Coil ha scritto:
mi spiego meglio.
Ogni volta che metti a fuoco un soggetto (tralasciamo il caso in cui il soggetto sia "all'infinito"), devi considerare che, a seconda dell'apertura del diaframma, c'è una zona di profondità che rimane a fuoco, mentre più vicino e oltre, l'iummagine è sfuocata.
Più il diaframma è chiuso, più questa zona sarà ampia, percui se hai due soggetti, uno a 3 metri da te e uno a 4, e vuoi metterli a fuoco enrambi, dovrai usare un diaframma abbastanza chiuso, per avere tutto quel metro che li divide, a fuoco. L'ideale poi è mettere a fuoco un punto a metà tra i due soggetti, così da minimizzare la necessità di chiudere il diaframma. Ora, l'inghippo sta nel fato che come saprai più il diaframma è chiuso meno luce arriva al sensore, quindi per ottenere una foto ben esposta è necessario prolungare il tempo di esposizione.
Il gioco della funzione a-dep è proprio questo: riconosciuti dall'autofocus i due soggetti, la funzione troverà un compromesso tra tempo e apertura del diaframma che risulti avere la profondità di campo richiesta, con il tempo minore possibile.
La differenza dalle altre funzioni, è semplicemente che è come fossi in "auto" ma tarato sulla situazione.
E' come il programma "sport", che è uno scatto in auto che come criterio ha il tempo minore possibile.
Sulle reflex più "serie" queste funzioncine non ci sono, sta all'esperienza di chi scatta lavorando in rpiorità di tempi o di diaframmi, trovare il giusto compromesso.
ah ok. quindi è una cosa automatica
anche io consiglio in solito 18-55 che ti danno con la macchina (non stabilizzato) ed il 70-300 come secondo obiettivo