Era da lunedi, giorno in cui avevo ripreso la motina (anche se non del tutto a posto) dopo la caduta di un mesetto fa, che pensavo a questo giro per ricominciare un po’ a girare.
Puntualissimo e fremente mi presento all’appuntamento alle 9.15 con i miei due compari di giornata Adre e Alkhol.

Partenza e via lungo la statale della ValdiCecina fino ai piedi di Volterra dove comincia la salita e le prime belle curvette di giornata.

Salita e discesa rapida verso Castel San Gimignano con relativa svolta a sinistra per il Nurburing e giù verso San Gimignano.
Sosta rapida per un rabbocchino di benza e direzione Poggibonsi.
Nel tragitto la mia pedalina del freno (sapevo che non era a posto) comicia a darmi qualche problemino e infatti non appena iniziata la salita verso Castellina in Chianti cede di schianto e mi costringe ad appoggiare il piedino sulla piccola parte rimasta solida per i prox 300 km mancanti

Come si presenta la mia pedalina
Le strade del Chianti sono sempre uno spettacolo, in più il bel sole che c’è mette in risalto il verde splendido di queste colline, quindi cerchiamo di recuperare un po’ il ritardo accumulato ma purtroppo arriviamo a Greve con una buona mezz’ora di ritardo.
Li ad attenderci troviamo Marco e Massimo due amici fiorentini (simpaticissimi) di Alkhol che proseguiranno il giretto con noi.
Presentazioni, cicchetta per i tossici e riprendiamo in direzione Figline Valdarno attraverso il Passo delle Sugane.
Strada molto bella (attenzione all’autovelox a Dudda) quindi raggiungiamo velocemente Figline, dove incontriamo il personaggio della giornata

Lo pseudo benzinaio (perché guarda senza muovere un dito) somiglia in maniera spudorata con un personaggio del film Il Ciclone (quello che fa: che ce l’hai il gratta e vinci teeeeeeeee !!!!!)
Parla anche allo stesso modo….e giù risate……



Dopo avergli chiesto anche delle indicazioni sulla strada riprendiamo il giro dirigendoci verso Reggello e Vallombrosa (famoso per l’abbazia); due posticini davvero carini immersi nel verde.
Da Vallombrosa attraversiamo una stradina molto sconnessa nel bosco che ci porta direttamente al Passo della Cosuma.
La discesa verso Stia è molto bella anche se purtroppo molto sconnessa, ci sono degli avvallamenti molto pericolosi in certi punti.
Arriviamo a Stia (piena di gente perché c’era una mostra di artigianato locale) e ci mettiamo alla ricerca di un bar dotato di TV per mangiare un panino e gustarci la motogp.
Ne troviamo uno con una TV grande come un francobollo, ma ormai sono pronti alla partenza e quindi ci facciamo preparare un bel paninazzo e ci mettiamo seduti belli garosi davanti alla TV.
Partenza…..volano via Pedrosa e DePuniet…..cede la moto di Valentino……Stoner fa il vuoto, maremma che gp palloso manco un sorpasso….sembra di vedè la formula 1

Per non abboccarsi ulteriolmente decidiamo di ripartire subito verso il Passo della Calla.
Signore e Signori inizia lo spettacolo.

Strada fantastica che sale attraverso il bosco verso il passo ai piedi del Monte Falterona (sorgente dell’Arno), peccato per la mia pedalina che non mi concede più di tanto.
In compenso mi godo di più il panorama..... davvero unico.
Arriviamo al passo e scorgiamo che l’altro gruppo Tinga in zona è in pausa relax presso la capanna adibita a ristorante.
Ci sono la Muttley,Caronte e Black Skull insieme al gruppo degli emilio-romagnoli saliti dall’altro versante.
Dopo qualche chiacchiera e un caffè fatto nella moka di casa ci salutiamo e decidiamo di rifare la strada della mattina a senso inverso con i toscani dell’altro gruppo che si uniscono a noi.
Sosta al Passo della Consuma per rifornimento e foto al cartello con vandalico attacco dell’adesivo Tinga proprio in mezzo alla O.
A Reggello Alkhol, Muttley, Marco e Massimo si dirigono verso Firenze non prima di aver gustato una pizzetta a taglio come merendina, mentre gli altri quattro continuano in direzione Chianti.
Il sole comincia a scendere e infatti arriviamo a San Gimignano che è quasi praticamente buio e li ci dividiamo ulteriormente ognuno verso le proprie casine.
Arrivo a casa che sono le 21.30 praticamente dodici ore dopo la partenza e con quasi 450 km sul contachilometri.
Stanco ma con il sorriso alle orecchie, perché nonostante la sfacchinata questi giri e queste giornate ti lasciano sempre un grande appagamento psico-emozionale ripensando a quello che hai visto e a dove/come sei andato.
Il giro è forse troppo lungo per una singola giornata partendo dalla costa ma ne vale veramente la pena averlo affrontatato, magari lo riorganizzeremo più avanti in due giorni per godere magari meglio delle meraviglie che offre il nostro appennino.