Chi di voi aveva sentito nominare prima d'ora quest'isola?
Io mai, lo ammetto.
L'ho scoperta soltanto grazie all'invito di amici (che hanno uno splendido club: Holbaek-MC), conosciuti per caso, anni fa, sotto un'acquazzone...

Il primo giorno inizia buio e sotto l'acqua, poi con gli ultimi preparativi faccio sempre tardi.
Il viaggio lo faró da solo, perció i ritmi sono assolutamente liberi!
... San Bernardino... Lindau... Menningen... Ulm... Dinkesbuhl...
L'autostrada è ovviamente noiosa, ma avendo pochi giorni è necessaria per il trasferimento (io avevo solo 1 settimana).
A Dinkesbuhl scovo un camping davvero curato ed accogliente, già pieno di camperisti ed affini.

Piove meno ma la strada scorre spedita. L'autostrada tedesca è in genere piacevole -auto e camion sono quasi sempre “educati”- e si riesce a viaggiare rilassati. Molti tratti sono senza limiti di velocità ma tutti gli anni trovo diversi cantieri lunghi decine e decine di km, durante i quali si va massimo a 60/80 km/h: perció nessuno si sogni di viaggiare a chissà quali medie.
Dinkesbuhl... Nurnberg...Leipzig... Berlin... Rostock... Barth
A Barth incontro il mare... ci sono diversi paesini turistici in un'area naturale protetta.

Da oggi splende un ottimo sole e torna il caldo... per fortuna rimarrà cosí per quasi tutta la vacanza!
Da Barth verso Sassnitz, dove ho l'appuntamento per il traghetto, i paesi diventano piú grandi, industriali, si respira già un'aria di “confine”.
A proposito di traghetto, nota di servizio: il sito dove prenotare è questo: BornholmerFærgen, con un pó d'anticipo è possibile trovare biglietti a metà prezzo (i “red” ticket, senza la possibilità di rimborso). Io ad esempio ho pagato 50 per l'andata e solo 23 per il ritorno!
Al porto di Rønne trovo ad aspettarmi gli amici danesi: saluti di rito, spesina per la serata (carne e vini...), poi si parte verso l'est dell'isola: Nexø, dove si svolgerà il meeting.
Trovo l'isola di Bornholm subito molto accogliente: piccoli paesini di pescatori, all'apparenza tranquilli e senza stress, pieni ma non oppressi dai turisti, una natura rigogliosa e ottimamente curata. Anche le strade sono curate allo stesso modo e molto piacevoli da guidare.
L'isola è interamente rocciosa, le zone balneabili sono di diversi tipi: alle volte coste rocciose, alle volte sabbiose
(ma l'acqua NON è famosa per essere calda...).

Durante l'avvicinamento a Nexø, abbiamo avuto modo di visitare una rara chiesetta di campagna “circolare” con tanto di colonna centrale e simboli vichinghi... davvero insolita! (vedi GALLERY)
Arriviamo poi nella campagna intorno a Nexø e piantiamo le tende in quello che è il giardino della casa di vacanza di uno dei "grandi" del Club... seratina a base di carni grigliate, birre, vini da tutto il mondo, liquori anche artigianali ed anche italiani (avevo le valigie piene...


Risveglio difficile... c'è già il sole alto che ci culla e il caffé pronto a rinfocillare tutti...
Con i ritmi propri di una vacanza (le 11), pian piano tutti sono in riga e pronti al motogiro dell'Isola: una trentina di moto, molto disciplinate. Saliremo la costa verso nord, attraverso Svaneke (porticciolo turistico molto accogliente), Gudheim, Sandvig, poi visita ad un grande castello in rovina-ex carcere-, visita ad un centro che produce salami e salumi di qualità (con tecniche importate dall'Italia...), rientro attraverso il centro dell'Isola e le campagne, sosta ancora a Svaneke a visitare il birrificio Svanekebryghus diventato famoso per le birre di qualità e le tecniche rispettose dell'ambiente. Ancora festa la sera: a base di uno strepitoso bollito, patate, cipolline ed i soliti liquidi...

L'indomani si comincia a sbaraccare il camping “improvvisato”: saluti reciproci e auguri di rivedersi presto. Qualcuno va a casa... gli altri si dividono in due gruppi, con l'obiettivo di riunirsi di nuovo al traghetto nel primo pomeriggio: il primo va verso la spiaggia per tentare un -gelido- bagno, l'altro si propone un altro girettino dell'Isola (e dato che io il bagno l'avevo già fatto...).
Questa volta siamo andati a scoprire una piccola vallata, con mucche al pascolo, famosa per l'eco che restituiscono le sue pareti rocciose. Poi una piccola deviazione verso la spiaggia piú famosa dell'isola, a sud, dalla sabbia davvero bianca e vellutata (piú o meno come Senigallia...

Tornando verso Rønne, ho avuto modo di notare che nonostante l'usuale “lemme” tranquilla e rispettosa del codice, i cugini scandinavi non disdegnano la tiratona ai limiti del pneumatico, quando la prospettiva è di perdere il traghetto....!! E se la cavano bene, senza dubbio!
Quindi: traghetto fino ad Ystad (Sweden), con risate e scambio di foto per ammazzare l'attesa, poi un po' d'autostrada svedese fino a Malmö, dove ci dividiamo: io passeró la notte lí, dopo una breve visita alla città, i miei amici arriveranno a casa (Holbaek), cittadina non molto distante da Copenaghen.

La mia speranza era di passare la giornata a Copenaghen, che ho già visitato ma ha sempre il suo fascino... purtroppo ho dovuto cambiare i piani: la frizione della motina mi lanciava messaggi inconsci sempre piú frequenti (“cambiami, cambiami!”), cioè era quasi alla frutta. Perció ho valutato di tornare a ritmo piú blando, ovvero tenermi un pó di tempo di riserva per eventuali imprevisti, perció cominciare subito il rientro.
Quindi attraverso i due -costosi- ponti danesi e un po' di campagna, passo in Germania e comincio a scendere: sosta a nord di Hannover, un bel campeggio immerso nel bosco, con tanto di palude e assordanti versi di ogni genere di volatile (anche a notte fonda... erano piú silenziosi i corvi!


L'ultimo giorno scorre via con il gradito ritorno del... maltempo! Cioè: diluvio, diluvio, grandine, ancora diluvio... bella la Germania!

No, a parte gli scherzi, la Germania anche dall'autostrada è sempre molto verde, tracciati piacevoli anche sotto la pioggia (ci sono ampi tratti con dei curvoni niente male).
... Hannover... Gottingen... Wurzburg... Ulm... Lindau... (sosta di rito da Louis, presso Lochau, a comprare due cosine...), poi Chur.... San Bernardino, Lugano...
Vorrei ricordare la solita gioia che mi prende al passaggio in Austria: sarà la vista delle Alpi, sarà il sole che puntualmente rispunta, saranno le curve del San Bernardino che sono lí davanti in attesa, boh... sarà l'aria di casa ma è sempre un immenso piacere.

• Le lingue (per me) sono una brutta bestia, inglese compreso. Mi arrangio, certo, ma quando ci sono le moto -e la passione- di mezzo, ci si capisce comunque. In Germania trovo molto raramente qualcuno che provi l'inglese (fuori dalle strutture turistiche), in Scandinavia invece l'inglese è molto piú diffuso. Ovvio, anche la birra facilita la comprensione delle lingue straniere.
• Dalle foto vi potete fare un'idea delle moto preferite al nord: molte sport touring (VFR, CBR, BMW), molte grosse tourer (GoldWing varie annate, Yamaha Venture!!!), qualche Custom.. è molto bello vedere tante moto “vecchie” (20/30 anni) ottimamente tenute, da noi praticamente sparite. C'è da dire che d'inverno non gira nessuno, se non in motoslitta, quindi l'usura è solo estiva. Inoltre le tasse sul nuovo sono pesanti: le moto arrivano a costare anche il doppio, rispetto l'Italia... và da sè che il ricambio non sarà frequente.
Proprio per gli alti costi locali, troverete molti accessori “italiani” (marmitte, abbigliamento).
La -mia amata- Bulldog, tanti non l'avevano mai vista prima d'ora, in diversi mi hanno accolto delusi:
“Ma come, sei italiano e non hai una Ducati???”

• A proposito d'abbigliamento (scusate ma vi tocca, è la mia passione...): qui i marchi che vanno per la maggiore sono Rukka e Dainese

• La Scandinavia è cara, si sa: benzina sui 1,7-1,8 euro, autostrade gratis ma ponti 10/20 euro e traghetti anche di piú... un pranzetto/spuntino arriva facilmente ai 30 euro... stranamente ho trovato degli splendidi boccali di birra a soltanto.. 1 euro!
Ovviamente i ringraziamenti dei piú sentiti ai colleghi Bikers nordici... dire che la loro ospitalità sia "scandinava" è dire poco!

Volevo scrivere due righe, ho sforato un pó.
