E’ capitato (quasi) a tutti prima o poi di scendere dalla moto, magari dopo appena un centinaio di kilometri, con i polsi doloranti, le mani intorpidite e le caviglie scricchiolanti chiedendoci “ma chi me l’ha fatto fare??”.
Ebbene, non disperate, sappiate che a tutto c’è rimedio e che in fondo nessun motociclista la prima volta che è salito su una moto si è chiesto se leve e pedane fossero nella posizione corretta!
Innanzitutto c’è da fare una precisazione di fondo: ci sono moto che, per una propria conformazione progettuale, tendono ad affaticare le articolazioni prima di altre: un esempio lampante è la differenza, sia di quote che di postura, tra una (super)sportiva e una tourer o una custom. Le prime stressano in maniera molto più marcata soprattutto la zona dei polsi dove va a scaricarsi la maggior parte del peso del pilota (e zavorrina!), fatto che risulta evidenziato in alcune situazioni di guida (ad esempio un staccata).


In secondo luogo c’è da considerare che, anche sulla più comoda delle moto, i tendini dei polsi sono quelli più sollecitati a causa del frequente utilizzo delle leve del freno e, in modo più consistente, della frizione.
Il rischio di infiammarli con una posizione errata è molto alto. Io stesso ne sono stato vittima per un certo periodo prima che mi accorgessi di alcune possibili regolazioni.
Proprio per questo passo ora ad illustrarvi, in ordine: come regolare leve anteriori, qualche consiglio sulle posteriori, ad elencare alcune soluzioni meno immediate, ma allo stesso modo valide, per facilitarvi la convivenza in sella alla vostra moto e qualche rimedio sperimentato sulla mia pelle per qualche problema di tendinite.
1_Sistemazione leve: freno e frizione
Il dubbio emerso da vari utenti riguardava la facilità dell’operazione e se fosse possibile eseguirla per conto proprio. La risposta è indubbiamente positiva basta avere alcuni piccoli accorgimenti.
Andiamo a vedere ora nel dettaglio cosa deve essere fatto.
Per quanto riguarda la leva della frizione basta allentare le due brugole (A e B, in foto) poste a lato del blocchetto comandi con le apposite chiavi, della dimensione corretta e di buona qualità, evitando così di spanare la testa della vite. Attenzione: a volte occorre imprimere una notevole forza alla chiave, rischiando al momento dello sblocco di rigare eventuali verniciature. A questo punto fate ruotare la leva sul suo asse fino alla posizione desiderata, facendo attenzione che la nuova posizione non interferisca con i movimenti dello sterzo o arrivi a contatto con eventuali carenature. Una volta verificato ciò serrate nuovamente le brugole controllando che la leva non si sposti durante l’operazione.

Per il freno anteriore la procedura è identica, cambia solamente il margine di spostamento della leva sul proprio asse a causa dell’ingombro della tubazione originale. Nel caso ne abbiate montata una diversa (tubi aeronautici o treccia) avrete sicuramente maggior spazio per trovare la vostra posizione ideale.
Di norma viene detto di non estremizzare le posizioni delle leve quindi né troppo alte né troppo basse. Un consiglio utilissimo per facilitarvi la ricerca della giusta posizione è di pensare a braccio-polso-mano come ad un unico blocco senza snodi ed evitare che si formino angoli una volta che avrete disteso le dita sulle leve. Questo aiuterà notevolmente i polsi ed eviterete alla lunga di sovraccaricarli.


2_Pedane
Purtroppo questo è un po’ il tasto dolente, nel senso che la vera e propria posizione delle pedane non può essere variata salvo modifiche più costose ovvero montando delle pedane pluriregolabili con costi che superano anche i 200 euro.
Difficile da spiegare resta anche lo spostamento delle leve posteriori poiché il più delle volte cambia a seconda del modello di moto. In linea di massima per regolare la leva del cambio è possibile allentare i controdadi (che hanno filettature opposte)dell’asta di rinvio e ruotandola è possibile variarne l’altezza. Ricordatevi di serrare nuovamente i controdadi.
Mentre per quella del freno dovete agire sull’asta di comando che dal pedale arriva alla pompa (di norma situato dietro la pedana), allentando il controdado e ruotando l’asta (attraverso la testa qualora non riusciste direttamente). Trovata la posizione serrate il tutto e controllate che la luce dello stop funzioni correttamente.
3_Altre soluzioni
Per quanto riguarda il manubrio possiamo prenderne in considerazione la sostituzione o il rialzo dello stesso attraverso speciali riser oppure cercare di variare l’angolo dei semi-manubri (ove possibile) stando ben attenti a fissarli entrambi con la stessa angolazione.
Se invece a soffrire è il nostro fondoschiena e siete amanti dei viaggi medio-lunghi, il consiglio è quello di far rifoderare la sella da un buon artigiano magari con interno particolare come può essere il gel.
4_Rimedi
Se purtroppo vi siete accorti troppo tardi delle regolazioni appena indicate e, come me, avete sofferto di tendinite per un certo periodo vi suggerisco un paio di soluzioni post-riposo forzato per riprendere ad andare in moto senza preoccupazioni (salvo non ci siano patologie più gravi come la sindrome del tunnel carpale).
In primo luogo non fate i pigri e durante l’inverno, se non avete la possibilità di andare in palestra, utilizzate due molle come quelle in foto per rinforzare i vostri polsi mentre guardate la tv o in un momento libero. In questo modo i tendini non verranno stressati di colpo con l’uso intensivo della frizione e non si infiammeranno, oltre ad aumentare la muscolatura stessa della zona.

In seconda battuta se proprio siete ancora spaventati dal fatto che vi possa dolere la mano, alle prima uscite usate un tutore leggero come questo (vd.foto). Si riesce ad infilare più o meno comodamente nel guanto e, attraverso una stecca semirigida posta sotto il polso e che segue la conformazione dell’avambraccio fino al palmo, permette di affaticare molto meno il polso oltre a darvi un minimo di sostegno in più per reggere il peso del corpo.
