Ieri, domenica, mi sveglio abbastanza presto, alle 9,30 sono già pronto a uscire, dopo vari "tentativi" falliti per motivi di tempo voglio arrivare al Passo Cisa, una sorta di Mecca per i motociclisti di Parma.
Quindi mi preparo e avverto di aspettarmi per pranzo, stavolta non voglio orari: voglio che i "partecipanti" a quest'uscita siano: io, il Monster e la S.S. 62, sperando di non incappare in nessun imprevisto.
L'andatura è abbastanza brillante anche se non mi aspetta nessuno e non sono un funambolo.
La strada si presenta bene, fino alle vicinanze di Berceto le condizioni della strada sono buone e il fresco invita a girare girare girare girare e anche se dopo l'asfalto peggiora (per fortuna che la statale doveva essere aggiustata) non si può esimersi dall'arrivare in cima.
Mentre vado e lascio che le curve mi liberino la testa continuo a salire guardando i panorami che offre, davvero splendidi, peccato che il Passo aspetta e non voglio farlo attendere.
Salendo incontro sempre più persone in moto, qualche auto tante bici e addirittura qualche passeggiatore a piedi

Dopo tanti incroci di gente che saliva o scendeva

Curva dopo curva vedo dei riferimenti che mi dicono che il passo s'avvicina: ecco il bar vicino ai Boschi di Bardone dove mi sono fermato la prima volta, sono tentato di fermarmi ma la cosa mi comprometterebbe il giro e il recupero morale, quindi proseguo, ecco lo spiazzo dove mi sono fermato domenica scorsa, ecco la casa cantoniera trasformata in ostello e via salire.
Comincio a vedere le moto parcheggiate, le bici, qualche pellegrino e arriva addirittura un quad elaborato che monta 4 gomme da kart

Entro in bar e cerco il mio ignaro accompagnatore, dato che abbiamo fatto strada insieme mi pare giusto anche condividere un bicchiere...
Purtroppo non lo trovo, in compenso chiedendo chi potesse averlo visto trovo 2 ragazzi di Piacenza che come me sono in giro e come me hanno in programma di riscendere presto...
Peccato che tra una caffè e una chiacchiera ci troviamo vicini a ora di pranzo e decidiamo di pranzare insieme (certe decisioni di creare gruppi su 2 piedi penso sia una prerogativa dei motociclisti), quindi aperitivo, visita al santuario di Nostra Signora della Guardia che sovrasta il passo, arriva un'altra offerta per passare in compagnia il pranzo, stavolta da una signora che è salita in auto facendo da "ammiraglia" a un ragazzo in bici, ma ero già d'accordo, sarà per la prossima volta.
Visito la chiesa, famosa per avere appeso al suo interno la maglia rosa vinta da Adorni, caratteristica che la rende una tappa obbligata per i ciclisti (e per i motociclisti poi) ed eccomi pronto per lo squisito pranzo a base di funghi (slurp).
Arriva ora di riscendere con l'animo schiarito da quest'uscita, quindi torno in sella, saluto la compagnia, faccio pubblicità al tinga parlando di modi per organizzare giri in compagnia e via verso la strada di casa con l'animo leggero leggero...
Vista la Cisa posso dire di girare in moto...
