Come mia abitudine il report arriva dopo aver ben decantato l'alcool inger... ehm no, le sensazioni e le emozioni provate durante il raduno.
Tingarda 2019. Il sesto per me e, per rispettare la tradizione, la sesta strada diversa per raggiungerlo. Se vado avanti così rischio di dover passare da Innsbruck nei prossimi anni!
Il viaggio di andata è pronto da tempo, lo condivido sulle partenze del Piemonte Orientale e trovo l'adesione di Mizal e, più tardiva, di ElVufero. All'ultimo si unisce Vida che, come noi, vuole arrivare a Malcesine in tempo per il motogiro. Decido di pernottare in tenda e il resto del gruppo è della mia stessa idea.
Sabato mattina partenza presto da Arona, previsioni meteo incerte tendenti al brutto, mi sveglio e non piove. Esco dal garage e scende qualche goccia. Incontro Mizal puntuale al luogo convenuto e partiamo alla volta di Agrate dove ci riuniamo a Vida e ElVufero. Ad Agrate troviamo anche parte del gruppo Lombardia: Tiziano, Andrea e Mario che raggiungeranno Malcesine per la via più breve.
Autostrada fino a Brescia Ovest e purtroppo negli ultimi chilometri prima dell'uscita piove. Usciamo e indossiamo le antipioggia. Alla prima curva delle Coste di Sant'Eusebio capisco che non è il caso di prenderla alla leggera, l'asfalto è un po' scivoloso e la moto carica non aiuta.
La pioggia cessa, le strade sono un po' umide ma non ci impediscono di proseguire alla volta del lago di Idro, di Storo e di Tione di Trento.
Nell'ultima località facciamo una sosta caffé e diventa chiaro che tutto il percorso previsto non ci permetterebbe di arrivare in tempo per il motogiro. Decidiamo di tagliare l'ultima parte e puntare direttamente su Malcesine. Affrontiamo dopo il caffé e senza togliere le antipioggia, più per la temperatura che per il rischio acqua, il passo Daone, primo passo inedito di giornata, una stradina "alla Bastian Contrario" che mi dà soddisfazione. Scesi dal passo proseguiamo per la bellissima strada in quota sulla forra della Scaletta che ci conduce a Stenico e da lì a Sarche dove riforniamo serbatoi e stomaci (ottima carne salada e fasoi).
Saliamo al passo San Udalrico (secondo passo inedito) e da lì arriviamo alla Speckstube giusto in tempo per la partenza del motogiro ma non per l'iscrizione, faremo il giro da "abusivi"!
Il motogiro ci fa apprezzare la bellezza della sponda veneta del lago di Garda e ci conduce, per una strada molto divertente a Spiazzi dove, viste le nubi basse che incombono sul monte Baldo, ci fermiamo senza raggiungere lo Chalet Novezza.
Immagine:
Link a pagina di Motoclub Tingavert
Rientriamo, iscrizione, montaggio tenda, una necessaria doccia ed è ora di recarci alla Speck Stube per dare inizio alle danze: la serata trascorre allegra tra tavolo del Piemonte Orientale (allargato) e tavolo dei "randagi", stinco, birra, liquore alla mela, birra, liquore alla mela, estrazione della lotteria dove vinco un cappellino Michelin, liquore alla mela, liquore alla mela, balli sui tavoli, oblio!
In qualche modo chiudiamo la serata e raggiungiamo i nostri giacigli al camping Lombardi, durante la notte piove e la mattina non successiva non sembra dare segni di miglioramento. Dopo una lauta colazione farcita di analgesico e lo smontaggio bagnato delle tende raggiungiamo la Speck Stube dove le espressioni meste degli organizzatori ci annunciano che il motogiro è stato annullato per le avverse condizioni meteo.
Raduniamo un gruppetto di "irriducibili", motociclisti che dovevano comunque tornare verso ovest, e ci inventiamo un motogiro autogestito passando dalla sempre piacevole val di Ledro e facciamo anche tappa pranzo al ristorante La Terrazza a Idro. Non sazi di curve (dal punto di vista dello stomaco la sazietà è stata raggiunta a pranzo) passiamo ancora da Lodrino e Polaveno prima di salutarci e buttarci in autostrada a Grumello diretti verso casa. Un'ultima sosta all'autogrill Brianza per i saluti e si rientra a casa soddisfatti di questo weekend un po' umido ma divertente come ormai è una garanzia per il Tingarda. Arrivederci al prossimo anno!