Uta - Cade con la moto nel canale, trovato dopo ore

Cade in moto, trovato morto dopo 12 ore
Uta, l’orribile fine di un’operaio di 47 anni finito dentro un canale di scolo

UTA. È rimasto, immobile, nel canale della bonifica, per oltre 12 ore e solo, ieri mattina, alle 9 un ciclista in transito nello stradello che dal paese conduce alla pedemontana Carbonia-Cagliari ha notato, in mezzo all’erba e l’acqua stagnante la sagoma di un uomo. Luciano Assorgia, 47 anni, operaio di Uta quando sono arrivati i soccorsi era morto da parecchie ore dopo essere stato sbalzato dal suo scooterone, acquistatoo recentemente.

Era stato visto la sera prima ad Uta a bordo dello scooter transitare nelle vie del centro. Verso le 21 ha deciso di andare Capoterra dove avrebbe dovuto incontrare qualche amico. Il mezzo ha imboccato Via San Giorgio ed ha proseguito verso la bretella che si innesta con la provinciale. Appena arrivato a Taccori, qui si perde ogni riferimento: la strada è priva di illuminazione, l’asfalto è cosparso del fango trascinato dai pneumatici dei trattori e manca ogni riferimento segnaletico.

Appena arrivato a Taccori Luciano Assorgia non si è ricordato, o forse abbagliato da qualche auto in transito, che in quel punto c’è una pericolosa curva a 90 gradi ed è piombato nel canalone della bonifica senza neppure abbozzare una fermata o una sterzata d’e mergenza. Il mezzo, a due ruote, è precipitato con il conducente in sella sul greto del torrente. È rimasto immobile tra la carcassa di una damigiana e lo scooter: immobile per i traumi subiti nella caduta e forse anche per i rigori di una temperatura intorno allo zero. Secondo i primi rilevi Luciano Assorgia, si è trascinato nell’ erba lacustre per qualche metro poi è svenuto e dopo alcune ore è morto senza che gli automobilisti in transito si accorgessero che, a pochi metri dall’asfalto, si stava consumando una tragedia.

«Sono transitato alle 7.30 - ha raccontato un automobilista - ma non ho visto nulla. Non si vedeva né lo scooter nè il ferito». Il transito di un ciclista, ai bordi della carreggiata, ha consentito di dare l’allarme ma quando sul posto sono arrivati i carabinieri e l’ambulanza del 118 per l’operaio non c’era più nulla da fare. Subito dopo il recupero della salma sul luogo dell’incidente hanno sostato centinaia di persone che hanno denunciato le gravi carenze sulla sicurezza di quel tratto di strada.

C’è una striscia di asfalto, senza manutenzione, non c’è illuminazione, mancano i guard-rail soprattutto nelle curve a gomito e non c’è neppure segnaletica orizzontale e verticale. La presenza di una sbarra metallica o di paletti catarifrangenti davanti al canalone avrebbe sicuramente evitato la tragedia. Sul grave incidente i carabinieri di Uta hanno aperto un’inchiesta per accertare eventuali coinvolgimenti di terzi.

Fonte: Link a pagina di Lanuovasardegna.gelocal.it