Premessa
Durante il viaggio di Giugno Marcello butta lì, quasi per scherzo, l'idea di andare a fare qualche passo in Corsica. Io non ci sono mai stato. Emanuele ci è già andato in auto e ci tornerebbe volentieri.
Passa l'estate, periodo per me un po' complicato riassumibile con il titolo di un film: "Pensavo fosse amore invece era un calesse", e tra fine agosto e i primi di settembre è tempo, anzi quasi tardi per organizzare il viaggio.
Al terzetto di giugno si unisce anche Paolo, molto determinato ad andare in Corsica. Marcello a questo punto è un po' meno convinto perché non ha avuto il tempo di studiare un percorso che comprenda tutti, ma proprio tutti


Marcello ha predisposto e propone un giro alternativo in Francia, io non ho minimamente contribuito all'organizzazione, Emanuele è risoluto ad andare in Corsica tanto che si prenota autonomamente il traghetto e predispone un percorso "light", tipico di chi ci è già stato; Paolo, rielaborando il percorso di Emanuele e aggiungendoci del suo, prepara un percorso in sei tappe. Sei tappe perché, come a Giugno, sono io a dettare i tempi della vacanza dovendo rientrare assolutamente entro il 19 Settembre, causa 50° anniversario di matrimonio dei miei genitori (la mia assenza al festeggiamento comporterebbe l'immediata diseredazione e la rimozione del mio nome dall'albero genealogico

Arriviamo a 3 giorni dalla partenza, fissata per sabato 11 settembre (il 20° anniversario dell'attentato alle torri gemelle di New York non ci spaventa), e prenotiamo il traghetto. Da Livorno e di giorno poiché da Savona di notte, scelta iniziale, ha un costo esorbitante; prenotiamo anche il rientro sempre di giorno, stavolta su Savona, sempre per lo stesso motivo economico, arrangiamo anche il primo pernottamento. Viaggio organizzato, si parte


Mai mi era capitato di organizzare un viaggio così all'ultimo: da qui "Corsica... di corsa".
Come se non bastasse, in questo periodo dove lo smart working è la normalità, ci si mette anche il lavoro a costringermi alla presenza in ufficio venerdì 10... mi organizzo quindi per preparare moto e bagagli giovedì sera in modo da avere solo le ultime cose da fare venerdì.
Sabato mattina la partenza è fissata alle 7.
Sabato 11 Settembre
La vacanza "anarchica" ha inizio. Marcello ed io ci troviamo alla consueta AdS San Zenone (che qualcuno tempo fa rinominò in San Cenone


I miei dieci minuti di ritardo sono rimasti tali anche a Magra Ovest. Paolo è notoriamente più ritardatario di me e siamo stati larghi con i tempi per l'imbarco. Sorpresa delle sorprese, l'amico vercellese è già lì che ci attende: "il mondo sta andando alla rovescia" è il mio messaggio whatsapp ad una comune amica.

Ultimo pezzo per arrivare a Livorno, qualcuno sostiene che dall'autostrada si veda la torre pendente quando si passa nei pressi di Pisa, Marcello me la indica, ma guardo oltre il dito e non la torre, non la vedo e non è la prima volta...

Giunti a Livorno seguiamo Paolo che ha impostato sul navigatore l'indirizzo di un bar in centro dove andare a pranzo. Sembra che il nostro amico non voglia uscire dalla strada a scorrimento veloce. I navigatori mio e di Marcello, che hanno impostato l'indirizzo del porto, continuano a segnalarci le uscite, i cartelli che indicano il porto continuano a segnalare di uscire, ma noi proseguiamo imperterriti.


Un panino e una birretta. Self service: ci danno un vassoio per le birre che Paolo porta al tavolo, nello spazio esterno che dà sulla piazza, rischiando (non per colpa sua, credo fosse il vassoio più scivoloso del mondo) di farle finire a terra appena prese in mano. Burloni questi livornesi.

I tempi larghi per l'imbarco si stanno restringendo e, dopo pranzo e caffé (non sia mai che si resti digiuni), ci rimettiamo in marcia in direzione del porto. Inutile che vi racconti che tre navigatori diversi davano tre direzioni diverse - mi sembra di ripetermi - ma nonostante ciò arriviamo al porto in tempo per l'imbarco. Sono in riserva di carburante ma rimando il rifornimento allo sbarco in Corsica, sperando anche in prezzi più convenienti. Veniamo "accolti" all'ingresso nella zona portuale da una bionda armata dalla quale chiunque di noi si sarebbe fatto arrestare, non prima di una approfondita perquisizione


Controllo biglietti e green pass e siamo a bordo.
Lasciate le moto in garage prendiamo posto sul ponte più alto, all'aperto dato che il tempo è sereno, e salpiamo in direzione Bastia.
Mi trovo a riflettere su quanto mi sia mancato un viaggio all'estero, una traversata in traghetto, una parvenza di quella normalità che questa pandemia ha profondamente cambiato. Sono felice.

La traversata scorre tranquilla, il mare è un olio, occupiamo il tempo a nostra disposizione chiacchierando e sparando cavolate come nostra abitudine, aggiorno Marcello sul motivo del mio scarso contributo all'organizzazione (Paolo sapeva già), ci facciamo qualche birra corsa (Pietra, l'unica contemplata sull'isola) e scrutiamo i lembi di terra che appaiono all'orizzonte: le isole dell'arcipelago toscano e finalmente la Corsica.

Nelle previste quattro ore giungiamo a destinazione.
Sbarchiamo e fa decisamente caldo. Il lungomare di Bastia è trafficato e noi dobbiamo percorrerlo verso sud. C'è un tunnel e l'aria è quasi irrespirabile. Saltiamo il primo distributore di benzina (i prezzi sono in linea con quelli italiani); alla vista del secondo Paolo che è in testa al gruppo mi fa segno di fermarsi a rifornire. Nemmeno il tempo di annuire con la testa che la mia moto si spegne, siamo in salita, tento di riaccenderla, ha uno spunto che con l'inerzia mi permette di arrivare in cima alla salita e all'ingresso del distributore. Che colpo di c... fortuna


Riforniamo tutti, alziamo gli occhi e l'albergo prenotato è proprio lì davanti a noi, appena dopo un concessionario Aprilia, Suzuki e Kawasaki: due di noi, contando Emanuele che dovrebbe arrivare con la Shiver, potrebbero al bisogno contare sull'assistenza ufficiale per le loro moto.
Prendiamo posto in camera, una necessaria doccia e andiamo a fare un giro in città non prima di essermi accorto di aver lasciato le chiavi della moto inserite nel blocchetto: un po' di panico poiché la Corsica ha una brutta fama relativamente ai furti di moto (stamattina alla partenza volevo portare con me almeno il bloccadisco ma non lo trovavo), fortunatamente trovo la moto al suo posto con le chiavi esattamente dove le avevo lasciate!

Marcello ha male ad un ginocchio e non vorrebbe camminare tanto, il centro città è a circa due km da dove siamo noi. Marcello, stoico, li fa senza battere ciglio. Bastia è una città particolare, nel centro storico ci sono stabili, abitati, che avrebbero decisamente bisogno di una ristrutturazione ma che caratterizzano la zona. Ceniamo affacciati sul porto vecchio in un ristorante che offre un menu degustazione tipico ad un prezzo non troppo elevato. Scopriremo in seguito che probabilmente è l'unico...

Il primo contatto con l'isola che diede i natali a Napoleone è nettamente positivo, dopo un breve giro nel centro cittadino rientriamo in albergo e ci concediamo il meritato riposo.

Km 387
Miglia Nautiche 76
