....Certe emozioni, certi Paesaggi, certa Gente, certe Notti non si dimenticano rimangono li è diventano ricordi, ma non di quelli che si mettono via chiusi a chiave in un cassetto. Sono quelli che ti si tatuano addosso e te li porti dietro tutta la vita...
per questo motivo ho deciso di dividere in due capitoli questo viaggio, il primo quello che vi parlerà del lato più umano di questo Viaggio, quello che per me è il più importante e sul quale ho voluto si concentrasse.
L'altro quello di un viaggio in moto tra posti e scenari incantati, che hanno saputo 'contagiare' qualsiasi viaggiatore che ha attraversato anche uno solo di questi posti..
Capitoli che intrecciandosi tra loro, raccontano di
un' Africa così vicina e così lontana, un Paese così ricco di contrasti da non poter far non riflettere chi l'attraversa. La Tunisia.
Era ormai un mare di tempo, che mi ripetevo ''non si può stare a guardare certe cose senza far niente e stare con le mani in mano quando c'è bisogno per qualcun altro'' , non sono credente ma come diceva Madre Teresa di Calcutta ''non sono che gocce in un oceano, ma le gocce fanno l'oceano'' , nessuna pretesa di cambiare il mondo o grandi cose ma piccole e fatte bene.
Nasce così il progetto Tunisia Rider Children '09 non una data precisa fino a metà marzo, non una persona o azienda che fosse interessata al progetto (nb. NON cercavo soldi ma piccoli oggetti come carta e penna, qualche pupazzetto - nulla di più), la butto li sul tinga e tranne qualche pallido interessamento solo una persona alla fine riesce a darmi una mano, e qui devo dire GRAZIE DI CUORE a MICHA.
Un giorno e mezzo prima della partenza mi da un bel pacchetto che unito a quello che avevo trovato io sono stati più che sufficienti per tutto il Viaggio.
Stipato e ben nascosto il tutto nelle valigie, perchè non era da escludere un controllo dei bagagli alla dogana Tunisina finalmente arriva il giorno della partenza...
Diario di viaggio:
4 aprile 2009
Dopo aver passato una notte insonne, elettrizzato dalla partenza, arriviamo (il sottoscritto e una zavorra d'eccezione - my mother!), la Poderosa II è pronta e borbotta al minimo allegra (anche lei non stava più nella pelle, anzi nelle - già poche – carene). Trasferimento veloce di pallostrada ma in poco tempo arriviamo al porto di Genova alle 14.15 quando la nave non sarebbe paritita prima delle 19.30 ! Ad accoglierci anche una fitta pioggerellina che ci farà compagnia per le sucesive 2ore e mezza.
Sembra scontato da dire ma sembrava di essere alla partenza della Parigi – Dakar . Jeep 4x4 attrezzate di tutto punto, camion da 6 ruote motrici altrettanto se non di più, e poi noi il popolo su 2 ruote, con una nutrita rappresentativa di circa 40moto, naturalmente io davanti a tutti, e male faccio – poi capirete perchè.
Tra il tempo in coda per i passaporti da controllare e le prime innumerevoli foto, qualche timida chiacchiera con altri motoclisti (Francesi tanti, Crukki abbastanza , Italici pochi) passa il tempo e finalmente ci si imbarca.
Solo una volta parcheggiata la moto capisco l'errore di mettermi davanti a tutti in banchina, infatti sono il più in fondo di tutti e di conseguenza (così infatti fu) l'ultimo a scendere! Eh vabbè l'imporante è arrivare!
Non partiamo prima delle 21.00, ma nel frattempo abbiamo già sistemato i bagagli in cabina e fatto una doccia calda – ci voleva proprio!
Ultime foto al porto mentre la nave inizia mestamente a lasciare gli ormeggi...
Le 24ore di viaggio passano abbastanza in fretta, certo ero attrezzato con carte,riviste e quant'altro per far passare il tempo.
Arriviamo a Tunisi che sono già le 21, e ora che usciamo dalla dogana è mezzanotte.
Già,3 ore, perchè ? Bhè ipotesi mia la moglie del poliziotto aveva le sue cose e lui era nervoso.
Il suo collega appena al di fuori della nave ci dice di passare davanti a tutti e così facciamo, peccato che poi Mr. Simpatia non abbia apprezzato e dapprima sparisce per un ora (giuro, 60minuti d'orologio!) e tutto si ferma, poi torna e fa ''prima passano tutte le macchine poi voi '' si scatena un mezzo putiferio e alla fine torna un paio di passi indietro e ci comunica che farà '' 2 macchine 1moto'' probabilmente non deve aver fatto più della prima elementare perchè una volta passano 2macchine, una volta 3, una volta una.. insomma a capocchia sua..
qui però imparo una parola comune a tutti i motoviaggiatori di questo continente : Afrika (volutamente con la K per dargli una pronuncia diversa).
Afrika, che può voler dire molte cose la prima che imparo è pazienza, qui ne serve molta e allora ''Afrika amici'' .
Dopo 3 estenuanti ore di dogna finalmente siamo fuori! Qui è abbastanza pericoloso guidare di notte fortuna vuole che ho conosciuto due simpatici motoclisti italiani e uno tedesco e insieme la nostra piccola carovana parte dalla Goulette di Tunisi verso Sidi Buid Said piccolo paese pochi km a nord di Tunisi, dove sapevano c'era un buon alberghetto...
CHIUSO, ci accoglie il cartello. Bene e mezzanotte e mezza e non sappiamo ancora dove dormire e mangiare! Senza scoraggiarci e chiedendendo indicazioni ad alcuni autocnoni arriviamo finalmente in bel posto – a quell'ora avremmo preso qualsiasi cosa!
La proprietaria, tunisina, sfoggia un Italiano da rincoglionirci a puntino ormai siamo qui e qui ci fermiamo.
[......continua......]

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