IL MIO GRANDE EROE: FANTOZZI. . . .
caro motociclope, lo sai benissimo di non essere un uomo mediocre. Ci sono tante qualità fantastiche in te, il guaio è che qualche volta perdo il senso della misura e dico cose che non penso. Ma questo non l'ho mai pensato, nè mai lo crederò, che tu sia un uomo mediocre....Ognuno ha i propri difetti, le proprie paure, ma tu sei una persona diversa e naturalmente molto speciale, anche se forse non te lo dico molto spesso e di questo me ne scuso....

comunque se ti senti un uomo mediocre, EVVIVA gli uomini mediocri.....

ce ne fossero di più al mondo.....un saluto particolare
07/04/2007
NOTTE LENTA DI UN UOMO MEDIOCRE
Questa notte non vuol passare. I minuti, le ore, sono immobili, fermi nel tempo che loro stessi scandiscono. Guardo un sito di gente sola, c’è tanta tristezza, tanta Solitudine, tanta voglia di conoscersi, alcuni hanno sessant’anni, altri ne hanno diciotto, ma l’età più ricorrente, quella più comune sono i quarant’anni. Persone sole da tanto tempo, che ricorrono al computer come un’istanza magica. Peccato che questa diavoleria non abbia nulla di magico. Di magico c’è l’incontro di due occhi che si specchiano in altri due occhi e si riconoscono nello sguardo, si vedono dentro l’altro, si parlano con un alito di vento, con il silenzio dell’Anima. C’è tanta tristezza in questi annunci dove tutti sono solari, dolci, buoni, cercano l’Amore con l’A maiuscola, tutti vogliono la sicurezza, o quantomeno la tranquillità del soldo, insomma, tutti vogliono viaggiare in prima, come canta e dice Luciano Ligabue. La seconda classe, quella dei realisti, degli uomini (e con uomini intendo umanità in genere) veri, quella dagli scranni di legno, quella classe dove anche il wc è una conquista, quella classe dove il vagone letto è una chimera, in quella classe, nessuno vuol viaggiare. Peccato, peccato che non si accorgono che è proprio là che stanno viaggiando, che hanno viaggiato, che probabilmente continueranno a frequentare per sempre, aspettando invano il bigliettaro che gli cambi il biglietto. I bigliettari sono quelli che, per me, ti fanno vedere tutto lo sbriluccichio del Mondo, che t’illudono, che ti fanno ridere venticinque ore al giorno, che per loro tutto è facile e possibile, che la soluzione te la trovano loro, che non ti preoccupare, adesso cambiamo classe, andiamo in prima. E loro ad aspettare, ed intanto il tempo passa e passa e passa. Ed arrivano i sessanta ed arriva la saggezza, che forse era meglio avere prima, arriva la sapienza di capire che la fine del viaggio, volente o nolente, è vicina. Allora sì, vivere tutto senza risparmiarsi nulla, prendendo la vita come viene, assaporando tutto come una magia, senza aspettare Principi Azzurri e prime classi, ma prendere il bello e il brutto per quel che è, così, realisticamente. Ecco. Realisticamente, né ottimismo, né pessimismo. Semplice, brutale, meravigliosa, bastarda realtà. Che spaventa tutti, ma che tutti sanno essere presente e ben visibile. Inutile vivere come gli struzzi con la testa nella sabbia e piena di sabbia. Questa notte non vuol passare, io sono qua che aspetto e guardo l’orologio. Le lancette sono ferme, il tempo sembra non abbia più senso, il mondo è nero della notte che rimane incollata al mio viso, la tristezza delle tante solitudini che ho visto, che ho letto che ho toccato, si fonde con la mia. La paura di rimanere qui immobile come il tempo si fa sentire, la paura di rimanere da solo per il resto del mio tempo si fa sentire. Ma il tempo non ha moto, qui. Aspetto paziente la fine del mio giorno per poter andare a dormire e finalmente sognare la libertà.
08\04\2007 ORE 01.52
Rileggo tutto il giorno dopo, a quest’ora, dove le ipocrisie che mi dico ogni tanto per sopravvivere sono andate a dormire e non mi resta che il pennello della verità per dipingere il mio quadro. Mi rendo conto di essere un uomo mediocre che dice cose mediocri che fa cose mediocri che ha una paga mediocre che fa una vita mediocre che ha delle idee mediocri che suona la chitarra in modo quasi mediocre (nel senso che la suono peggio) che suona il basso in maniera mediocre che fa foto mediocri che ha un’intelligenza mediocre che ha avuto amori mediocri che quando vince qualcosa lo fa in modo mediocre e addirittura perde in modo mediocre. La costellazione delle stelle di mediocritus è la mia. Due ragioni della mia Vita non sono mediocri: la mia Famiglia e i miei Amici. Qui abbiamo il massimo dell’umanità e della fratellanza, del sentimento della gioia e del dolore. Tutto vissuto senza mediocrità. Come faranno poveri Amici miei, a sopportare tutto quello che faccio passare loro, mah. . . . Oggi è Pasqua, e come l’altr’anno la passo da Maurizio e Sara. Con un Amico in più, Corrado, che deve aver capito chi sono ma non si arrende e mi chiama, mi vuole frequentare, (ed io ne sono felice), mi vuole addirittura far suonare in un suo progetto, ed io mi chiedo se non è un pò matto (scherzo, non lo è di sicuro) in quanto io non sono certo in grado di suonare in un progetto così grande. Lui conosce fior di Musicisti e potrebbe avvalersi del loro talento senza problemi. Forse sarebbe meglio che chiamasse un buon chitarrista e non un cistone come me. Ma devo avergli fatto tenerezza e nella sua bontà (perché Corrado è un uomo buono) ha voluto parlarmi di questo suo disco e coinvolgermi lì dentro. Anche se resteranno solo parole, anche se non se ne farà niente gliene sono grato, mi ha fatto bene. Bene, mediocrità a parte, mi mancano quattro ore alla fine del turno. Queste notti passate all’insegna dello scrivere e della Signora Solitudine hanno portato alla mia Anima una convinzione non certo da guinness dei primati o che sarà ascritta nei testi di Psicologia, ma che serve per rendermi conto di chi sono: un uomo mediocre.