Premetto che ho trovato questo itinerario su dueruote.
Finalmente posto anche io un bel giretto fatto una domenica nei dintorni di Milano.
Essendo il mio primo report vorrei improntare la mia tipologia di scrittura sull'amichevole-semplice, come se questo giro lo stessi raccontando a qualche amico, la tipologia giornalistica non mi si addice, e la trovo un po' noiosa.Vabbè inizio a raccontare.
Questo giretto più che da domenica mattina parte da metà settimana con le discussioni tra me e la mia ragazza:
-"dove andiamo?"
-"Boh"
-"Non trovi niente su internet"
-"Provo a cercare, ma dammi indicazioni su quanti km vuoi fare, in che zona vorresti andare, che tipologia di viaggio vorresti affrontare"
-"Boh."
-"Bene....vabbè cerco io su internet"
Ebbene spulciando un po' sul tinga e su due ruote trovo questo itinerario che stuzzica la mia curiosità; un bel giretto che comprende un po' di curve e un po' di posti curiosi da visitare.

Propongo allora il giretto alla ragazza che acconsente di buon grado.

Arriva il domenica mattina, il tempo è bello, il cielo azzurro,il sole splende e mi sento molto bene. Se il buon giorno si vede dal mattino..

Ci copriamo con le dovute protezioni e partiamo alla volta di crespi d'adda dove ci aspetta un bel villaggio operaio sorto a cavallo tra Otto e Novecento dalla famiglia di industriali cotonieri Crespi, quando in Italia nasceva l'industria moderna.

L'idea era di dare a tutti i dipendenti una villetta, con orto e giardino, e di fornire tutti i servizi necessari alla vita della comunità: chiesa, scuola, ospedale, dopolavoro, teatro, bagni pubblici

Oggi il villaggio di Crespi ospita una comunità in gran parte discendente degli operai che vi hanno vissuto o lavorato; e la fabbrica stessa è rimasta in funzione fino al 2004, sempre nel settore tessile cotoniero.

Il paese è visitabile nei giorni festivi solAmente a piedi. Infatti chiudono la strada dall'una di pomeriggio fino alla sera.
Io e Sara ringraziamo perchè così possiamo toglierci gli addobbi da moto dato che la giornata stava diventando molto calda.

La strada per raggiungere il paese è carina, ben fatta. Colgo così l'occasione di fare qualche foto alla piccola..


Il paese molto bello, visitabile in un oretta, dove risaltano le case tutte uguali, la grandissima fabbrica e il cimitero.
L'aspetto urbanistico del villaggio è straordinario. La fabbrica è situata lungo il fiume; accanto il castello della famiglia Crespi, simbolo del suo potere e monito per chi vi giunge da fuori.
Le case operaie, di ispirazione inglese, sono allineate ordinatamente a est dell'opificio lungo strade parallele; a sud vi è un gruppo di ville più tarde per gli impiegati e, incantevoli, per i dirigenti. Le case del medico e del prete vigilano dall'alto sul villaggio, mentre la chiesa e la scuola, affiancate, fronteggiano la fabbrica.
Segnano la presenza e l'importanza dell'opificio le sue altissime ciminiere e i suoi capannoni a shed che si ripetono in un'affascinante prospettiva lungo la via principale, la quale, quasi metafora della vita operaia, corre tra la fabbrica e il villaggio, giungendo infine al cimitero.
Ecco un po' di foto:



Finito la visita ripartiamo seguendo l'itinerario stampato.
A Paderno d'Adda facciamo una breve sosta per vedere l'Adda a circa cento metri d'altezza in verticale sul corso d'acqua e fumarci una sigaretta di gusto..
Dopo la breve sosta per il ponte andiamo a Imbersago per vedere l'ingegno di Leonardo da Vinci.
Un traghetto, che attraversa il fiume sfruttando la sola forza dell'acqua senza usare nessun motore.
Parcheggiamo la moto e guardiamo la meraviglia.Attraversiamo il fiume a bordo di questo traghetto così, solo per sfizio.

Una passeggiata romantica in riva al fiume non ce la toglie nessuno dove incontriamo simpatici animali

A questo punto alziamo i tacchi e continuiamo il nostro percorso..
Piccolo inconveniente, in questa zona mi perdo e saltiamo un paio di punti elencati nell'itinerario.
Ci ritroviamo in zona Consonno e decidiamo allora di continuare il percorso da lì.
Le indicazioni dicono di salire per una strada molto curvosa ma messa veramente male, breccio dappertutto..
Proseguiamo comunque per questa "famosa" città fantasma ma ad un certo punto della salita troviamo la strada sbarrata. non è possibile continuare per via dei lavori..Non avevamo tempo e voglia di cercare se esisteva un altro passaggio per arrivarci allora decidiamo di continuare il percorso.
Il nostro giro continua fino ad arrivare alla riserva naturale del Monte Barro sopra Galbiate, tre chilometri di curve divertenti fatte su una strada in buone condizioni.
Seguendo le indicazioni arriviamo alla sommità del Monte Barro, attraverso una stradina abbastanza stretta,dove ammiriamo la vista del lago di Lecco.
Gli ultimi chilometri sono su strada panoramica divertente e con curve regolari da percorrere in tutta tranquillità affacciata sul lago.
Un giro breve ma ricco di peaesaggi e zone interessanti a pochi chilometri da Milano.
Spero di non essere stato troppo noioso e prolisso.
Saluti!
