Stamane, e -lo premetto- senza conseguenze, mi sono dilettato nell'antica arte dello sdraiarsi in moto.
l'ultima scivolata risaliva a più di undici anni fa, e ripensandoci viene automatico il confronto tra gli esiti dei due episodi, vediamo:
data: Agosto 1996
pilota: io, 17 anni
mezzo: Aprilia SR 50 Replica '92
tipologia di caduta: perdita di aderenza in curva, scivolata sul fianco
velocità: 50-60 km/h
abbigliamento: integrale in fibra, giubbotto e pantaloni in jeans, scarpe da basket (abbigliamento non tecnico, ma neanche da completo incosciente).
ESITO: abrasioni lato destro su polpaccio, ginocchio, coscia, fianco, anca (profonda, medicare quotidianamente per 2 settimane), gomito e spalla. jeans, giubbotto e scarpe da buttare.
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data: oggi
pilota: io, 28 anni
mezzo: Beta M4 350 '06
tipologia di caduta: perdita di aderenza in curva, scivolata sul fianco
velocità: 50-60 km/h
abbigliamento: integrale in fibra, tuta spezzata in pelle, stivali tecnici, guanti tecnici, sottoguanti, paraschiena.
ESITO: tuta sporca.
non è necessario tirare in ballo scenari apocalittici con grovigli di tir o voli a 300 all'ora per capire la differenza che può fare l'abbigliamento corretto. la classica "culata in terra da patacca", se non si è ben protetti, può rivelarsi assai noiosa, mentre un abbigliamento tecnico standard (oltre a una moto leggera e solida) consente di rialzarsi e raggiungere gli amici alla sagra del tartufo

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