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Citazione:
Questa situazione può verificarsi, ad esempio, quando il possessore riceve il bene da un soggetto che con abili manovre si spaccia per titolare del diritto;
in questo caso il possessore è convinto di agire in maniera corretta, credendo di ricevere il bene dal vero titolare del diritto ed è, quindi, in buona fede.
Come si vede la buona fede di cui all'art. 1147 è un atteggiamento dalla psiche, è, quindi, buona fede soggettiva da non confondere con la buona fede oggettiva cui fanno riferimento numerosi articoli del codice (ad es. l'art. 1375) dove è intesa come regola di comportamento corretto.
Il possessore di buona fede è, quindi, una persona che è caduta in un errore, ma non si può tollerare che ci si possa avvantaggiare del proprio errore in tutti i casi; il secondo comma dell'art. 1147 dispone, infatti, che la buona fede non giova se l'ignoranza di ledere l'altrui diritto deriva da colpa grave;
l'esistenza della colpa grave va accertata caso per caso, ma certamente ricorre quando il possesso è stato conseguito senza un minimo di attenzione, attenzione che, se attivata, avrebbe fatto sorgere un dubbio o un sospetto. In ogni caso il presentarsi del dubbio o del sospetto nella mente del possessore è incompatibile con la buona fede che è pur sempre piena ignoranza della lesione dell'altrui diritto.
in questo caso il sospetto è il prezzo troppo basso del bene