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Frenata in curva, come mai si cade?
14377259
14377259 Inviato: 21 Mag 2013 16:53
Oggetto: Frenata in curva, come mai si cade?
 



Domanda di fisica, che magari è anche un po' stupida 0510_help.gif ... sappiamo tutti che, durante una fase di frenata per eseguire una curva, la leva del freno anteriore va rilasciata gradualmente man mano che si entra in curva. In termini di fenomeni fisici, come mai?
Cioè vorrei fare un confronto tra fenomeni fisici di due situazioni:
1) Frenata con la leva completamente tirata in rettilineo
2) Frenata con la leva completamente tirata mentre si curva.
Come mai con la leva completamente tirata in rettilineo non si rischia di cadere, mentre con la leva tirata mentre si curva è molto più facile perdere l'anteriore trovandosi per terra e quindi per evitare ciò è necessario rilasciarla gradualmente?
 
14377272
14377272 Inviato: 21 Mag 2013 17:00
 

Schematizzando e semplificando al massimo, perchè se la gomma ha X attrito sull'asfalto, sul dritto è tutto disponibile per la frenata, mentre in curva una parte (se non tutto, in un caso limite) dell'attrito è impiegato per far curvare la moto, per non farla appunto cadere: hai quindi meno attrito disponibile per la frenata.
Quindi, se:
X è l'attrito totale della gomma sull'asfalto
A è l'attrito richiesto dall'azione di sterzo (curva)
B è l'attrito richiesto dalla forza frenante

Se stai curvando B=X-A (se B fosse superiore di X-A, cadresti)
Se stai andando dritto B=X (perchè A sarebbero pari a zero)

(A questo poi bisognerebbe aggiungere anche il discorso dell'effetto autoradrizzante dell'anteriore in frenata, ma le cose si complichrebbero parecchio)

0509_up.gif
 
14377295
14377295 Inviato: 21 Mag 2013 17:08
 

io posso darti solo una spiegazione da quel che so io: in rettilineo hai la moto dritta quindi si ha pure una superficie di appoggio maggiore della gomma sull' asfalto.
Quando curvi hai una superficie minore di gomma a contatto con l' asfalto, e cercando di frenare hai meno attrito sull' asfalto ,oltre a questo la forza frenante (che fa spostare molto peso sull' anteriore) non si scarica perpendicolarmente a terra ma viene scaricata inclinata, suddividendo la forza otteniamo due forze: una che trascina la moto verso l' esterno e una che la trascina verso il basso. Avendo gia la gomma meno attrito se applichiamo su di essa un' altra forza questa tenderà a bloccarsi o comunque a perdere aderenza. So di non essermi spiegato benissimo icon_asd.gif
oltre a questo problema, frenare in curva puo portare anche alla "chiusura" dell' anteriore icon_wink.gif

i freni vanno rilasciati lentamente man mano che si curva perchè se si rilasciano di colpo le forcelle si estenderanno molto velocemente e toglierebbero carico all' anteriore 0509_up.gif
 
14377304
14377304 Inviato: 21 Mag 2013 17:11
 

dico anche io una grossa stupidaggine, forse:

l'effetto giroscopico della gomma mette in campo tutta la sua forza per tenere la moto in equilibrio contrastando il peso stesso della moto, se freni fai venir meno di colpo questa forza e quindi predomina di colpo tutto il peso della moto che la fa "cadere" verso l'asfalto.
 
14377349
14377349 Inviato: 21 Mag 2013 17:23
 

Ha ragione streetbiker, è tutta una questione di attriti e forze aderenti che hanno numerosissime variabili che cambiano a seconda delle condizioni dell'asfalto e delle gomme, nonchè anche della ciclistica della moto stessa
 
14377355
14377355 Inviato: 21 Mag 2013 17:25
 

Innanzitutto grazie a tutti per le riposte! icon_mrgreen.gif Concettualmente ci sono icon_smile.gif
Da quanto ho capito, la disponbilità dell'attrito tra ruota ed asfalto è quindi legata all'angolo di inclinazione della moto, e in qualche maniera anche dalla accelerazione (negativa nel caso di frenata)? Oltre dalla superficie di contatto tra ruota e asfalto regolata dalla formula dell'attrito di rotolamento R=(W*b)/r (dove W = carico verticale agente sulla ruota, b = coefficiente di attrito volvente, r = raggio dello pneumatico)...
Dato che vorrei inserire questo fenomeno nella mia tesina di maturità, avete magari delle formule che potrei utilizzare per spiegare il tutto? O creare il modello matematico del complesso sarebbe un po' troppo complicato e lungo?
Grazie ancora, siete grandi!
 
14377579
14377579 Inviato: 21 Mag 2013 18:49
 

Richy58 ha scritto:
Ha ragione streetbiker, è tutta una questione di attriti e forze aderenti che hanno numerosissime variabili che cambiano a seconda delle condizioni dell'asfalto e delle gomme, nonchè anche della ciclistica della moto stessa


Esattamente, infatti si cade prima di arrivare al bloccaggio della ruota.
In rettilineo possiamo usare tutto l'attrito della gomma per frenare, finito questo attrito la gomma si blocca, mentre in curva quando finisce l'attrito la gomma non riesce più a contrastare la forza centrifuga e quindi si cade, anche se la motoretta ha l'abs.


doppio_lamp.gif doppio_lamp.gif doppio_lamp.gif
 
14377884
14377884 Inviato: 21 Mag 2013 20:19
 

in curva sei su 1 cm di gomma mentre da dritto hai un appoggio maggiore e quindi puoi frenare con un po' piu' di decisione . doppio_lamp.gif
 
14377918
14377918 Inviato: 21 Mag 2013 20:26
 

Sapete come si chiamano quella specie di supporto che ha questa moto?

Link a pagina di Youtube.com

Io penso che tutti dovrebbero provarlo per capire queste cose. Provare a frenare in curva o piegare o qualsiasi cosa finchè non si raggiunge il limite proprio per capire dove sta senza fare danni.
 
14379142
14379142 Inviato: 22 Mag 2013 10:26
 

Luca45x ha scritto:
Dato che vorrei inserire questo fenomeno nella mia tesina di maturità, avete magari delle formule che potrei utilizzare per spiegare il tutto? O creare il modello matematico del complesso sarebbe un po' troppo complicato e lungo?

No, si può fare, basta non perdersi in inutili fronzoli e complicazioni 0509_up.gif

Prima di tutto non devi considerare l'attrito volvente (di rotolamento) che ti dice come rallenta la gomma mentre rotola, ma l'attrito statico. Infatti hai una caduta quando si verifica slittamento. Dunque semplicemente Fa = ks N (Forza d'attrito statico (cioè la massima disponibile) = coefficiente di attrito statico * forza normale al piano). Inizialmente puoi considerare la normale pari a metà del peso. Poi potresti cercare di affinare il modello tenendo conto del trasferimento di carico. La dipendenza della forza di attrito dalla superficie di contatto, profilo e deformazione della gomma è assolutamente trascurabile a questo livello; effetti giroscopici, autoraddrizzamento dovuto all'avancorsa, etc.. ancora di più: si parte sempre con un modello semplice altrimenti si rischia di gonfiarsi la bocca di paroloni senza partire affatto icon_mrgreen.gif

Se la moto va diritta tutta la forza di attrito statico è disponibile per rallentare (o accelerare) il mezzo. Puoi calcolare l'accelerazione semplicemente con F = m a

a_max = F / m = Fa / m = ks N / m

(Nota: probabilmente questa accelerazione è troppo grande e comporta il ribaltamento (impennata o stoppie, a seconda del segno) del veicolo. Fai una stima della posizione del baricentro e calcola l'equilibrio dei momenti rispetto al punto di contatto al suolo)

Nel caso in curva devi considerare che parte della forza d'attrito è impiegata per generare l'accelerazione centripeta:

ac = v² / R
Fc = m v² / R = espressione da calcolare in funzione dell'angolo di piega imponendo l'equilibrio dei momenti attorno all'asse longitudinale (per controllare: con un'inclinazione di 45° deve venire pari al peso icon_wink.gif )

La forza centripeta (Fc) è orientata lateralmente rispetto alla direzione del moto. La forza frenante (Ff) invece è orientata longitudinalmente. La somma vettoriale (indico con ++) di queste due forze deve essere minore della forza d'attrito.

modulo di (Fc ++ Ff) < modulo di (Fa) = ks N

Bisogna lavorare un po' su questa (dis)equazione, scrivendo bene la somma vettoriale (come sono disposte le due forze? si può applicare qualche teorema di geometria?). Il risultato finale ti porta ad una stima della relazione tra l'angolo di piega e la massima forza frenante applicabile.

Viene un lavoretto carino per la tesina 0509_up.gif

Ultima modifica di urano88 il 22 Mag 2013 11:58, modificato 1 volta in totale
 
14379393
14379393 Inviato: 22 Mag 2013 11:57
 

bella sintesi urano 0509_up.gif
 
14380573
14380573 Inviato: 22 Mag 2013 19:22
 

piciul ha scritto:
dico anche io una grossa stupidaggine, forse:

l'effetto giroscopico della gomma mette in campo tutta la sua forza per tenere la moto in equilibrio contrastando il peso stesso della moto, se freni fai venir meno di colpo questa forza e quindi predomina di colpo tutto il peso della moto che la fa "cadere" verso l'asfalto.


L'effetto giroscopico è generato da tutte le masse non sospese, fra cui l'intera ruota (e non solo la gomma) ed è determinato (oltre che dalla massa delle stesse) dalla loro velocità di rotazione, non dalla loro accelerazione!
Quindi frenando un pò di effetto giroscopico sì viene meno per il rallentamento generico della moto, ma non viene a mancare di certo di colpo (dato che, come possiamo sperimentare tutti, la carenza di effetto giroscopico in si fa sentire sotto i 10Km/h)
0509_up.gif
 
14380633
14380633 Inviato: 22 Mag 2013 19:44
 

da quando hanno divulgato su internet l'effetto giroscopico , si tende a motivare tutto con questo. su una moto , volutamente, l'effetto giroscopico viene minimizzato il piu' possibile , specie per un uso sportivo...alleggerendo al massimo le masse rotanti ....... e sopratutto su un lago ghiacciato , pur facendo girare le ruote a 1000 non si potrebbe rimanere in equilibrio... eusa_naughty.gif .... quello che serve alla moto si chiama ...grip

se il coeff. di attrito e' = 1 .. non si puo' superare ... ad es. 0,5 frenata +0,5 curva , stai in piedi , oltre cadi.
 
14381571
14381571 Inviato: 23 Mag 2013 8:25
 

StreetBiker ha scritto:
L'effetto giroscopico è generato da tutte le masse non sospese

Falso, ci sono masse sospese che contribuiscono: vedi l'albero motore, la frizione, il pignone e i vari assi del cambio (questi ultimi però ruotando in versi opposti si cancellano un po' a vicenda); e masse non sospese che non contribuiscono come i perni delle ruote, le pinze dei freni e i foderi della forcella (o gli steli se è rovesciata).

stefano1960 ha scritto:
e sopratutto su un lago ghiacciato , pur facendo girare le ruote a 1000 non si potrebbe rimanere in equilibrio...

Non ne sono così sicuro: se fai girare la ruota anteriore a 1000, se sei abbastanza abile utilizzando il manubrio dovresti poter mantenere la moto perfettamente in equilibrio, proprio grazie all'effetto giroscopico. Quello che non riesci a fare è curvare: quando vai a impostare una curva inclinando la moto volontariamente (di nuovo grazie all'effetto giroscopico) aspettandoti di essere sostenuto dal grip che genera una forza centripeta, etc etc.. vai a cadere rovinosamente.

stefano1960 ha scritto:
se il coeff. di attrito e' = 1 .. non si puo' superare ... ad es. 0,5 frenata +0,5 curva , stai in piedi , oltre cadi.

Questo invece è falso. Prima cosa il coefficiente d'attrito è determinato unicamente dai materiali a contatto, quindi "superarlo assegnando dei valori" è totalmente privo di senso. E' la forza complessiva che può superare la massima generabile dall'attrito che equivale al coefficiente moltiplicato per la forza di contatto. Inoltre in questo caso 0,5 + 0,5 < 1 perché si tratta di una somma vettoriale e le due forze non sono allineate. Sarei stato più d'accordo se come esempio avessi portato 0.6+0.8=1 icon_razz.gif

Non vorrei risultare pedante, ma se un ragazzo chiede aiuto per la tesina su dei dettagli specifici, passargli concetti inesatti o imprecisi è un ottimo modo per fargli fare solamente confusione.
 
14381636
14381636 Inviato: 23 Mag 2013 8:57
 

urano , hai ragione se ragioni per estrema teoria ... ma anche se non provero' mai , dubito che si possa rimanere in equilibrio in assenza di grip su una moto . poi esistono marchingegni studiati apposta che sfruttano l'eff giroscopico per stare in eq.


per il coeff. di attrito mi sono solo permesso di fare un esempio semplice .. entrare in calcoli vettoriali non mi sembra il caso e non sarei in grado... dovrei prima studiare ..e' piu' semplice pensare che se freni sottrai un tot di grip alla gomma che non puo' essere usato per curvare...

ti lascio volentieri la dimostrazione e i calcoli matematici...
 
14382004
14382004 Inviato: 23 Mag 2013 11:00
 

si cade perché la superficie d'appoggio non è sufficiente a contrastare la forza centrifuga ...


ma questo è già stato detto ..
quello che non ti è stato detto è che :
se impari a piegare sporgendoti dalla moto anzichè restare un pezzo unico sulla sella imparerai a tenere la moto il più dritta possibile anche in curva e questo ti faciliterà le frenate in curva e i cambi di direzione improvvisi ..
Questo è il perché molti pistaioli quando vanno in strada adottano la guida fuori sella ma tengono la moto dritta magari anche con ritmi di marcia bassa!
 
14382381
14382381 Inviato: 23 Mag 2013 13:25
 

urano88 ha scritto:


..... quando vai a impostare una curva inclinando la moto volontariamente (di nuovo grazie all'effetto giroscopico)



assolutamente no , l'eff giroscopico aiuta a creare una forza laterale , insieme ad altre , che fa inclinare la moto ... ma che per la stessa ragione crea una forza che si oppone (tira su) quando lo sterzo gira a favore di curva , rallentando di fatto la capacita' di una moto a curvare... e costringendo ad affaticarsi e spingere sul manubrio...

per questo motivo una moto con cerchi e masse rotanti leggere (-eff. giroscopico) curva meglio

e che quindi non e' l'effetto giroscopico a fa curvare una moto ...evidentemente ci saranno altri motivi o forze...chissa!

inoltre da un concetto fisico esatto : la precessione .. se non si capisce la reale entita' delle forze in gioco si rischia di dire una marea di minkiate.. come una moto che starebbe in piedi procedendo , grazie solo all'eff. giroscopico... mah!!

eppure quando vedo cadere in percorrenza una moto e chiudersi lo sterzo ...questa non si rialza ... eppure lo sterzo gira e la ruota pure...evidentemente non si crea la forza necessaria.. l'effetto giroscopico in una moto non e' un grado di generare forze che la tengano in piedi.. sono tutte fantasie ..


Non vorrei risultare pedante, ma, passare concetti inesatti o imprecisi è un ottimo modo per fare solamente confusione. ( tanto per far capire a qualche utente che si sente ingiustamente illuminato , la sgradevolezza delle proprie affermazioni) eusa_wall.gif
 
14382960
14382960 Inviato: 23 Mag 2013 16:48
 

Dopo un po' di mp ho finalmente capito cosa stavi cercando di dire e posso dare una risposta adeguata

stefano1960 ha scritto:
e che quindi non e' l'effetto giroscopico a fa curvare una moto ...evidentemente ci saranno altri motivi o forze...chissa!

Non sul ghiaccio (di cui stavamo parlando) e infatti la curva non la fai, cadi rovinosamente icon_asd.gif

Il mio discorso era riferito al tuo esempio (estremo) sul ghiaccio: sfruttando la precessione della ruota anteriore riesci a tenere la moto diritta continuando ad andare diritto. Un po' come si fa ruotando il manubrio mentre si impenna, almeno finché la ruota anteriore continua a ruotare.

Normalmente invece il responsabile dell'ingresso e della percorrenza in curva è l'attrito con la strada che compensa la forza centrifuga (o meglio genera la forza centripeta).

...e infatti più sopra scrivevo:
urano88 ha scritto:
La dipendenza della forza di attrito dalla superficie di contatto, profilo e deformazione della gomma è assolutamente trascurabile a questo livello; effetti giroscopici, autoraddrizzamento dovuto all'avancorsa, etc.. ancora di più



0510_saluto.gif
 
14386710
14386710 Inviato: 24 Mag 2013 19:31
 

vado sul pratico... a me non pare che la forza centripeta sia la causa della caduta, oppure non ho capito le varie descrizioni che sono state fatte.
 
14387348
14387348 Inviato: 24 Mag 2013 23:11
 

Urano e stefano, ma ci lavorate con le robe di fisica? Mi son fatto una cultura leggendo i vostri discorsi grazie icon_smile.gif
 
14387548
14387548 Inviato: 25 Mag 2013 8:07
 

Grazie a tutti ragazzi! Nei giorni scorsi ho avuto un po' da fare, ma ho comunque letto tutti i vostri messaggi. Ora penso alla tesina e vedo cosa riesco a fare. Ah, non avevo detto che il titolo della mia tesina è "Impianto frenante di una motocicletta (con approfondimenti su moto da competizione e sportive/supersportive) e tecnica di frenata di un pilota (prestando attenzione all'utilizzo del freno). Con questa ultima parte volevo infatti spiegare, non dilungandomi troppo, anche sul perché la leva del freno anteriore va rilasciata gradualmente man mano che si entra in curva.
0509_up.gif
 
14388702
14388702 Inviato: 25 Mag 2013 18:18
 

Luca45x ha scritto:
Con questa ultima parte volevo infatti spiegare, non dilungandomi troppo, anche sul perché la leva del freno anteriore va rilasciata gradualmente man mano che si entra in curva.
0509_up.gif

Beh, direi che la spiegazione generica a parole è stata ripetuta più volte. Se vuoi sostenerla con un po' di fisica/matematica, dovresti ricavare la relazione tra l'angolo di piega e la massima forza frenante applicabile. Per il modello più semplice (senza trasferimenti di carico (importanti, ma se hai molto altro materiale trascurali e considera N = m * g /2) e vari effetti secondari), le indicazioni sono tutte sopra, mancano giusto un paio di passaggi che come difficoltà sono in linea con il programma della scuola superiore. Prenditi un'oretta per rifletterci e vedrai che te la cavi in non più di un paio di pagine icon_wink.gif
 
14389009
14389009 Inviato: 25 Mag 2013 21:45
 

da meccanico ripeto che non è la forza centripeta a far perdere l'anteriore durante l'ingresso in curva pinzato, ma è la perdita di allineamento delle forze che si contrappongono (trasferimento di carico e frenante) con il baricentro innescando su di esso una rotazione, per cui l'inclinazione della moto comporta poi la scivolata o l'high side a dimostrazione che la forza centripeta e la centrifuga sono in equilibrio fino a che non subentrano forze trasversali a romperlo, se ci fosse la possibilità di procedere con la moto inclinata in moto rettilineo si potrebbe frenare senza cadere, questi i motivi che mi portano a pensare che la forza centripeta non è la causa.

Se mi sbaglio correggetemi. eusa_think.gif
 
14389746
14389746 Inviato: 26 Mag 2013 13:09
 

Innanzitutto: "Perdi" una ruota quando questa smette di rotolare, ma inizia a strisciare (lateralmente o longitudinalmente) sull'asfalto.

Questo succede quando sulla ruota è applicata una forza complessiva maggiore di quella che può essere generata dall'attrito statico. Questo vale per qualunque oggetto: se provi a spingere un armadio fino a che non ci metti sufficiente forza per superare la famosa Fs = ks * N (di nuovo: forza d'attrito statico = coefficiente che dipende dai materiali moltiplicato per la forza di contatto - in questo caso il peso), l'armadio non si muove, quando spingi abbastanza forte allora inizia a strisciare.

Ora, una piccola precisazione sulla forza centrifuga: non esiste! E' una forza apparente che si percepisce quando ci si trova in un sistema che ruota. E' come la spinta contro il sedile che si avverte quando una macchina accelera: sembra una forza che spinge indietro, ma è solo un'apparenza. Secondo me è più chiaro guardare la moto da fuori e notare che se compie una traiettoria curva, la sua velocità sta cambiando direzione, quindi ci deve essere un'accelerazione che "tira" la velocità in quella direzione. Se il moto è circolare uniforme (la velocità mantiene lo stesso valore) si parla di accelerazione e qundi di forza centripeta, cioè che punta sempre verso il centro di rotazione; se non è uniforme ci sarà una componente centripeta o anche radiale (che curva il moto) e una componente longidudinale (che frena o accelera il moto).
ESEMPIO: Se fai girare una corda con un sasso legato, la forza centripeta che fa ruotare il sasso è la tensione della corda. Se sul sasso c'è una formica, questa sente una forza centrifuga che tende a farla volare via dal sasso e deve aggrapparcisi per contrastare questa strana forza. Di nuovo se guardiamo da fuori tutto diventa più chiaro e vediamo semplicemente che le zampe della formica generano la forza centripeta che la mantiene sulla traiettoria circolare. Dire che forza centrifuga e centripeta sono in equilibrio non ha senso dal punto di vista della fisica, proprio perché vedi una o l'altra a seconda del sistema in cui sei, ma non compaiono entrambe all'unisono.

Dunque, tornando alla moto in curva, su questa deve agire una forza centripeta che la fa curvare. Questa forza è generata dall'attrito tra gomma e strada. Abbiamo visto che c'è una forza massima generabile dall'attrito, dopodiché inizia lo scivolamento. Quando vai a sommare alla forza centripeta anche una forza longitudinale per frenare o accelerare il mezzo, ti avvicini ed eventualmente superi questo limite. Quando la ruota inizia a strisciare, allora succede quello che hai detto: la forza longitudinale non è più allineata al baricentro e si innesca la rotazione.

Meglio così?
 
14389922
14389922 Inviato: 26 Mag 2013 14:41
 

comunque consiglio il libro dinamica e tecnica della motocicletta di gaetano cocco, che spiega in maniera abbastanza semplice tutto il comportamento fisico delle moto icon_asd.gif
 
14390015
14390015 Inviato: 26 Mag 2013 16:02
 

Lollo620 ha scritto:
comunque consiglio il libro dinamica e tecnica della motocicletta di gaetano cocco, che spiega in maniera abbastanza semplice tutto il comportamento fisico delle moto icon_asd.gif


Comprato poco tempo fa icon_smile.gif Ma non ho ancora avuto tempo di leggerlo con attenzione... sono veramente preso... ho visto che c'è la formula dell'angolo di piega, però comprende la velocità di avanzamento del veicolo, io dovrei utilizzare l'accelerazione (negativa). Forse facendo la derivata della velocità....
Devo ancora guardare bene. icon_smile.gif
 
14390028
14390028 Inviato: 26 Mag 2013 16:10
 

Lollo620 ha scritto:
comunque consiglio il libro dinamica e tecnica della motocicletta di gaetano cocco, che spiega in maniera abbastanza semplice tutto il comportamento fisico delle moto icon_asd.gif

0509_up.gif 0509_up.gif

urano88 ha scritto:

Ora, una piccola precisazione sulla forza centrifuga: non esiste! E' una forza apparente che si percepisce quando ci si trova in un sistema che ruota. E' come la spinta contro il sedile che si avverte quando una macchina accelera: sembra una forza che spinge indietro, ma è solo un'apparenza. Secondo me è più chiaro guardare la moto da fuori e notare che se compie una traiettoria curva, la sua velocità sta cambiando direzione, quindi ci deve essere un'accelerazione che "tira" la velocità in quella direzione. Se il moto è circolare uniforme (la velocità mantiene lo stesso valore) si parla di accelerazione e qundi di forza centripeta, cioè che punta sempre verso il centro di rotazione; se non è uniforme ci sarà una componente centripeta o anche radiale (che curva il moto) e una componente longidudinale (che frena o accelera il moto).
ESEMPIO: Se fai girare una corda con un sasso legato, la forza centripeta che fa ruotare il sasso è la tensione della corda. Se sul sasso c'è una formica, questa sente una forza centrifuga che tende a farla volare via dal sasso e deve aggrapparcisi per contrastare questa strana forza. Di nuovo se guardiamo da fuori tutto diventa più chiaro e vediamo semplicemente che le zampe della formica generano la forza centripeta che la mantiene sulla traiettoria circolare. Dire che forza centrifuga e centripeta sono in equilibrio non ha senso dal punto di vista della fisica, proprio perché vedi una o l'altra a seconda del sistema in cui sei, ma non compaiono entrambe all'unisono.

Dunque, tornando alla moto in curva, su questa deve agire una forza centripeta che la fa curvare. Questa forza è generata dall'attrito tra gomma e strada. Abbiamo visto che c'è una forza massima generabile dall'attrito, dopodiché inizia lo scivolamento. Quando vai a sommare alla forza centripeta anche una forza longitudinale per frenare o accelerare il mezzo, ti avvicini ed eventualmente superi questo limite. Quando la ruota inizia a strisciare, allora succede quello che hai detto: la forza longitudinale non è più allineata al baricentro e si innesca la rotazione.

Meglio così?


Mi pare di no. 0510_saluto.gif
 
14390029
14390029 Inviato: 26 Mag 2013 16:10
 

si si è ottimo... anche io l'ho usato per la tesina ed è piaciuta moltissimo icon_asd.gif
 
14390301
14390301 Inviato: 26 Mag 2013 19:03
 

Luca45x ha scritto:
ho visto che c'è la formula dell'angolo di piega, però comprende la velocità di avanzamento del veicolo, io dovrei utilizzare l'accelerazione (negativa). Forse facendo la derivata della velocità....

E' molto più semplice.. scorri in fondo a questo topic: Curiosità angolo piega [da cosa dipende e a quanto arriva?] ma ATTENZIONE, c'è un errore: l'autore ha scambiato il seno col coseno (o definito l'angolo rispetto all'orizzontale invece che alla verticale eusa_doh.gif )

tech8 ha scritto:
Mi pare di no. 0510_saluto.gif

Un commento molto costruttivo, grazie per avermi fatto perdere tempo a risponderti 0510_five.gif
 
14390752
14390752 Inviato: 26 Mag 2013 22:03
 

urano88 ha scritto:
Un commento molto costruttivo, grazie per avermi fatto perdere tempo a risponderti 0510_five.gif


mi spiace che fraintendi, non volevo innescare polemiche sulla fisica di una cosa quando ,mi sembra che si parli di un'altra cosa, non ne ho la forza e non sono alla tua altezza culturale, inoltre il messaggio di lollo620 che segnala il libro di Cocco (facile da trovare in rete) dove mi sembra appunto che nel capitolo dove parla della dinamica della frenata, parla di tutto... forza centrifuga compresa e non parla di forza centripeta imputando la curvatura allo sterzo, per cui ho scelto di segnalare umilmente "mi pare di no" riferendomi proprio a questa nuova evoluzione che avanzava. Più costruttivo di così.... icon_smile.gif
 
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