Ciao ragazzi, eccoci tornati da un giro veramente fantastico....
Stanco e indolenzito vado a raccontarvi brevemente questi tre giorni che hanno portato me e maxferro su e giù per i valichi alpini, a toccare il cielo con le dita e a respirare i più bei posti delle nostre Alpi...

Alla fine i chilometri per me sono stati quasi 1300, quasi tutti di vera e tosta montagna!
E il meteo è stato generosissimo, regalandoci tre giornate meravigliose...

MERCOLEDI 5 AGOSTO - MAPPA
Il puntello è alla rotonda di Affi per il pieno di carburante.
Sono le nove passate, quindi partiamo decisi in destra adige verso Brentino Belluno e quindi in sinistra fino a Rovereto.
Da qui ci concediamo subito una strada di quelle giuste, tantom per scaldare le gomme, la salita verso Serrada, che poi attraverso Folgaria ci porta sul Passo Vezzena e quindi ad Asiago.
Dall'altopiano scendiamo in valsugana secondo una variante a me nuova, attraverso Gallio ed Enego, e poi scolliniamo verso la feltrina evitando il tunnell ed arrampicandoci per la strada che da Primolano passa attraverso i ruderi di un bel forte per arrivare ad Arsiè.
Da Fiera di Primiero ci spariamo il Passo Cereda, dove facciamo la sosta pranzo e scopriamo con estremo disappunto che la trattoria ha finito la birra....

Dopo la discesa su Agordo, facciamo il Passo Duran e poi, attraverso il Passo Staulanza arriviamo a Selva di cadore, e qui si comincia a fare sul serio...

Il Passo Giau ci accoglie con il suo panorama mozzafiato e subito dopo, scendendo e risalendo tra i boschi, ci gustiamo un Passo Falzarego finalmente senza neve....

Da li proseguiamo per Arabba ed il Passo Pordoi, il traffico è scarso e in queste condizioni queste strade sono fantastiche!!!!
Saliamo velocemente il Passo Sella e quindi il Passo Gardena, ormai si sta facendo tardi, quindi arriviamo a Corvara cercando già una sistemazione per la notte.
Max si ricorda di un albergo dove è già stato, così chiede a due vigili dove si trova. Risposta dell'agente:"E' qui dietro, ma.... e la targa???"



Maxferro sfoggia infatti sulla sua R1 un nuovo ed aggressivo portatarga della Barracuda, e non si è accorto che gliel'hanno montato praticamente orizzontale... così si è gettato direttamente nella tela del ragno....

Convinciamo i vigili della buona fede di max, ma a questo punto - per non sfidare ulteriormente la sorte - ripartiamo per La Villa, dove troviamo un albergo.
Dopo un bellissimo tramonto dolomitico, birra e Fiorentina, poi ancora birra e a letto!
GIOVEDI 6 AGOSTO - MAPPA
Non c'è verso di mettere maxferro in sella prima delle nove :marameo: partiamo quindi lungo la val Badia e prendiamo tra i pascoli la strada che sale verso il Passo delle Erbe, una bella forcella boscosa da cui si dipartono un sacco di sentieri verso le cime.
Di li a poco transitiamo quasi senza accorgercene per il Passo Eores, segnalato da una piccola baita con una bandiera, e poi scendiamo lungo i fianchi erbosi della Plosa e la trafficata valle dell'Isarco fino ai margini di Bolzano, da dove prendiamo la vera e propria pista - curvoni, tornantoni, asfalto rosso e sede stradale larghissima, che troviamo quasi priva di traffico - che sale verso le casette ed i pascoli del Renon.
Attraverso una stretta stradina tra i boschi, scendiamo in val sarentina, prendendo la velocissima strada che ci spara dritti verso la montagna, finendo con una bella salita verso le cime brulle del Passo Pennes.
Arrivo affannato: è venti minuti che sto correndo dietro a maxferro... Volevo avvisarlo che il suo nuovo e costoso portatarga barracuda si era staccato, e stava sbandierando pericolosamente... (barracuda, no me gusta mas....)


A Vipiteno effettuiamo una riparazione di fortuna e dopo pranzo ripartiamo per il Passo del Giovo, sempre molto bello.
Da San Leonardo in passiria intraprendiamo la salita al Passo del Rombo, che ci costringerà dopo ad una lunga e noiosa escursione in territorio austriaco, ma ragazzi... ne vale sicuramente la pena!!!!
Il passo è uno di quelli tosti: ci si arrampica con una lunga serie di tornanti, giungendo sul passo attraverso un tunnell della prima guerra mondiale con i portoni di legno... su in alto sembra di essere sul Glockner, anche se in piccolo (e senza il metro di neve...

Dopo il fondovalle austriaco e la trafficata salita al Passo Resia, troviamo una sistemazione a Malles Venosta, dove ceniamo in albergo sulla terrazza panoramica in vista delle cime e dellabitato di Glorenza.
VENERDI 7 AGOSTO - MAPPA 1 - MAPPA 2
Oggi escogitiamo un percorso che ci eviterà per quanto possibile i fondovalle noiosi....

Saliamo subito al Passo dello Stelvio, salita lenta e spettacolare, dal sapore epico delle imprese di una volta, dal quale poi scendiamo su Bormio attraverso anche quella fastidiosa serie di gallerie strette buie ed in curva....
Da Bormio prendiamo il Passo Foscagno e il Passo Eira fino a Livigno e da li, passando per il Passo della Forcola imbocchiamo la breve e bellissima salita fino alle cime lunari del Passo Bernina.
Un breve e panoramico fondovalle svizzero ci riporta verso i boschi e la veloce e sconnessa salita verso il Passo del Forno (per i grigioni, Fuorn) dove mangiamo guardando dal basso le cime attorno allo Stelvio.
La variante rispetto al programma che avevo preparato (e che variante!!!) parte da qui.
Dopo pranzo, appena scesi dal passo, giriamo a destra e ci arrampichiamo dal versante svizzero di nuovo verso Bormio, scollinando sul Passo Umbrail poco noto (almeno a me) perchè si trova appena sotto lo Stelvio, ma è comunque un 2500, e che bella salita ragazzi!!! Per qualche chilometro è anche sterrata (roba da moto del pigi, insomma, ma anche max con l'R1 stradale non è che sprizzasse entusiasmo... :marameo: ) comunque spettacolare....
Ridiscendiamo attraverso le gallerie su Bormio e poi prendiamo sua maestà il Passo Gavia, dove ci ristoriamo un attimo in mezzo alle foto delle imprese ciclistiche.
Il resto del pomeriggio è veloce rientro, ma ci concediamo lo stesso il Passo del Tonale, il Passo Carlo Magno e poi, dopo Tione di Trento - sempre per evitare traffico e statali - la velocissima e deserta salita verso quota 1000 del Passo Duron ed il Passo del Ballino fino a Tenno ed a Riva del Garda.
Purtroppo nessun passo spettacolare tra Riva del Garda e Chievo così, fattosi ormai tardi, prendiamo l'autostrada a Rovereto.
Alla fine di questi tre giorni posso solo dire che le Alpi sono veramente spettacolari!!!!!
Abbiamo fatto 27 passi con dislivelli anche di duemila metri, ed il fiato corto in quota era sempre compensato dalla soddisfazione di aver raggiunto la meta e dalla gioia immensa che dà spaziare lo sguardo su queste cime...
Questo è un giro che consiglio a tutti!!!!!
Grazie per la pazienza, il racconto è stato un po' lungo.... Ed ora qualche foto...
PRIMA GIORNATA
Motine a Serrada...

...Uno sguardo in vallata....



Sul Cereda...

L'assenza di birra alla spina non ci ha scoraggiati....


Cime sopra il Duran


Ecco il Giau!!

... Sul passo

Sempre spettacolare il panorama da quassù....

Foto di rito, stavolta senza la tormenta....

Sul Pordoi...

.... e guardando a valle

Il passo....

... ed il panorama dal sella

Sul Gardena

SECONDA GIORNATA

Dopo la lunga val sarentina, eccoci al passo!

... la strada che abbiamo appena fatto...

... e quella che faremo tra poco

La strada che da Nord sale sul Giovo


Il versante italiano del Passo del Rombo

... il pittoresco tunnel

... e in cima!

Dopo il lungo giro in Austria, arrivati infine a Resia....
... e sull'omonimo lago
