
Tempo grigetto tanto da fare pensare a temperature più basse del solito anche considerato che siamo diretti verso montagne oltre i 1300 metri . . .
Al Nelli trovo già tutti (raga complimenti per la puntualità); pochi minuti, mi accerto che non stia arrivando il Tribal a salutare e si parte
Imbocchiamo l’autostrada a Sant’Anna . . . traffico, altri motociclisti, afa (altro che temperature più basse) arriviamo velocemente alla diramazione per Parma, breve sosta per rifornimento,
uscita Pontremoli e su per la Cisa . . . statale in buone condizioni, traffico inesistente, curve godibilissime. Alle 10,15 siamo in cima, prendiamo il caffè mentre si chiacchiera del più e del meno.
Arka è sempre alle prese con i problemi della sua Brutale nonostante il recente passaggio in officina . . .
Ripartiamo verso Berceto e qui si svolta a sinistra per Borgo val di Taro, giro vizioso nel paese causa zona pedonale e al solito indicazioni stradali pessime;
si prosegue su una strada per me del tutto nuova che ci porta fra saliscendi e curve a Roccaprebalza e poi sulla 308 che veloce e diritta ci porta fino a Borgo Val di Taro, da qui proseguiamo Bedonia, nuova sosta benzina e poi si svolta a destra e la strada si inerpica per il passo di Montevaccà.
Si sale ed una volta scollinato pochi km e bivio a sinistra per il Passo del Tomarlo (mal segnalato), qualche km ancora ed ecco l’ultimo tratto che si inerpica fino ai 1500 metri circa su un percorso di curve e di tornanti veramente belli, la maggior parte abbastanza ampi e di buona visibilità ma altrettanto impegnativi e veloci su un buon asfalto e con traffico inesistente.
Arrivare in cima è una goduria (peccato per l’assetto non proprio racing della mia cbf)
Ed il percorso viene ripetuto una seconda volta mentre io mi sacrifico ed aspetto per fare due foto . . .
Consiglio di guerra, cinghiale o non cinghiale? Vince il cinghiale, il tempo c’è (stavolta sembriamo un cronometro svizzero per come vengono rispettati e scanditi i tempi.
Segnale del Passo, pochi metri, svolta a sinistra, strada che si inoltra nella foresta del monte Chiodo su un crinale panoramico che guarda la valle, siamo nel Parco dell’Aveto sul confine fra Emilia e Liguria, pochi km di curve poi la strada si allarga, passo del Chiodo, prendiamo a sinistra e con qualche saliscendi e un po’ di sconnesso e di curve ecco il rifugio monte Penna.
Ci servono Antipasti e Cinghiale con Polenta …
a tavola il tempo passa e verso le 15,00 si riparte.
Torniamo a passo del Chiodo e ci lanciamo sulla ripida discesa stretta e tutta curve per Rezzoaglio che in pochi Km ci fa scendere da 1400 m a 700 circa (con afa e umidità che aumentano) poi svoltiamo a sinistra in direzione di Chiavari attraverso un percorso tortuoso e veloce nei boschi, la strada peggiora verso Borzonasca, nuovo rifornimento e strada più diritta fino a Borgonovo (200 mls caldo asfissiante).
Prendiamo a sinistra per il Passo del Bocco, la strada risale fra curve e tornanti, ci fermiamo a dissetarci e poi ultimi km fino al passo, brevissima sosta e si prende subito a sinistra per Valese Ligure.
Sono le 16,40 e con un passo spedito proseguiamo per Sesta Godano ed alle 17,30 siamo all’ingresso dell’aurostrada a Borghetto Vara.
Cielo ancora grigio, sosta per gli ultimo commenti e poi via verso casa con ciascuno che lascia il gruppo con un saluto al volo alle varie diramazioni.
Alle 18,20 esco a Pisa Nord insieme a Andy e facciamo insieme gli ultimi metri . . .















