Sabato 25 Aprile. Le previsioni non sono delle migliori e per questo il previsto giro "accanto al Lario" è saltato. La voglia di andare in moto però c'è ed è molta e già nei giorni precedenti guardo attentamente le previsioni per cercare una meta dove bagnarmi il meno possibile.

Sembra che sull'appennino piacentino Giove Pluvio sarà clemente perciò rispolvero dall'archivio un giretto che avevo buttato giù quando in inverno avevo poco da fare e tanta voglia di viaggiare.

Sarò strano ma i confini e i limiti geografici mi attirano, anche quelli minori. Da quando ho appreso la nozione alle scuole elementari tanto tempo fa, ho sempre avuto la curiosità di andare a vedere dove il Piemonte confina con l'Emilia Romagna.

Senza troppa fretta parto, l'idea iniziale è di fare autostrada fino ad Arquata Scrivia, strada facendo invece decido per la statale e prendo l'autostrada solo a Borgovercelli. Da Arquata proseguo verso la val Borbera della quale ho un ricordo sfocato risalente ad una ventina di anni fa quando la percorsi in auto durante un trasferimento di lavoro. Il ricordo da sfocato si fa più nitido quando mi trovo in mezzo alle bellissime Strette di Pertuso, spettacolare gola fluviale. La strada si fa divertente e invita alle pieghe, con cautela per le condizioni dell'asfalto.



Scatto un paio di foto, mi accorgo solo ora che l'albergo è aperto ma decido di proseguire oltre. Scendo di pochi chilometri e mi fermo al Passo del Giovà. Anche qui calma piatta e silenzio che queste località sanno donare nei periodi di "bassa stagione". Una foto veloce, la constatazione che la strada verso il passo del Brallo è chiusa anche se osando probabilmente avrei potuto percorrerla, e scendo verso la val Trebbia nuovamente su una strada stretta e inizialmente, usando un eufemismo, non in perfette condizioni.

La discesa termina sulla strada della Val Trebbia, nota "strada da pieghe" meta degli smanettoni del nord Italia.


Al caffé scambio due parole con un motociclista che sta facendo un giro in compagnia della figlia, che bel quadretto famigliare!

Il "programma" iniziale prevedeva la risalita alle Capanne di Cosola e la traversata verso il passo del Brallo ma la spia della riserva e il tempo che ad est stava visibilmente peggiorando mi fanno scendere ulteriormente alla ricerca di un distributore. Lo trovo e rifornisco ma il meteo peggiora e quindi ridiscendo la valle e devio verso la Val Curone. Ormai piove, sosta per indossare l'antipioggia che non smetterò fino a casa.


Un bel giretto in solitaria mi ci voleva, solo io e la moto, strade, panorami, nuovi luoghi. La sera vado a letto felice e lo spirito con il quale affronto la successiva settimana lavorativa è assolutamente rinfrancato.
