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Finalmente la bella stagione è arrivata.
Qualche acquazzone qua e là bisogna metterlo in conto, quando si organizza in questo periodo una “gitarella” più o meno lunga in moto e, secondo quanto prevedevano i vari “meteo” per il fine settimana appena scorso (25-26/03), anche io e Teo siamo partiti psicologicamente pronti ed attrezzati ad affrontare una pioggia improvvisa.
La mattina del sabato, puntuali come mai, come da programma, 7.32... motori caldi, zavorrati di bagagli e via, pronti a partire con le nostre fedeli due-ruote.
Collegati per interfono, già alle 7.35 (sottolineo i tre minuti tre di orologio) Teo mi dice “dai tira un po' 'sta moto!”. Ho spento tutto per evitare di scannarlo prima di arrivare a destinazione.
Temperatura per niente fredda, da Villa Cortese prendiamo la strada per la “tangenzialona” di Milano. La roba più brutta di tutto il viaggio, di ogni viaggio che, a partire dalle nostre zone, preveda di scavallare la città.
Solo un caffè alle 8.30, la prima fermata dopo una sola ora di viaggio, è d'obbligo per cercare un po' di energia e per festeggiare l'avvicinarsi della parte più bella di tutto il viaggio.
Giusto il tempo di fare la coda alla cassa, bere il caffè, due morsi ad un croissant (di qualche d'un altro distratto hihihi) e ci lanciamo di nuovo in autostrada, verso Parma.
Scegliamo a questo punto di uscire dalla pallostrada ed optiamo per la strada normale che ci congiungerà alla cara vecchia Cisa.
Il sole ormai è alto, il cielo un po' fosco causa umidità della mattina, ma il tempo è spettacolare, con quella giusta temperatura per godersi il viaggio in moto, senza patire caldo o freddo.
Strade poco trafficate ci portano velocemente all'inizio della risalita; per goderci appieno la strada, il paesaggio e le curve, decidiamo di abbassare il baricentro e fermarci alle ore 10.00 per un panino e, perchè no, una birra dissetante presso la “locanda” sulla strada della Cisa in Terenzo. Ritrovo, pare molto gettonato dalle foto che possiamo vedere, da orde di motociclisti che vengono da ogni dove. Purtroppo, quella mattina, eravamo da soli


Sconcertati dal fatto che le nostre moto siano meno assetate di carburante rispetto a noi, riprendiamo il viaggio verso il Passo della Cisa. Le strade non sono difficili, non ci sono molti stretti tornanti a salire e l'asfalto in realtà è migliore di quanto mi aspettassi. Sempre immersi in una incredibile pace e tranquillità tutta da godere, rotta solo dal rumore dei nostri due 4 cilindri, arriviamo al Passo della Cisa( dove non abbiamo potuto fare foto perchè due con il GS hanno occupato il cartello sstorico del "Passo della Cisa"...)
e alla (messaggio subiminale per nimwid)


dove comincio a pregare che le tacche del serbatoio, inspiegabilmente scese di botto da due a mezza scarsa e lampeggiante, siano frutto di una specie di confusione del computer di bordo che, come il mio cervellino, risente dell'aria rarefatta della montagna


Per fortuna ora la strada è tutta in discesa e all'alba del mezzodì varchiamo le porte di Potremoli, che ci accoglie con il primo benzinaio apparso come un miraggio dopo chilometri e chilometri senza vedere anima viva.
Pieno alle moto e... pieno alle panze. Sempre dell'idea di mangiare una cosa veloce, per rispettare le proporzioni dello spuntino di mezza mattina, mettiamo le gambe a riposo sotto il tavolo di un osteria, l'Osteria della Bietola, trovata in un vicoletto in centro al paese.

Dopo due passi per smaltire, per riprendersi, per godersi un po' di caldo... quando il cielo comincia a guastarsi un pochino e a lasciar cadere qualche goccia, continuiamo... con il baricentro sempre più basso

Questa parte finale della Cisa, dopo Pontremoli, mi è piaciuta un po' meno... forse perchè interrotta spesso dal traffico dei paesi che va ad incrociare. Ma il tempo migliora e, complice il continuo mutare del paesaggio, ecco che presto arriva di nuovo il momento di prender l'autostrada che ci porterà proprio vicino al mare.

Intorno alle ore 15 si conclude il nostro viaggio in quel di Viareggio dove possiamo deliziare il palato con un buon caffè sulla passeggiata lungomare, in un tranquillo e soleggiato pomeriggio che ci accompagnerà al tramonto in un fantasticissimo b&b alle porte di Pisa, dove anche le nostre motine potranno godere di un meritato riposo.

Posso dire, non so Teo, di essermi stancato di più a scendere e salire dalla sella per le soste merenda che per il viaggio; ma dopo un sonnellino ristoratore eravamo di nuovo pronti per affrontare una... bella cena con amici a base di pesce

Il giorno seguente...
… un sole splendente ci regala un luminoso buongiorno. Stupiti del fatto che, proprio di tutta la settimana, le previsioni meteo non c'han preso di mezza nuvola, ci viziamo con due croissant a testa di pasticceria, spremuta d'arancia ed un buon caffè. Beh? Che avete da dire? Ci servono tante energie per affrontare il viaggio di ritorno.
Decidiamo di salutare il mare durante le ultime ore del nostro soggiorno, fino a quando non butta qualche goccia di pioggia che ci aiuta a convincerci che s'è fatta ora di ripartire.
In autostrada, alle 15, un cielo pazzesco. Pioggia forte a tratti e fortunatamente non compromettente per la sicurezza alla guida, giunti a Berceto ci concediamo il bis della Cisa.
Ho storto il naso perchè il tempo era brutto e, su certe strade, avrei preferito non viaggiare con quelle condizioni meteo ma... imboccata l'uscita... “apriti cielo” nel vero senso della parola. Sole, cielo azzurro... pareva d'aver attraversato un tunnel spazio-temporale. Devo ringraziare Teo per aver insistito nel volere dalla pallostrada. Come diceva, non ci passiamo tutti i giorni dalla Cisa per cui... valeva la pena rischiare. Una luce calda e dolce pomeridiana che illuminava i versanti delle colline verdi disegnate dalla primavera, mi ha fatto commuovere al pensiero che, a breve, mi sarei allontanato da cotanta meraviglia.
Ritorna un pochino il sorriso per una breve pausa alla locanda dell'andata, in Terenzio, dove questa volta abbiamo visto la piazzola di sosta del locale veramente piena di tanta tante bella gente


Tutto il resto del viaggio,oltre i confini di quella splendida terra lasciata alle spalle, il continuo ricordo dello splendido viaggio mi accompagna fin sotto le coperte dove, prima di addormentarmi, ricorre in testa un'ultima domanda: ma che sarà mai questa torta fritta?

Spero di non avervi annoiato...
... e arrivederci al prossimo report!

ps: non scherzo... ditemi che cos'è la torta fritta
