Elefantenteffen 2012 in solitaria…ma non doveva andare proprio così....
La preparazione per l’Elefante 2012, il mio primo Elefante, il desiderio che ho coltivato per mesi, nasce appunto mesi prima, quando l’idea di andarci sembrava solo una idea ma simpatica. La voce di sparge e le persone si aggiungono per andarci. Perfino sul Tinga più avanti si apre un topic!
Fino a che la data 26 gennaio 2012 si avvicinava sempre di più.
La mia moto, una Kawasaki Versys 2010 gialla
, aveva già macinato 25.000 km in un anno e qualche mese, aveva assaggiato tornanti e piste, fatto l’Italia e l’estero e all’idea di andare anche all’Elefante scodinzolava contenta e ignara dell’avventura che l’aspettava.
Pian piano sono cominciati i preparativi e gli acquisti mirati all’impresa:
-giacchino riscaldato della Klan, con attacco alla batteria
-manopole riscaldate Oxford (grazie a Kart64 per la pazienza del loro montaggio)
-pulizia e ingrassaggio catena di fino
-cambio piastra bauletto posteriore che si era rotto in una delle mie (tante) cadute da ferma
-gli stivali invernali e alzati di 6 cm (così dicono) della Daytona, Lady Evoque, comprati sul mitico sito internet di luigi.de (Louis!).
-giacca invernale Rev’it Ventura una taglia più della mia, comprata all’ultimo appunto per farci stare sotto oltre alla Klan altre due maglie.
-pantalone invernale già c’era, i guanti pure, le moffole della OJ già collaudate da un pezzo…..
-calze a compressione graduata da uomo (mantengono i piedi asciutti d’estate e caldi d’inverno) con sopra un altro paio di calzettoni (ricordarsi di avere lo stivale un numero in più del proprio, d’estate lo si corregge con una soletta ed il gioco doppia stagione è fatto!)
-sottocasco in materiale tipo neoprene acquistato in Norvegia durante una sosta ad un benzinaio mentre si andava a Capo Nord
-sottoguantini all’occorrenza
-maglie di ricambio (anche un maglioncino di lana nero comprato per l’occasione ma mai usato)
-beauty per il bagno (rivelatosi inutile nella buca!)
Per la moto solite cose: cinghie, fascette, forbici da elettricista, nastro americano, telo per coprirla, spray al silicone secco ovunque tranne che sulla sella (a meno di voler fare una scivolata alla grande!), grasso sulle giunture dei tubi, dischi et affini, spray nelle serrature, bauletti controllati…
Mancava il discorso gomme
…per la Versys non esistono gomme da neve, la mia monta un treno Michelin Pilot Road3 con sopra 13.000 km ma in ottima forma!
Il dilemma c’è stato fino all’ultimo: che faccio? Tassello? Non ce ne sono vere. Catene? Mmm…Ganci? Spray? Fascette? Corda?
Sapete che ho fatto? Son partita con le mie e ho sperato in bene!
E così è stato. 
anche qui solo la fossa! 
e piombo nel sonno 
. Mi sveglio di notte dal freddo….si era spenta la stufa! 
Mi infilo il secondo paio di calze e mi raggomitolo ancora di più, finchè qualcuno non va a metterci della legna 
e comoda.
.
