Che si fa il 16 di Agosto, quando per motivi diversi ti vedi sfumare il tanto agognato "giro" in Normandia? Beh, ci si ricarica e si lavora di fantasia. Un amico me lo ha ricordato, una di quelle mete pensate ma mai realmente prese in considerazione. Si decide e si va. Io e mia moglie. Questa volta soli, come non accadeva da un po' di tempo.
Partenza di buon mattino alle 7:00, direzione passo dello Spluga. Aria fresca e tempo coperto, con nuvoloni poco invitanti. Pensare che le previsioni erano ottime. Solito tragitto fino a Chiavenna, deviazione per Madesimo. Giunti a Campodolcino la lieta sorpresa, sullo sfondo , incuneato fra le cime delle montagne un bell'azzurro terso. Speriamo. La speranza ha buon esito, più saliamo e più il cielo diventa sereno, di un azzurro intenso, l'aria è frizzante, più da primavera che da mezza estate. Siamo in prossimità del passo, una mucca enorme, una pezzata olandese bianca e nera è piantata in mezzo alla carreggiata e ci sbarra il cammino. Rallento, non si muove di un passo, piano piano la aggiro e non senza un brivido gli passo dietro la coda. Sosta caffè e ecc. ecc. al bar sul passo, foto di rito e scolliniamo verso Splugen. Non sono ancora le 9:00, ma già il paese è in movimento, turisti e valligiani alle prese con gli approvvigionamenti mattutini, io...in cerca dell'ufficio turismo per acquistare la "vignette" per l'autostrada, non ho nessuna voglia di attraversare la Svizzera sulle cantonali. Incollato il bollino al parabrezza seguiamo per un bel tratto la via che costeggia l'autostrada, molto bella e suggestiva, nella splendida luce del mattino i colori abbagliano, la natura che per altro conosco perchè apprezzata un mese circa fa , ci fornisce una splendida cornice. Usciti dalla valle entro in autostrada, che per diversi km continua ad essere a doppio senso di circolazione , a due sole carreggiate. Poi si allarga ed apro il gas in direzione Zurigo. Oltrepassati i centri di Laken e Altendorf, in prossimità di Pfaffikon, dirigiamo a destra, passando su stretto itzmo ci portiamo sulla riva sinistra del lago, anche se non sarà una scelta felice, perchè la strada è piena di deviazioni per lavori in corso. Persiste quasi costantemente il limite dei 60 km, il traffico non intenso, ma nervoso e con continue soste, anche il paesaggio non offre spunti degni di nota, ....forse era meglio la riva destra. Zurigo, traffico intenso, comunque la città è bella e senz'altro merita più che una vista fugace. Per attraversarla comunque perdiamo più di mezz'ora. Non entro in autostrada e seguo la cantonale, la strada è molto buona, ora poco traffico, molte moto, e indicazioni per Sciaffusa. Il navigatore è una ciofeca, molti sottopassi e tunnel, sopratutto a Zurigo, si perde il contatto con i satelliti e all'uscita vi sono sempre deviazioni che non sai mai quale prendere. Il tedesco poi non aiuta. Attraversiamo il Reno per la prima volta, il fiume è degno della sua fama, la portata d'acqua è importante e lo sono anche le dimensioni. Alcuni ragazzi si gettano in acqua da un ponte nelle corrente vorticosa, per un attimo mi si stringe il cuore. Alcuni cartelli indicano l'approssimarsi della dogana, per pochi km entreremo in Germania e una piccola coda ci mette sull'avviso.
Il paesaggio però non cambia, viaggiamo in aperta campagna, in mezzo al verde e a macchie boschive. La temperatura è ottima, il sole è caldo, il cielo continua ad essere di un azzurro intenso, spira fresca, una leggera brezza, francamente è impossibile chiedere di meglio. Ancora cartelli,...si rientra in Svizzera. Sciaffusa è prossima, alcune indicazioni turistiche ci indirizzano verso la zona delle cascate, i parcheggi sono frequentati, ma ci sono ancora posti liberi. Ovviamente ci indirizziamo verso quelli dedicati alle moto, che per dovere di cronaca devo sottolineare sono gratuiti.
Dopo aver parcheggiato e depositato l'abbigliamento tecnico nei capaci volumi della voyager, ci avviamo verso il fiume, dove le cascate ci sorprendono per la loro aggressiva e prorompente bellezza. Come al solito non mi dilungo nella descrizioni di luoghi che sono ampiamente documentati e certamente meglio proposti. Mi affido alle immagini, e se qualche particolare colpisce la vostra attenzione, beh....siete liberi, anzi questa è la mia motivazione, di venire a vedere di persona.
Aggiungo solo che siamo arrivati alle 12:30, ci siamo portati colazione al sacco, perchè per esperienza , non sempre in Svizzera o Germania ho trovato gastronomicamente di cui gratificarmi. Il ritorno l'ho fatto tutto in autostrada, con deviazione verso il Gottardo anzichè lo Spluga. Visto la coda che si era fermata all'ingresso del tunnel ho preferito affrontare la salita del passo, passando per Andermat, per scendere poi ad Airolo, riprendere l'autostrada fino a Chiasso, poi rincasare verso Lecco. Alle 19:45 mettevo la moto in garage dopo aver percorso 706km. .....E mia moglie non si è poi lamentrata così tanto!









