Chiedo scusa ai moderatori ma lo metto qui perché indegno della sezione Raduni, Eventi, Uscite e Itinerari

Il caldo stava per farmi cambiare idea stamattina quando sono scesa decisa a montare in sella per la mia prima esperienza un po' più seria, verso casa di amici a Miradolo Terme. Non è un gran viaggio, ma a parte qualche giro in città a Milano non mi ero ancora avventurata e faticavo a vincere i timori; qualcuno di voi l'avrà letto in un altro topic. Quel qualcuno sa anche già come vado vestita per Milano quando sto in sella: oggi ho solo aggiunto gli stivali. Ma così combinata dei 30 gradi che ho trovato a darmi il buongiorno ne ho percepiti su per giù 100!

Pazienza, ormai ci sono.
Sono partita da Milano alle 9, ho percorso via Ripamonti e mi sono piazzata sulla statale verso S. Angelo Lodigiano, dove mi sono imbattuta nel mercato attraversando il paese

Arrivata a destinazione dopo un'ora mi sono rifiutata di percorrere la salita sterrata che porta sotto il porticato, dove la mia bimba sarebbe stata più riparata, ma io avrei vissuto le ore che mi separavano dal rientro con l'infinita angoscia di dover fare gli stessi 30 mt. in discesa!

Verso le 16 mi sono rimessa in sella per evitare il traffico che, immancabile, ho trovato.
Quanto ci si sente più vulnerabili su due ruote. Ho lanciato strali a tutti gli automobilisti che, nella fretta di arrivare a casa, mi superavano a 90 km/h sulla statale. Dopo un po' ci si fa una specie di abitudine, lo capisco, ma gli accidenti continueranno a piovere sulle loro teste.
Sarà che sono sempre andata in moto da zainetto, ma io, quando sto su 4 ruote, evito.
Sulla via del ritorno mi sono persa

Comunque ce l'ho fatta, ho vinto la paura, ho sofferto un caldo feroce, ma ho fatto i miei primi 100 km

Sono arrivata a casa un po' squagliata ma non sfinita dalla rigidità muscolare che ho sperimentato i giorni scorsi in città; ho addirittura sperimentato una lieve tristezza quando ho salutato la bimba prima di salire in casa (sì, certo, continuo a parlarci, embè?)

E veniamo a quel che ho osservato:
credo sia fisiologico, ma le curve sono un dilemma grave.
Le affronto tentando di risolvere il rebus fra la giusta marcia e la giusta misura del gas; insomma proprio liscia non vado. Se scalo, temo di non avere abbastanza gas in uscita. Se non scalo, temo di non ottenere la risposta pronta che vorrei avere. Che fatica

Quello che mi si è chiarito oggi è che se quando vedo l'uscita della curva apro il gas, funziona tutto a meraviglia. Quindi, l'uscita mi sembra di averla capita. E l'entrata? Sempre questione di chilometri eh?
Delle rotatorie che hanno invaso le nostre statali parliamo un'altra volta; intanto io le affronto piano e talvolta ci pianto le tende cercando le indicazioni giuste

Soffro anche di eccessivo interesse per l'asfalto: macchie, colore, tombini, sporco, sabbia, segnaletica, che ne so... e quanta roba da controllare!
Da ultimo, mi pare che l'abitudine al saluto stia un po' cadendo in disuso... segno dei tempi anche questo? Un brutto segno però

Ecco.
Sì lo so, non ho detto niente di nuovo ma avevo voglia lo stesso di raccontarlo qui perché penso che mi capiate. Ci siete passati tutti... o no?

