Linko solo la notizia che ho appena letto, pare che il sito in questione abbia chiuso e che nell'ultimo anno ci siano state molti disservizi, fino al lasciare a bocca asciutta gli acquirenti.
Link a pagina di Federconsumatori.it

Difatti Google non propone più il sito e provando a digitarlo c'è scritto effettivamente che ha chiuso i battenti. Speriamo che non succeda anche ad altri simili e sia un caso isolato.

Era anche ora che chiudessero.
Purtroppo però chi ci rimette è sempre il consumatore finale.

I siti di pneumatici nonostante il dominio ".it" hanno quasi tutti sede fuori dal territorio nazionale, in particolare ce n'è uno che ha sede nell'isola Gran Canaria, che gode di un particolare regime fiscale. Per farla breve, non pagano IVA e contributo PFU obbligatorio per legge, te credo che sono competitivi. Anche se devo spendere 10/20 euro in più a gomma preferisco far lavorare aziende che comprano e vendono (e soprattutto pagano tasse, si spera) sul territorio italiano.

Ma il libero mercato e la competitività?

Ma il libero mercato e la competitività?

Ma il libero mercato e la competitività?

I negozi fisici, da quando c'è internet e tutti possono comparare facilmente i prezzi, vanno scomparendo. Sopravviverà solo chi darà un servizio realmente utile, invece di aprire un negozio come antidoto alla mancanza di talento, come avveniva prima. Chiunque fosse un incapace, apriva un negozio [...]. Beh, spiacente, adesso dovrete trovare un vero lavoro e faticare.

I pneumatici online costano meno perché provengono sostanzialmente dalla Germania

Esatto, come ha detto Kimo, il fatto è che non è illegale avere sede chissà dove.
Quello che io reputo insensato (ma non solo riguardo a Pneumaticone) è che sia legale avere la sede in culo ai lupi ed operare in Italia con il dominio .it, cosa che trovo di una boiataggine atomica.

Esatto, come ha detto Kimo, il fatto è che non è illegale avere sede chissà dove.
Quello che io reputo insensato (ma non solo riguardo a Pneumaticone) è che sia legale avere la sede in culo ai lupi ed operare in Italia con il dominio .it, cosa che trovo di una boiataggine atomica.

Se fosse come dici tu, ossia che il dominio .it identifica un'azienda italiana, allora dovrebbe valere anche il contrario e cioè che, ad esempio, un dominio .uk dovrebbe identificare un'azienda del Regno Unito e quindi cosa facciamo? Facciamo in modo che basti avere un dominio straniero per eludere la legge?

Purtroppo il dominio .it non identifica un'azienda italiana.

Se fosse come dici tu, ossia che il dominio .it identifica un'azienda italiana, allora dovrebbe valere anche il contrario e cioè che, ad esempio, un dominio .uk dovrebbe escludere che quell'azienda sia italiana e quindi cosa facciamo? Facciamo in modo che basti avere un dominio straniero per eludere la legge? (cosa che comunque il nostro ordinamento vieterebbe già: se il giro d'affari è in Italia deve pagare le tasse in Italia, le norme ci sono già)

E comunque... non comprendo tutta la polemica.

La questione è il sito chiuso.

E che, alla fine, chi ci ha rimesso siamo sempre noi (noi inteso come clienti che forse e chissà quando, avremo indietro i soldini già versati).