Partenza da Parma un po' prima delle 8: la giornata è splendida, come tutte quelle che seguono i temporali. Appena dopo Fidenza l'autostrada si raddrizza e punta dritta verso un biancore che può essere solo il monte Rosa...
A Voghera finalmente esco sulle strade normali: un old-fashoned ponte sul Po mi introduce nella Lomellina, la pianura delle risaie: strade dritte, larghe, vuote; paesoni tangenzialati; e come sempre la corona di Alpi sullo sfondo.
Il Rosa

Raggiungo Vercelli, costeggio il bel lago di Viverone, trovo e faccio un po' di confusione a Ivrea... poi, quasi per sbaglio, un breve pistino locale mi conduce verso Castellamonte. Da qui inizia la lunghissima valle dell'Orco, la più settentrionale del Piemonte, parallela alla val d'Aosta: una valle senza uscita.
Mi fermo a Ceresole Reale per un pranzo svelto (ma scadente), poi riparto: ormai il Nivolet è vicino. Questa strada resta chiusa al traffico dal 15 ottobre al 15 aprile, e da pochi anni anche nelle domeniche di luglio e agosto: è un gioiello che va giustamente preservato, d'altronde siamo nel cuore del Parco nazionale del Gran Paradiso.
Il tracciato prima costeggia il grande lago di Ceresole, poi resta un pochino in una piacevole vallatina coperta dai larici.

Terminato il bosco comincia la scalata. Un po' di curvette a breve raggio, poi via con i tornanti!!
Primo tiro

Secondo tiro, con tedeschi in arrivo

Guardando in giù...

Ho raggiunto la località Serrù, dove c'è il primo lago. Siamo a 2200 metri, ma ne mancano altri 400...
Dopo poche curve ecco un altro lago, che con la luce assume un colore diverso: qualcosa si muove sul ciglio della strada... una marmotta! Ne vedrò altre due, purtroppo non le ho immortalate. D'altronde non ci si può fermare a fare le foto ad ogni curva...!
L'ultima parte della strada è sorprendente: vedo i tedeschi di prima spuntare sopra una rupe... ma fin dove arriva? Via via!
Panoramica del terzo, lunghissimo tiro

Dal valico mi aspettavo si aprisse una vista mastodontica sul Monte Bianco, ma non si può avere tutto dalla vita... il panorama è simile, anche di qua ci sono due laghi uno sopra l'altro.
Verso Aosta

Verso Torino

La strada di là è chiusa al traffico (comunque c'è...). Per non sbagliare torno indietro!
"Verso" la Francia

Soddisfazione

Starei quassù tutto il pomeriggio, però purtroppo abito a 300 km di distanza. Scendo tutto sommato presto, anche perché ho altri progetti.
Avvicinandomi a Torino punto con lo sguardo la basilica di Superga: con una giornata simile sarebbe un peccato non andarci. Ma per trovare la strada ci metto un bel po'. Per fortuna non è l'ora di punta, ma fa un discreto caldo e le strade sembrano imbrogliarmi di continuo: dopo un paio di inversioni da ritiro immediato della patente, giungo a S.Mauro e imbocco la prima strada che risale la collina squadricida: in breve sono alla basilica.

Purtroppo il sole mi batte in faccia guardando la città, l'ideale era salire al mattino.
Torino, sullo sfondo il Monviso

Abbandono Superga che la campana batte le 17. Ipotizzo contorti percorsi sull'atlante per avvicinarmi a Casale Monferrato facendo le colline, l'autostrada è fuori legge prima di Piacenza.
Non avevo mai visto questa fascia di Piemonte, che è davvero affascinante; un po' meno rispetto alle Langhe, o forse l'ho attraversata troppo di fretta... a Cinzano però non posso resistere e mi fermo per una veloce zoommata sulle Alpi!
Il Cervino

By cornaccione at 2011-09-21
Dopo innumerevoli e non sempre necessari su e giù, arrivo a Casale che sono le 19. Ancora però mi ostino a fare strade normali. Di nuovo Lomellina verso Pavia: ormai l'estate è finita, e il sole cala prima... lo spettacolo dei campi gialli accesi dal tramonto, coi contorni dei monti vividi dietro, è straordinario: il cuore dice di fotografare, il cervello di andare che è tardi... per una buona volta do ragione al secondo. . .
Dopo avere attraversato il Ticino sul famoso ponte coperto di Pavia, dopo aver percorso una strada buia, pericolosa e sconosciuta con un pullman come battistrada, a Casalpusterlengo entro nell'A1 poco prima delle 9, e dopo la mezzora più noiosa della giornata sono a casa.
Chi si accontenta gode così così, canta il più famoso artista di Correggio dopo il Correggio, nonché il più bravo Ligabue dopo il Ligabue.
Il contorto itinerario
Link a pagina di Maps.google.it
