Sempre pronti a dare la colpa agli altri...

Nessuno ha pensato che il conducente del furgoncino possa essere stato "colto di sorpresa" dalla manovra dell'auto che lo precedeva (a causa di una distrazione, di uno starnuto, o di quello che preferite) e cha abbia, causa la poca distanza tra i due veicoli, scartato a sinistra per non tamponarla? (Ciò potrebbe spiegare tra l'altro la "mancata" accensione degli stop, pur non potendo escludere la possibilità che li avesse guasti (non è poi così strano...)).
Il nostro amico invece ha commesso un evidente errore di valutazione perchè ha lasciato poco spazio tra se ed un veicolo che gli precludeva la visibilità della sede stradale (e più si è vicini, più aumenta l'angolo morto privo di visuale) di conseguenza ha rischiato che la manovra del veicolo che lo precedeva lo mettesse (come è successo) in difficoltà ed in pericolo. Stare non sufficientemente lontano lo ha portato istintivamente a seguire il furgoncino nella sua manovra; questo perchè l'istinto lo ha portato a pensare che il veicolo che lo precedeva gli avrebbe fatto da apripista (avendo il suo conducente la vsibilità necessaria) evitando il presumibile/presunto ostacolo o fonte di pericolo (che si trattasse di un'auto ferma o di una grossa buca); ciò in linea del tutto teorica non è del tutto sbagliato, intendiamoci, però questo genere di "approccio" è più plausibile e accettabile (e assai meno rischioso) se si circola su una strada a più corsie/carreggiate o in autostrada dove non si rischia (come è accaduto) di invadere la corsia/carreggiata opposta e/o che quindi possa sopraggiungere un altro veicolo in senso contrario; su strade a doppio senso di circolazione a carreggiata unica e con due sole corsie può essere deleterio, è meglio più semplicemente lasciarsi maggiore spazio (posto, come giustamente sottolineato, che non arrivi il pirla di turno che ti sorpassa e ti riduce lo spazio vanificando il tuo "comportamento").
Io in questi casi uso un trucchetto abbastanza semplice: cerco di prendere un riferimento (un cartello stradale/pubblicitario, la segnaletica orizzontale, ecc.) dal momento in cui il retro del veicolo che mi precede è alla sua altezza e conto lentamente fino a tre (meglio contare: milleuno, milledue, milletre, come fanno i paracadutisti) e regolando la mia velocità in modo da raggiungere il riferimento al termine del conteggio. Se arrivo prima sono troppo vicino, se arrivo giusto oppure dopo vuol dire che ho abbastanza spazio tra lui e me; ripetendolo con una certa frequenza si riesce a regolare la velocità in base a quella di chi ci precede e si mantiene una distanza adeguata. E' un metodo empirico ma abbastanza efficace, contare così comporta lasciarsi tre secondi prima di raggiungere il punto in cui è passato chi ci precede; se ad esempio si procede a 60 Km/h si percorrono 16,6 mt al secondo, ciò vuol dire che in 3 secondi si percorrono circa 50 metri, il che non è poco come distanza di sicurezza e garantisce sufficiente tempo per reagire a moltissime situazioni. Qualcuno mi dirà che forse è eccessivo, ma sappiamo tutti che è meglio abbondare (piuttosto che tenersi stretti) in termini di tempo e spazio, pensate che in autostrada a 120 Km/h questo si traduce in circa 100 mt di spazio che a quella velocità sono più che sufficienti per fermarsi completamente.
Permettetemi di dissentire sul fatto che abbia fatto una manovra giusta (o corretta). Bisogna ragionare (ed agire) preventivamente, non reagire e basta, la guida deve essere sempre attiva (o proattiva), mai passiva.
Se il conducente del furgoncino avesse eseguito quella manovra per un qualsivoglia motivo che esula dal normale comportamento di guida e, pur di evitare l'ostacolo fermo (per non tamponare l'auto ferma per svoltare) avesse fatto un frontale con un veicolo che sopraggiungeva in direzione opposta (mentre la conducente aveva visto sopraggiungere l'altro veicolo in direzione contraria e giudicando di non poter eseguire la svolta in tempi corretti si era fermata)? Seguendolo nella manovra ci si sarebbe posti nella condizione (rischio) di essere convolti ed entrare in collisione con l'altro veicolo (o gli altri veicoli).