Il 29 settembre a Milano presso il planetario "Ulrico Hoepli" la Quadro Tecnologie ha presentato due nuovi mezzi, il Quadro 3D e il Quadro 4D.
La presentazione è avvenuta in due parti, la prima all'interno del Planetario, mentre la seconda si è svolta nell'aula magna del Museo di Scienza Naturali di Milano, con un tocco oserei dire poetico durante la prima parte i presenti sono stati intrattenuti da una presentazione della volta celeste per poi passare con un certo spunto alla proiezione di un video dove si mettono in mostra le caratteristiche dei due mezzi.
Il primo è il Quadro 3D un veicolo a 3 ruote con cilindrata di 350cc che andrà a sfidare l'MP3 della Piaggio, il primo impatto visivo è molto gradevole...

Colpisce molto il particolare delle sospensioni anteriori che rimanendo abbastanza insolito necessita di un minimo di abitudine nel vederla, una volta abituati da un'idea di solidità anche se un motociclista molto tradizionalista come il sottoscritto potrebbe storcere un po' il naso, le dimensioni ad occhio sembrano più grandi di quel che in realtà sono ed è una piacevole sorpresa sapere che le dimensioni sono allineate alla concorrenza.
I dati tecnici non sono ancora tutti disponibili ma durante la conferenza è stato detto che le ruote del 3D sono da 15 al posteriore e da 14 all'anteriore il che a mio parere dovrebbe favorire molto l'agilità nel traffico.
Il 3D ha un vano sottosella molto ampio che può contenere 2 caschi integrali, unito al peso che la casa indica intorno ai 192Kg rende il mezzo molto interessante per l'utilizzo urbano
Il secondo è il Quadro 4D e come si può immaginare è un mezzo a 4 ruote gemellate le cui dimensioni sono da 14, l'impatto visivo è accattivante e attira l'attenzione con la livrea rossa della presentazione dando un'idea di sportività...

Il 4D ha il motore centrale da 500Cc con una potenza di circa 40Cv che trasmette il moto attraverso una trasmissione finale che nel prototipo è a catena ma che nella produzione di serie sarà a cinghia dentata, una soluzione che mette insieme praticità ed estetica.
Il secondo mezzo è decisamente più interessante dato che le ruote gemellate nei filmati mostrati permettono evoluzioni molto interessanti, sul bagnato ad esempio si possono raggiungere inclinazioni di 40° in tutta sicurezza, oltretutto sono state compiute evoluzioni che un qualsiasi mezzo a 2 ruote avrebbe nel migliore dei casi avuto difficoltà nell'eseguire mentre nei peggiori ci si sarebbe inevitabilmente trovati per terra.
Il 4D ha un differenziale che permette di trasmettere in maniera idonea la spinta su entrambe le ruote, il conducente utilizzando il suo peso può decidere se dare più trazione/appoggio alle ruote interne o quelle esterne.
I mezzi una volta fermi rimangono perpendicolari al terreno che abbia un'inclinazione massima fino a 45° facilitando molte delle manovre che richiedono un certo equilibrio, mentre l'immobilità è assicurata da un freno di stazionamento meccanico (il classico freno a mano) che blocca le ruote posteriori in entrambi.
I mezzi sono stati pensati anche per un'utenza "minuta" e con questi presupposti credo che l'obiettivo sia possibile centrarlo, peccato non aver potuto provare a salire in sella per verificarne l'abitabilità proprio delle persone basse (io sono tra queste) ma con le soluzioni adottate credo che non ci saranno problemi in quel senso.
Anche il 4D ha un vano sottosella che contiene oltre ai 2 caschi integrali un valigetta porta notebook, molto utile per chi lavora col portatile, la casa punta molto sulla leggerezza e il peso è inferiore ai 230Kg sul prototipo ma sono allo studio soluzioni per alleggerirlo ulteriormente.
Un cosa molto interessante è che entrambi i modelli nella frenata a 60Kmh si sono fermati in 12m, l'R1 per intenderci si ferma in 13, le ruote doppie anteriori e in particolare il 4D grazie anche a quelle posteriori permettono di inchiodare sul bagnato senza rischiare dolorose cadute.
Al momento esistono solo queste due soluzioni ma è stato dichiarato che gli ingegneri sono già al lavoro per altre versioni di questi mezzi, non ultima una con propulsione completamente elettrica anche se i tempi non saranno certo brevi, più vicina la realizzazione di un impianto ABS appositamente per i Quadro.
I due mezzi hanno il dichiarato scopo di sottrarre clientela al mercato delle citycar, infatti con la vigente normativa entrambi sono guidabili con la patente B a 18 anni e a 16 con la patente A, ovviamente depotenziati.
Dettaglio non da poco a loro favore vi è il fatto che l'impianto delle sospensione non è elettronico ma (con personale entusiasmo) è idraulico con le ovvie conseguenze di semplicità e facilità nella manutenzione.
Lo ammetto che da Ducatista convinto i due Quadro hanno sollevato in me molto interesse e spero di poter magari sfruttare un'open day per poter testare il 4D le cui caratteristiche mi hanno molto incuriosito e sopratutto dopo aver visto i filmati in situazioni "limite" in cui non vi sono state conseguenze.
Un ultimo dettaglio mi ha entusiasmato, i filmati mostrati (spero di poterli mostrare a breve) non sono stati girati con alla guida i collaudatori o dei tester, ma bensì alcuni membri della dirigenza dalla Quadro Tecnologie, se un dirigente ha una simile fiducia nel proprio prodotto credo che ci si possa aspettare molto dallo stesso.
Per concludere i due prodotti hanno stimolato la mia curiosità, in particolare il 4D e spero che la Quadro Tecnologie possa mostrarci altre innovazioni e sopratutto spero che una nuova casa italiana produttrice possa aver successo.
Silvio "bigsen" Pavan