E' da un po' che non scrivo dei report, ma questa volta lo devo proprio fare

Sia perchè non l'ha ancora fatto nessuno, sia perchè questo è stato l'elefante più duro per me, sia sotto il profilo fisico/motociclistico, ma soprattutto sotto il profilo psicologico.
Questo perchè l'anno scorso, al mio terzo Elefante, la cosa è finita male (ne avevo parlato qui: 58° Elefantentreffen 2014 - report live ), con "solo" leva cambio e freno posteriore piegate, ma col morale veramente abbattuto. Mi sentivo sconfitto, ed è un anno che mi dicevo "quest'anno ci vado anche a piedi spingendo la moto!"
Cosa pensereste quindi, una volta fatti tutti i preparativi, quando dicono che il giovedì sera/notte nevica sulle alpi anche a bassa quota? E non vi viene da imprecare se uscendo di casa il venerdì alle 4 (io parto dalla provincia di Padova) vedete una bella nevicata e la strada di fronte casa tutta bianca (4-5cm di neve fresca sulla carreggiata)?






Io invece sono uscito di casa col mio solito ottimismo, e ho fatto i 3 km per arrivare in statale sperando che fosse pulita, sempre a 10-20km/h e pulendo ogni 3-4 secondi la visiera da quanto fioccava

La statale era anch'essa bianca, ma dava un minimo di sicurezza, e ho deciso di continuare per i 20km che mi distanziano dall' autostrada.
Sì, memore degli insegnamenti dell'anno scorso avevo già deciso di fare l' A4 da Padova a Verona, allungandola di 100km piuttosto che andare direttamente a Trento per la SS47 Valsugana.
In statale inizio a incontrare e a venir sorpassato da qualche mezzo che mi passa vicinissimo, e ho fatto lo svincolo per prendere l'autostrada ai 10km/h, con la visiera aperta per non dover togliere una mano dal manubrio per pulirla e coi piedi per terra dato che di sale non ne vedevo l'ombra.
Una volta entrato in autostrada la situazione migliora, ma non di molto. L'autostrada è bianca e continua a nevicare forte. I mezzi pesanti ti sorpassano ad una distanza che sembra essere nulla e la tua testa continua a pensare "se qua è così, come sarà sul Brennero?" e "se ci ho messo 40 minuti a fare 25 km, per arrivare a Solla ci metto 2 giorni!"
Però un po' alla volta sono riuscito ad arrivare a Verona, e l'autostrada è andata un po' migliorando, finchè la neve non si è girata in nevischio e l'A4 era pulita.
Sempre con attenzione quindi ho aumentato la velocità e arrivato a VR ho preso l'autostrada del Brennero.
Fin da subito i cartelli avvisano "neve da Affi a Bolzano Nord".
Il mio continuo ottimismo mi spinge a pensare "beh, almeno sul Brennero non nevica"


Poco dopo infatti ricomincia a fioccare, ma la prima corsia rimane pulita (evidentemente su quella erano già passati i mezzi spargisale) mentre la seconda corsia ha un bel colore bianchiccio che disincentiva i sorpassi

Sorpasso però 3 moto, ovviamente 3 altri Elefanti, che incroceremo più volte durante il percorso: tra neve e buio non ho visto bene le moto ma mi sembrava che una kappona facesse da apripista e in coda ci fosse un chopper.
Vedere altre moto per strada mi dà entusiasmo, mi fa capire che non sono l'unico cretino in giro con quel tempo

Più proseguo e più la neve scende fitta, ma la prima corsia rimane pulita, anche se i segnali iniziano a scrivere "neve da Affi al Brennero"

Poco prima di Bolzano Nord entro in riserva e mi fermo in autogrill a far benzina. Già arrivando vedo altre moto... un' Africa Twin e un Nevada rosso come quello del Pici... "Ciao Pici!!!"


Sono in 4 con 2 moto: Pici e suo figlio di 18 anni, Marco e Pacio!
Facciamo 2 chiacchiere veloci e poi si riparte, ma stavolta in gruppo!

La corsia proseguendo diventa sempre più bianca e rimangono percorribili solo 2 fasce di asfalto che più si procede più si assottigliano. Da Vipiteno al Brennero poi l'autostrada è tutta bianca.
I punti più difficili sono stati la sosta vignetta, dove l'autogrill era totalmente bianco e le lastre di ghiaccio erano in agguato sotto alla neve fresca, e il tratto del Brennero "terra di nessuno", dopo l'ultimo casello italiano e prima dell'Austria, dove la strada è notoriamente meno pulita.
Procedere a 10km/h con le auto e i camion che ti passano ad una distanza che sembra tendere a zero non è una bella sensazione, ma una volta passati quei 10-15 km la strada torna ad essere percorribile e il sorriso mi ritorna dentro al casco. La strada è ancora lunga, ma lo scoglio Brennero è superato. Chi l'avrebbe detto appena aperto il garage???


Raggiungiamo Innsbruck e poi si punta verso Monaco. Il traffico in certi punti si fa intenso e rimaniamo addirittura incolonnati, ma sono rallentamenti momentanei.
Ci fermiamo a fare ancora benzina dato che sappiamo esserci un tratto lunghissimo senza distributori una volta presa la direzione aeroporto per Deggendorf.
Il freddo non è intenso (la temperatura è altalenante tra i -2 e i +1 gradi) e si procede spediti.
Arrivati a Deggendorf svoltiamo verso Passau e poi usciamo alla 111 per Hengersberg. Io mi ricordavo la strada più corta, fatta nel 2012 che passava per Iggensbach uscendo alla 112, ma sapevo che uscendo dalla 111 è più piana e agevole.
Una volta usciti però non ci ricordiamo bene la strada e ci fermiamo ad un distributore dove vediamo altre moto. Facciamo 2 parole coi crucchi e gli chiediamo se possiamo seguirli fino al raduno.
La strada è abbastanza piana, poco tortuosa e pulita, ma ad un certo punto, a pochi km dal raduno diventa, improvvisamente, totalmente bianca.
Accosto dove ci sono altre moto, deciso a montare le catene. C'è un altro italiano che torna indietro a piedi e che dice a tutti che 200m dopo, dopo la curva che si vede, la strada torna pulita.
Risalgo allora in sella e ai 10 km/h e coi piedi per terra faccio quei 200m.
In effetti si capisce che tutta la neve è solo neve buttata dal vento sulla strada in un punto dove soffia forte.
Vedo gli altri che mi precedevano fermi a lato dove l'asfalto è tornato praticabile e li passo, ma non vedendoli ripartire rallento molto. Dopo un po' non li vedo più arrivare e torno indietro incrociandoli.
Pochi secondi di timore, ci scambiamo un cenno di "ok", mi rigiro e si riparte per gli ultimi km.
All' entrata in zona raduno mi chiedono qualcosa in crucco... io procedo. Verrò a sapere poi che mi hanno chiesto se ho con me petardi e fuochi d'artificio.
Parcheggiamo alle 15.30 circa.
Scarichiamo tutto e facciamo tutta la strada per entrare in buca.
Iscrizioni, e giù, in cerca di un posto tenda. Ormai sono quasi tutti presi, ma sopra il laghetto c'è sempre Sergio, detto "il cubano" che ci accoglie a braccia aperte e ci offre qualche spazio libero vicino al suo accampamento.
Alle 17 circa ho montato la tenda e sistemato tutta la roba sotto una leggera nevicata fina ma incessante.
Sono stanco, ma la soddisfazione di esserci ritornato, dopo un anno di rimpianti per il fallimento del 2014, è enorme

Ora è il momento di rilassarsi e di far festa



E qui le foto parlano più di mille parole...
