dall'angolo di rotazione dell'albero motore.
- grazie alla presenza delle masse volaniche, possiamo fruire comodamente di un valore medio della coppia motrice, che sarà poi quello che, moltiplicato per il numero di giri, darà luogo alla potenza nell'unità di tempo: infatti se noi disponiamo di 1kgm di spinta, come valore medio, per ogni ciclo completo realizzato dal motore, e di cicli ne disponiamo 1000 in un minuto, noi otteniamo una determinata spinta;
ma se, fermo restando il valore medio di cui sopra, ne riceviamo il doppio nella stessa unità di tempo, ovvero 2000 al minuto, è chiaro che potremmo fruire di una spinta molto più sostanziosa perché la potenza è aumentata, anche se non è aumentato il valore della coppia!
cioè il famoso bracciante, invece di caricare sul camion un quintale ogni 60", carica un quintale ogni 30", raddoppiando il suo Lavoro Utile, cioè la potenza che impiega durante il suo lavoro
ma se ho bisogno di caricare sacchi ancora più pesanti dovrò prendere un operaio ancora più forte, cioè con più coppia ma che che mi farà il lavoro nello stesso tempo oppure fornire a quello di prima un meccanismo moltiplicatore della coppia come una carrucola che però, non a caso, come tutte le RIDUZIONI moltiplica la coppia aumentando il tempo di salita del carico
 
3885884
3885884 Inviato: 10 Mar 2008 20:43
 

de_corsa ha scritto:
Sono sicuro che c'è sicuramente qualcosa che mi sfugge nelle analisi da te proposte (non sono certo fresco di studi),

penso anche io icon_asd.gif

Citazione:
ma al di fuori di esse io ti ho suggerito degli esempi empirici che dimostrano l'effetto pratico di una coppia di rovesciamento: una semplice analisi del fenomeno può anche essere fatta serenamente dopo aver preso atto della sua manifestazione; a riguardo, ti ho fatto diversi esempi quotidianamente osservabili, nench'io so che altro dirti.
anzi, ti consiglio di guidare una Moto Guzzi.

non contesto affatto che le guzzi tendano a piegare di lato (non le ho mai guidate ma lo so che è così, così come si vedono i motori in linea piegarsi dentro il cofano delle macchine quando si dà un'accelerata a vuoto), quello che non funziona è la spiegazione che hai dato
ci ho guardato ancora, l'errore è nell'analisi dei vincoli
riprendendo il tuo disegno, l'assunto è che SX e DX sono di lunghezza diversa e quindi si ha la famosa coppia di rovesciamento: questo suppone che ci sia un collegamento tra il punto di applicazione delle due forze lungo la circonferenza disegnata e il punto al suolo, cosa che non c'è perchè abbiamo la presenza del grado di libertà del moto rotatorio imperniato sul centro (ps mancano le lettere per identificarli nel disegno); le due forze in questione, data la libertà di rotazione, possono agire solo tramite il centro della rotazione che ovviamente si trova per entrambe alla stessa distanza dal punto a terra, ma la risultante delle due forze sul centro è nulla!
quello che affermo io è che la coppia di rovesciamento, che c'è e nessuno lo nega, si origina dalla conservazione del momento angolare


Citazione:
Per quanto riguarda il concetto di coppia, non credo esista una dimostrazione razionale che possa trasformarla in potenza senza moltiplicarla per un tempo di applicazione e quindi per uno spostamento:

in questa frase, come in molte anche degli altri post, esprimi dei concetti anche corretti, ma in forma del tutto confusa o errata: per usare un modo di dire che hai citato in precedenza, quando si passa dai discorsi da bar a quelli seri è necessario usare precisione nelle affermazioni altrimenti non ci si capisce l'un l'altro

Citazione:
In buona sostanza: non è possibile affermare che il valore della coppia, di per sé, assicuri determinate prestazioni mentre la potenza ne assicura altre.

mai affermato questo
se rileggi, la domanda di TheAnswer era "che messaggi mi danno i valori di coppia e potenza?"
a questa domanda, che è una domanda "da bar" (senza offesa per TheAnswer) ho dato una risposta da bar, ovvero, la coppia ti dà un'idea della capacità di accelerare mentre la potenza ti dà un'idea della velocità massima

se volessimo veramente analizzare come le caratteristiche di un motore si convertono in prestazioni su strada, ci vorrebbe un libro più grosso dell'Arnold (anzi ci vorrebbe una serie di libri)
 
3888563
3888563 Inviato: 11 Mar 2008 8:33
 

DiabolikGT ha scritto:
...quello che non funziona è la spiegazione che hai dato
ci ho guardato ancora, l'errore è nell'analisi dei vincoli
riprendendo il tuo disegno, l'assunto è che SX e DX sono di lunghezza diversa e quindi si ha la famosa coppia di rovesciamento: questo suppone che ci sia un collegamento tra il punto di applicazione delle due forze lungo la circonferenza disegnata e il punto al suolo, cosa che non c'è perchè abbiamo la presenza del grado di libertà del moto rotatorio imperniato sul centro (ps mancano le lettere per identificarli nel disegno); le due forze in questione, data la libertà di rotazione, possono agire solo tramite il centro della rotazione che ovviamente si trova per entrambe alla stessa distanza dal punto a terra, ma la risultante delle due forze sul centro è nulla!
quello che affermo io è che la coppia di rovesciamento, che c'è e nessuno lo nega, si origina dalla conservazione del momento angolare


ho capito cosa dici:
se il fulcro dell'albero offre il suo grado di libertà alla rotazione, il sistema non può essere considerato vincolato all'esterno (al suolo)
icon_smile.gif d'altra parte se lo fosse, col motore in moto non si riuscirebbe a tenere la moto dritta...
questo è vero in linea teorica.
in pratica ci sono le resistenze passive del sistema rotante, che scaricano una parte dell'energia cinetica sul vincolo esterno, originando la famosa spinta laterale.
una dimostrazione di questo meccanismo è quella di un "disco volante" che può rimanere, in assenza di gravità, fermo nel suo assetto costante nel vuoto fino a che non lo si vincola ad un fulcro, a sua volta vincolato all'esterno del sistema: il fulcro del disco si mette a ruotare attorno al vincolo esterno a causa della coppia di rovesciamento o, visto sotto un'ottica analitica, della conservazione del momento angolare.
con meccanica analoga anche se non identica, compiono il loro moto di rivoluzione i satelliti attorno ai pianeti: il vincolo esterno è rappresentato dall'attrazione gravitazionale tra il pianeta ed il satellite.
in assenza di un'attrazione gravitazionale un pianeta resterebbe lì dov'è anche se ruotasse
credo che in questo caso si tratti solo di appurare un uso errato, da parte mia, di definizioni fisiche o di meccanica delle forze.


DiabolikGT ha scritto:
Citazione:
Per quanto riguarda il concetto di coppia, non credo esista una dimostrazione razionale che possa trasformarla in potenza senza moltiplicarla per un tempo di applicazione e quindi per uno spostamento:

in questa frase, come in molte anche degli altri post, esprimi dei concetti anche corretti, ma in forma del tutto confusa o errata: per usare un modo di dire che hai citato in precedenza, quando si passa dai discorsi da bar a quelli seri è necessario usare precisione nelle affermazioni altrimenti non ci si capisce l'un l'altro


icon_rolleyes.gif beh, allora riformula il mio concetto in una maniera corretta, così facciamo prima!

DiabolikGT ha scritto:
Citazione:
In buona sostanza: non è possibile affermare che il valore della coppia, di per sé, assicuri determinate prestazioni mentre la potenza ne assicura altre.

mai affermato questo
se rileggi, la domanda di TheAnswer era "che messaggi mi danno i valori di coppia e potenza?"
a questa domanda, che è una domanda "da bar" (senza offesa per TheAnswer) ho dato una risposta da bar, ovvero, la coppia ti dà un'idea della capacità di accelerare mentre la potenza ti dà un'idea della velocità massima

se volessimo veramente analizzare come le caratteristiche di un motore si convertono in prestazioni su strada, ci vorrebbe un libro più grosso dell'Arnold (anzi ci vorrebbe una serie di libri)


pienamente d'accordo, ma l'appunto che faccio normalmente io sull'accezione popolare del concetto di coppia è mirato a sfatare il mito che questa grandezza "consista" esclusivamente nel tiro del motore (ai bassi regimi): questo è un errore, eppure è questa la definizione corrente della coppia che si sente e si legge perfino nelle riviste di settore (esclusa Mototecnica...)
 
3891464
3891464 Inviato: 11 Mar 2008 14:59
 

de_corsa ha scritto:
ho capito cosa dici:
se il fulcro dell'albero offre il suo grado di libertà alla rotazione, il sistema non può essere considerato vincolato all'esterno (al suolo)
icon_smile.gif d'altra parte se lo fosse, col motore in moto non si riuscirebbe a tenere la moto dritta...
questo è vero in linea teorica.
in pratica ci sono le resistenze passive del sistema rotante, che scaricano una parte dell'energia cinetica sul vincolo esterno, originando la famosa spinta laterale.

sicuramente la presenza di atriti introduce la necessità di correzioni, anche se in realtà nell'esempio pratico di una guzzi la correzione principale consisterebbe nel tener conto della non simmetricità circolare del motore
comunque, la componente di gran lunga dominante è dovuta alla conservazione del momento angolare
tra l'altro, nell'esempio guzzi, viene detto che la "coppia di rovesciamento" è minore quando il cambio viene ingaggiato: questo proprio perchè, siccome il cambio ruota in verso opposto, annulla parzialmente l'incremento di momento angolare d'inerzia quando si incrementa il regime di rotazione
inoltre, l'effetto coppia di rovesciamento si manifesta solo quando si hanno variazioni di regime: a regime costante invece non si evidenzia

PS stamattina in proposito ho sentito un motorista di una nota casa automobilistica, il quale mi conferma quanto ho detto (anche sulle macchine serve tenerne conto)


Citazione:
con meccanica analoga anche se non identica, compiono il loro moto di rivoluzione i satelliti attorno ai pianeti: il vincolo esterno è rappresentato dall'attrazione gravitazionale tra il pianeta ed il satellite.
in assenza di un'attrazione gravitazionale un pianeta resterebbe lì dov'è anche se ruotasse
credo che in questo caso si tratti solo di appurare un uso errato, da parte mia, di definizioni fisiche o di meccanica delle forze.

questo discorso dei pianeti è sbagliato: i moti di rotazione e rivoluzione sono indipendenti l'uno dall'altro e il moto di rivoluzione è solo una soluzione tra le possibili dell'equazione del moto di un corpo in un campo di forze a simmetria centrale; se non mi ricordo male trovi una trattazione completa in merito sull'Arnold


Citazione:
DiabolikGT ha scritto:
Citazione:
Per quanto riguarda il concetto di coppia, non credo esista una dimostrazione razionale che possa trasformarla in potenza senza moltiplicarla per un tempo di applicazione e quindi per uno spostamento:

in questa frase, come in molte anche degli altri post, esprimi dei concetti anche corretti, ma in forma del tutto confusa o errata: per usare un modo di dire che hai citato in precedenza, quando si passa dai discorsi da bar a quelli seri è necessario usare precisione nelle affermazioni altrimenti non ci si capisce l'un l'altro


icon_rolleyes.gif beh, allora riformula il mio concetto in una maniera corretta, così facciamo prima!

è l'uso delle parole che non quadra: il momento di una forza non può essere "trasformato" in niente, tantomeno in una potenza
per fare un discorso seriamente scientifico bisogna partire dai contorni del problema, ovvero definire le forze in campo, i loro punti di applicazione, i vincoli del sistema, le masse (trascuriamo tutto ciò che non è meccanica, quindi campi elettromagnetici et similia)
detto questo si può scriverne l'hamiltoniano e quindi risolverne l'equazione del moto
dalla soluzione si possono poi derivare le informazioni che interessano, tipo l'energia consumata, la potenza impiegata nelle varie fasi del moto, ecc ecc.


Citazione:
pienamente d'accordo, ma l'appunto che faccio normalmente io sull'accezione popolare del concetto di coppia è mirato a sfatare il mito che questa grandezza "consista" esclusivamente nel tiro del motore (ai bassi regimi): questo è un errore, eppure è questa la definizione corrente della coppia che si sente e si legge perfino nelle riviste di settore (esclusa Mototecnica...)

qua ti do perfettamente ragione


edit: ho scritto in giro TheAnswer invece di TheAvenger, mi scuso per aver sbagliato il nick 0510_amici.gif
 
3895936
3895936 Inviato: 11 Mar 2008 22:47
 

nessuno si permetta più di stravolgere il mio nick icon_mrgreen.gif

comunque si io non cerco leggi di fisica ecc. ma più che altro una definizione "alla buona" che sia giusta, però non mi piace definirla bar perchè si sa che al bar si sparano na marea di caxxate icon_asd.gif icon_asd.gif li si parla di leggende, come che l'mc3 fa 95 di fabbrica icon_rolleyes.gif ecc. (almeno qui da me)
 
3905120
3905120 Inviato: 13 Mar 2008 8:13
 

io qualche anno fa ho fatto la stessa domanda a degli ingegneri...

nessuna sisposta comprensibile.

poi mi sono risposto dasolo:

ho guidato la mia ninja 600... che ha tot coppia e tot potenza.

POI HO GUIDATO UN VECCHIO SUZUKI 1000 BICILINDRICO... CHE HA LA STESSA POTENZA MA LA COPPIA DI UN TRATTORE...

diciamo che su strada un motore con molta coppia(quindi mono e bicilindrici) ti fanno proprio sentire la PISTONATA ad ogni giro...

mentre un motore con poca coppia ed espressa ad alti regimi li senti urlare all'orizzonte...

spero di non essere blasfemo, credo che la coppia sia la potenza specifica di ogni giro motore.
piu semplice di cosi' non posso spiegarlo.
 
3920482
3920482 Inviato: 14 Mar 2008 21:32
 

pitto83 ha scritto:
spero di non essere blasfemo, credo che la coppia sia la potenza specifica di ogni giro motore

sì, questa è assolutamente blasfema icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif
 
3920614
3920614 Inviato: 14 Mar 2008 21:46
 

DiabolikGT ha scritto:

sì, questa è assolutamente blasfema icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif

non sto scherzando, è una definizione imprecisa, ma se la potenza è la coppia per il numero dei giri...

per aumentare la potenza senza aumentare i giri bisogna aumentare la potenza specifica di ogni giro(aumentando la coppia)

naturalmente è una definizione semplice ma chiara per chi non si intende di fisica.
 
3920709
3920709 Inviato: 14 Mar 2008 21:53
 

pitto 83 non ha torto, quello che conta in un motore con molta coppia ai bassi non è la coppia di per sè, ma il fatto che con una coppia alta riesce ad avere una buona potenza anche a basi giri. quello che conta non è la coppia, ma la potenza, che però essendo legata ad essa per mezzo del numero di giri ne dipende.
 
3921179
3921179 Inviato: 14 Mar 2008 22:53
 

fabio91lc ha scritto:
pitto 83 non ha torto, quello che conta in un motore con molta coppia ai bassi non è la coppia di per sè, ma il fatto che con una coppia alta riesce ad avere una buona potenza anche a basi giri. quello che conta non è la coppia, ma la potenza, che però essendo legata ad essa per mezzo del numero di giri ne dipende.


[non per essere pignoni, ma potenza è una cosa e coppia un altra, di mezzo c'è semplicemente una derivata temporale.]

a parte questo, ripeto quanto ho già scritto parecchi post indietro, ciò che conta ai fini pratici della coppia è la sua erogazione, la curva di coppia, mentre, più potenza c'è meglio è...

(appunto, a parità di cilindrata, un motore con più coppia dimostra una migliore "qualità" del motore,ma anche qua andrebbe verificata la curva di coppia. il tutto indifferentemente dalla potenza del motore che comunque più è alta e meglio è)

EDIT:
cazzata enorme scritta tra parentesi quadre, la potenza è coppia per velocità angolare (coppia per n giri) o linearmente la potenza è l'integrale di un lavoro per un tempo (potenza istantanea = L*dt)
la derivata non c'entra una mazza)

Ultima modifica di AndreaNSR125 il 14 Mar 2008 23:55, modificato 1 volta in totale
 
3921349
3921349 Inviato: 14 Mar 2008 23:25
 

pitto83 ha scritto:
non sto scherzando, è una definizione imprecisa

non è una questione di imprecisione
questa:
pitto83 ha scritto:
spero di non essere blasfemo, credo che la coppia sia la potenza specifica di ogni giro motore

è proprio una fesseria galattica, sia per chi è pratico con la fisica sia per chi non lo è
ci avevo messo le faccine giusto per sdrammatizzare, ma il concetto è quello icon_rolleyes.gif
 
3921433
3921433 Inviato: 14 Mar 2008 23:40
 

DiabolikGT ha scritto:

è proprio una fesseria galattica, sia per chi è pratico con la fisica sia per chi non lo è
ci avevo messo le faccine giusto per sdrammatizzare, ma il concetto è quello icon_rolleyes.gif


io ti ripeto che essendo la potenza la derivata della coppia in rapporto al tempo se la variazione di tempo tende a 0 la potenza e la coppia diventano la stessa cosa.

cerco di spiegarmi:

motore fiat 1.2 fire 60cv/6000giri coppia X
motore kavasaki 600 120cv/12000giri coppia Z

tralasciando mille variabili si puo presumere che la coppia massima dei due motori uno a 6000 giri, uno a 12000 sia la stessa(X di 6000 e Z di 12000), ma il secondo compiendo nell'unità di tempo il doppio dei giri ha il doppio della potenza.

ma la "potenza spegifica di ogni giro di motore" è la stessa.
cosi come lo è il valore di coppia massima.

non so come spiegarlo meglio di cosi'
 
3930704
3930704 Inviato: 16 Mar 2008 19:29
 

pitto83 ha scritto:
io ti ripeto che essendo la potenza la derivata della coppia in rapporto al tempo se la variazione di tempo tende a 0 la potenza e la coppia diventano la stessa cosa.
questa è una castroneria grossa come una casa, anzi come un grattacielo
la potenza non è la derivata della coppia rispetto al tempo, in merito ti suggerisco di dare una bella lettura al libro di V.I. Arnold che ho già consigliato più sopra, troverai tutte le definizioni corrette al 100%


pitto83 ha scritto:
cerco di spiegarmi:

motore fiat 1.2 fire 60cv/6000giri coppia X
motore kavasaki 600 120cv/12000giri coppia Z

tralasciando mille variabili si puo presumere che la coppia massima dei due motori uno a 6000 giri, uno a 12000 sia la stessa(X di 6000 e Z di 12000), ma il secondo compiendo nell'unità di tempo il doppio dei giri ha il doppio della potenza.
questo è corretto icon_smile.gif


pitto83 ha scritto:
ma la "potenza spegifica di ogni giro di motore" è la stessa.
cosi come lo è il valore di coppia massima.

non so come spiegarlo meglio di cosi'
questa è sempre la stessa fesseria di cui sopra: non è possibile definire una potenza "specifica" per giro di motore
si può definire la potenza specifica per litro, la potenza specifica per grammo di carburante consumato, o altri tipi di potenza specifica, ma quella per giro no 0510_confused.gif
 
3934333
3934333 Inviato: 17 Mar 2008 11:01
 

io non so proprio come poterlo spiegare semplicemente per farlo capire a tutti...

riprendendo l'esempio del motore piat e kawasaki:

se un motore ha il doppio della potenza al doppio dei giri di un altro motore com metà potenza a metà giri si puo suppore che abbiano la stessa coppia, SU QUESTO SIAMO DACCORDO.

è logico che una forza per un braccio non puo essere una potenza...

ma per parlare a chi non ne capisce molto: se ho
120cv a 12000giri oppure
60 cv a 6000giri

la capacità di ogni giro motore di creare potenza è la stessa, e uno ha il doppio della potenza perchè ogni giro ha la stessa poteza ma uno gira il doppio piu veloce.

ogni giro ha la stessa potenza e la stessa coppia.

poi come ho consigliato nel primo post apparte le parole conta provare a guidare un grosso gicilindrico per chiarire cosa è la coppia.
 
3935082
3935082 Inviato: 17 Mar 2008 12:48
 

pitto83 ha scritto:
...

1) se un motore ha il doppio della potenza al doppio dei giri di un altro motore com metà potenza a metà giri si puo suppore che abbiano la stessa coppia, SU QUESTO SIAMO DACCORDO.

è logico che una forza per un braccio non puo essere una potenza...

ma per parlare a chi non ne capisce molto: se ho
120cv a 12000giri oppure
60 cv a 6000giri

la capacità di ogni giro motore di creare potenza è la stessa, e uno ha il doppio della potenza perchè ogni giro ha la stessa poteza ma uno gira il doppio piu veloce.

ogni giro ha la stessa potenza e la stessa coppia.

2) poi come ho consigliato nel primo post apparte le parole conta provare a guidare un grosso gicilindrico per chiarire cosa è la coppia.


1) quella che fai tu è una divisione che non ha un grosso senso (cv/giri: sarebbe come parlare di una potenza specifica in funzione dei giri) e la conclusione che ne trai è poco utile, anche se non è concettualmente sbagliata...: i motori esprimono entrambi 7,16Kgm, calcolati ai rispettivi regimi...
ad ogni modo il confronto tra i due motori rimane valido solo se effettuato unicamente ai rispettivi regimi di potenza (6 e 12000): a tutti gli altri regimi l'andamento delle curve di coppia e potenza dipendono da una miriade di altri fattori tra cui principalmente la cilindrata, il rapporto alesaggio/corsa, il rapporto di compressione, il tipo di ciclo e di alimentazione, ecc.
in effetti, derivare il valore della coppia istantanea dal dato della potenza non dice assolutamente niente sul valore della coppia massima che potrebbe essere ben diversa, e diversamente distribuita, tra i due motori.
l'unica cosa certa è che il primo sarà capace di accelerare una massa doppia rispetto al secondo, a parità di accelerazione ma a patto di non spostarsi di un giro dai regimi indicati...

2) provando un grosso bicilindrico (o quello che ti pare) non puoi avvertire nessuna coppia, visto che si tratta di un'entità istantanea che puoi ricavare solo di calcolo o attraverso un rilevamento mirato;
quello che puoi avvertire è solo la diversa distribuzione della curva di potenza (rispetto ad un 4cil di pari cilindrata) che te lo farà sentire più "pieno in basso" al costo di un minor allungo
ed una (eventuale) diversa "accelerazione nei (regimi) transitori" (una volta prestabiliti i range a cui effettui il confronto) prestazione che dipende tuttavia moltissimo anche dall'inerzia degli organi in movimento (sopratutto in moto rotativo: albero motore e masse volaniche in genere) e ovviamente dalla massa complessiva del veicolo e dalla rapportatura:
ad esempio, i due motori esprimeranno la stessa identica coppia ai rispettivi regimi di rilevamento ma se hanno masse volaniche ben diverse, la loro capacità di accelerazione andrà a vantaggio del motore con le masse più leggere, sempre tenendo conto che uno ha una potenza doppia dell'altro (cioè non è detto che quelo da 120cv acceleri la stessa massa in metà del tempo rispeto a quello da 60cv - sempre ai rispettivi regimi...)


icon_rolleyes.gif vedi Diabolik che è come dico io... icon_wink.gif
 
3935482
3935482 Inviato: 17 Mar 2008 13:38
 

pitto83 ha scritto:
la capacità di ogni giro motore di creare potenza è la stessa, e uno ha il doppio della potenza perchè ogni giro ha la stessa poteza ma uno gira il doppio piu veloce.

ogni giro ha la stessa potenza e la stessa coppia.

no

un giro non ha una potenza sua intrinseca, proprio no, in nessun caso

per calcolare la potenza esprezza, devi per forza sapere quanto veloce è il giro, da qua non si scappa

nell'esempio in questione fiat/kawa, la questione si pone in questi termini:

a 6000 giri/min (cioè a 100 Hz) e sottolineo solo a 6000 giri, la coppia M espressa a quel regime produce potenza P=60cv ad ogni giro, quindi ogni singolo giro di quel motore a quel regime produce 60cv

nel caso del motore kawa, la coppia M è la stessa (nell'esempio citato) e a 12000 giri/min (cioè a 200 Hz) la coppia M viene fatta "lavorare" nella metà del tempo, quindi produce una potenza P'=2P, ma sia ben chiaro ogni singolo giro del motore kawa a quel regime produce 120cv
 
3935649
3935649 Inviato: 17 Mar 2008 13:56
 

de_corsa ha scritto:
2) provando un grosso bicilindrico (o quello che ti pare) non puoi avvertire nessuna coppia, visto che si tratta di un'entità istantanea che puoi ricavare solo di calcolo o attraverso un rilevamento mirato;
quello che puoi avvertire è solo la diversa distribuzione della curva di potenza (rispetto ad un 4cil di pari cilindrata) che te lo farà sentire più "pieno in basso" al costo di un minor allungo

di nuovo questa storia e di nuovo lo stesso errore icon_confused.gif

lasciamo da parte le questioni su allungo, coppia in basso e coppia in alto che non sono rilevanti; rimanendo solo nell'ambito della definizione esatta delle grandezze in gioco:

la potenza non è sinonimo di accelerazione

in altre parole, la potenza è necessaria ma non sufficiente ad avere accelerazione

in altre parole ancora
- se ho una forza non nulla applicata ad un corpo il corpo accelera e di conseguenza avrò erogazione di una potenza (condizione necessaria)
- se ho una erogazione di potenza ma la risultante delle forze applicate al corpo è nulla il corpo non accelera di niente (condizione non sufficiente)

in caso non fossi ancora convinto, facciamo una piccola analisi dimensionale
consideriamo puro lavoro meccanico (quindi niente elettricità o termidinamica)
la potenza è forza*spostamento/tempo, in unità di misura Nm/s

ora isoliamo la forza: mi rimane in mano spostamento/tempo che guarda caso è la definizione di velocità

come dire: la potenza non è altro che la velocità a cui una forza viene applicata. Velocità non implica per niente che ci sia accelerazione.
Nota bene inoltre che la potenza è una grandezza scalare e non vettoriale, difatti la potenza potrebbe essere epressa come

F.v

dove F è il vettore forza, v è il vettore velocità e con . indico il prodotto scalare tra vettori
 
3946306
3946306 Inviato: 18 Mar 2008 15:28
 

DiabolikGT ha scritto:
de_corsa ha scritto:
2) provando un grosso bicilindrico (o quello che ti pare) non puoi avvertire nessuna coppia, visto che si tratta di un'entità istantanea che puoi ricavare solo di calcolo o attraverso un rilevamento mirato;
quello che puoi avvertire è solo la diversa distribuzione della curva di potenza (rispetto ad un 4cil di pari cilindrata) che te lo farà sentire più "pieno in basso" al costo di un minor allungo

di nuovo questa storia e di nuovo lo stesso errore icon_confused.gif

lasciamo da parte le questioni su allungo, coppia in basso e coppia in alto che non sono rilevanti; rimanendo solo nell'ambito della definizione esatta delle grandezze in gioco:

la potenza non è sinonimo di accelerazione


in altre parole, la potenza è necessaria ma non sufficiente ad avere accelerazione

in altre parole ancora
- se ho una forza non nulla applicata ad un corpo il corpo accelera e di conseguenza avrò erogazione di una potenza (condizione necessaria)
- se ho una erogazione di potenza ma la risultante delle forze applicate al corpo è nulla il corpo non accelera di niente (condizione non sufficiente)

in caso non fossi ancora convinto, facciamo una piccola analisi dimensionale
consideriamo puro lavoro meccanico (quindi niente elettricità o termidinamica)
la potenza è forza*spostamento/tempo, in unità di misura Nm/s

ora isoliamo la forza: mi rimane in mano spostamento/tempo che guarda caso è la definizione di velocità

come dire: la potenza non è altro che la velocità a cui una forza viene applicata. Velocità non implica per niente che ci sia accelerazione.
Nota bene inoltre che la potenza è una grandezza scalare e non vettoriale, difatti la potenza potrebbe essere epressa come

F.v

dove F è il vettore forza, v è il vettore velocità e con . indico il prodotto scalare tra vettori


forse sei tu che interpreti male ciò che scrivo: da nessuna parte ho scritto che la potenza è sinonimo di accelerazione.

e guarda che la mia riduzione non è affatto in contrasto con quello che dici tu se ti soffermi sul fatto che a parità di rapporti di trasmissione, inerzie e di resistenze passive, ecc. l'andamento della curva di potenza è direttamente "responsabile" delle accelerazioni possibili.
e che altro?
quello che avverti in accelerazione è comunque la manifestazione di un lavoro, e la potenza è la sua misura.

l'esempio del balcone che ho fatto nel mio articolo dimostra che non è possibile percepire una coppia come entità fisica a sé stante se non è protratta lungo uno spostamento.
se avverti una spinta di reazione sotto i tuoi piedi è solo perché il tuo corpo è accelerato dalla gravità, ed in questo caso sei tu che applichi una forza ad un sistema statico ed esso reagisce con una coppia ma senza sviluppare nessun lavoro.
questo esempio è perfettamente sovrapponibile alla tua affermazione che ho evidenziato, quindi non ho ancora capito su cosa non sei d'accordo con me!
forse si tratta solo di un fatto di definizioni: probabilmente le mie non saranno del tutto corrette sotto l'aspetto accademico.
 
3986057
3986057 Inviato: 22 Mar 2008 20:46
 

Matrix7117 ha scritto:
Possiamo anche spiegarla in questo modo: la coppia è la capacità dei gas di combustione presenti nel cilindro di far ruotare l'albero motore, ovvero di produrre una spinta che poi muoverà la moto o la macchina.
La coppia è la "mamma" della potenza nel senso che moltiplicando la coppia per il regime di rotazione si avrà come risultato la potenza.
Mentre la prima la si sente come "risposta del motore all'acceleratore"/"tiro", la seconda (la potenza) è più complessa in quanto bisognerebbe studiare la sua curva. Comunque, l'accelerazione (attenzione non la ripresa) e la velocità massima sono espressioni della potenza.


ma che vai dicendo, sono due grandezze fisiche completamente diverse, altro che mamma e papà!
 
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