Alex è tornato da un paio di giorni dalle ferie ed è tarantolato per la mancanza della moto... io sono "inattivo" a casa e tarantolato nello stesso modo... Fabry pure... cosa c'è di meglio che unire il fomento e spararci un bel po' di km come si deve?



Il giro viene postato sul forum ma non riscuote molto successo, vuoi perché è di Ven (ma per il Sab le previsioni non sono granché), vuoi perché molti sono ancora in ferie.
Ci si accorda per una variazione sul punto di ritrovo (Villar Perosa in luogo di Rivoli, per facilitare il Cuneese) e via!
Niente da segnalare sulla tratta Asti - Villar Perosa, a parte il fatto che mi sparo tutto il viaggetto col buchino del c... strettissimo perché voglio fare il grande test dell'estate: quanto farà la mia moto nuova con la riserva?


Riesco ad arrivare al punto di ritrovo con un'autonomia residua (prevista dal computer di bordo) di circa 258 metri e nettamente in anticipo...



Torno al punto di ritrovo e devo attendere poco, perché i miei due compagni di viaggio arrivano velocemente: saluti di rito e decisione di far colazione al bar del famoso distributore dove avrei voluto andare io... il quale è a meno di mezzo km. CHEZZ!!!

Pago giustamente il caffettino, ci scofaniamo pure qualche brioche e ci godiamo i commenti e le domande dei classici vecchietti da bar, che ammirano le Ducati dei miei due bodyguard.
Mi aspetto la classica domanda tecnica "Ma quanto fa di velocità massima?", invece salta fuori quella tecnico-economica "Quanto costa?" e rido nel casco...


E' TARDI! E si parte.
Primo tratto fino al Mongi senza nulla da segnalare: però, passare da Pragelato - teatro del nostro amato MotoAdvent - mi lascia sempre una grande emozione dentro. Ormai sono legato a questo mio "luogo del cuore"!

Sul Mongi e, di seguito, fino a Brianzone, le andature warp vengono irrimediabilmente rovinate da un numero imprecisato ed imprevisto di merenderos camper-dotati, camion, automobilisti e ce ne fossero. Ma che ci fa tutta 'sta gente in giro su un passo di montagna il Ven mattina???



Brianzone: sosta per acquisti di cibo e bevande, oltre che per fare due gocce. Un grande classico.
Il tratto fino alla base del Lautaret è ben noto e tranquillo... ci esagitiamo lungo tutta la salita su questo veloce colle e poi lungo la successiva discesa, divertendoci un pochino (e continuando a schivare merenderos come se piovesse).
Dall'intraducibile La Grave a Borgo degli Uccellani, da segnalare soltanto gli scorci che regala la deviazione intorno al lago del Ciambone; nei pressi di Borgo inizia la salita verso il colle dell'Ornone, che non mi ricordo assolutamente anche se mi viene detto che l'ho già fatto!



Percorriamo con una certa cautela questa strada non proprio spettacolare ed arriviamo in cima al colle meno colle di tutti: manco ti accorgi di esser salito!


Ci mettiamo una vita a trovare la parte di spiazzo giusta per parcheggiare in sicurezza le cavalcature, ci accomodiamo intorno ad un tavolo "pubblico" (i Francesi, quando c'è da venire incontro ai turisti, sanno fare il loro mestiere

Finito di pappare, ripartiamo verso sud alla volta del lago del Saltetto, ne circumnavighiamo il lato ovest e ci apprestiamo a salire verso il colle del Noce: qui i paesaggi si fanno interessanti, e la strada (anche qui, non proprio il Mugello...) è circondata da belle cime e pietraie scoscese, oltre che da una grande quantità di verde.
Giunti in cima... anche qui, mi accorgo di esserci già stato!


Ci sediamo al tavolino del bar e ci godiamo lo spettacolo dei ciclisti e dei motociclisti che arrivano e vanno... il massimo lo dà un tipo che gira per 10 min intorno a Durgā, osservandone ogni particolare. Della serie "Se allunga le mani gliele taglio".


Prima di ripartire, mi produco in una scenetta che diverte moltissimo i miei compagni di viaggio quando un'enorme e famelica cavalletta verde salta addosso ad Alex e poi sul mio casco: ho una vera e propria fobia nei confronti di questo specifico animale e reagisco con un misto fra shock anafilattico, crisi di panico e atteggiamenti da checca isterica.


Vengo salvato e si riparte verso valle: giunti alla base del colle, pieghiamo verso sudest e raggiungiamo abbastanza speditamente il lago di Serra Ponzone.
C'è un bel sole e fa caldo... sudo come un oritteropo, maledetta la mia idea di mettermi la tuta in pelle per fare il maiale!
Non mettevo questa tuta da un anno o forse più... la taglia è ancora quella giusta ma... quant'è scomoda e calda, e quanto rompe le scatole il paraschiena! Alla fine, ho passato più tempo a toccarmi di qua e di là per aggiustare la calzata di pantaloni e giacca che a grattar saponette!



Morale della giornata: sarà l'età, ma la combinazione di tuta in tessuto tecnico + motoairbag mi consente di guidare in modo mooolto più sciolto su strada, e la traforatura mi evita di tenermi una colonia di girini nelle mutande!
Altra morale: voglio grattare saponette? Le cucirò sui pantaloni in tessuto!

Attraversato il ponte di Savine il Lago facendo queste cupe considerazioni, curviamo verso nord e, in corrispondenza del grande rondò prima di Monte Delfino, salutiamo il buon Fabry che tornerà a Cuneo attraverso l'Agnello.

Io ed Alex proseguiamo verso Brianzone ed il Mongi... mi piacerebbe fare il Colle della Scala (per cambiare e perché mi piace moltissimo) ma preferisco non proporlo, in modo da non allungare troppo i tempi.
Saliscendi sul Mongi e, a Cesana, ci salutiamo: io proseguirò da Susa, Alex scenderà da Pinerolo verso casa.