Breve storia di un motoraduno
Sottotitolo: breve come disse Dante...
Partenza all'alba con una carica addosso da torero

Prima fermata all'autogrill per pipì, benzina e tanto caffè per smaltire i primi 200 km minimo di autostrada.
Seconda fermata all'autogrill per pipì, benzina, caffè doppio e per dire: "ammazza che palle l'autostrada!!!

Arrivati al casello di destinazione ci si fruga perchè non siamo mai pronti per pagare, e quindi sosta nella piazzola per ricomporsi e sgranchirsi le gambe.
Rapida occhiata alla cartina e finalmente si riacquista un po di carica da torero originale

Arrivo alla manifestazione con quelli con i giacchetti fluorescenti che ti dicono dove parcheggiare e ti indicano dove fare l'iscrizione.
Mezz'ora di tempo per parcheggiare in quanto si tende a cercare moto uguali alla nostra e quando si trovano non c'è posto vicino a loro (ma a che caxxo d'ora son partiti quelli lì!!!) che dopo scopriremo essere del luogo e non ci calcolano di striscio perchè loro si conoscono da 30 anni, e tu chi sei???

Si parcheggia vicino ai bidoni (li c'è sempre posto perchè non ce la mette mai nessuno!)

Fila per l'iscrizione, mentre ci guardiamo intorno nella vaga speranza di vedere una faccia conosciuta (ma se siamo a 500 km da casa, chi speriamo di incontrare? Uno zio che non vediamo da 20 anni che è venuto con un Guzzi della guerra?)
Dopo aver pagato ti riempiono di gadgets che non ci serviranno mai: un portacasco di tela (ne abbiamo già 15 in garage più quello originale Nolan


Dopo aver cercato un WC invano, ci si adatta dietro un albero (perchè se c'è un bar c'è la fila, e il padrone si arricchisce in quanto ogni pipì = 1 caffè... sennò pare brutto!)
Parte il giro: tutti accendono le moto (caxxo, l'ho appena parcheggiata!), un casino infernale e quindi bisogna sbrigarsi altrimenti ce li perdiamo (perchè la cartina non l'abbiamo studiata causa ricerca del WC).
La polizia prende posto e quelli con le giacche fluorescenti si sbracciano per far sbrigare quelli più lenti (alcuni per vestirsi hanno tempi geologici!)

Il serpentone si snoda per il percorso ma a noi c'è capitato davanti lo zio di qualcuno con un Guzzi della guerra che va più lento di Stoner con un ictus in corso. Non c'è versi di superarlo, bisognerà pupparselo fino alla prossima fermata.
Sosta per l'aperitivo alla fattoria/trattoria "Da Peppe lo stagnaro" con strepitosi assaggi di vini fatti con passione da uno che prima faceva tutt'altro di mestiere (l'insegna non tradisce!).
Mentre parcheggiamo guardiamo con appetito la strepitosa tavola imbandita

Appena sistemata la moto, la tavola non c'è più


Dopo circa mezz'ora di battaglia all'ultima scaglia di grana, siamo riusciti a prendere un bicchiere di vino e una fetta di salame sull'ultimo tozzo di pane rimasto. Ci mettiamo "comodi" sullo scalino del loggiato del ristorante e beviamo un sorso del vino faticosamente conquistato, ma le nostre orecchie tremano per il rombo assordante di un'Harley con le marmitte aperte, che ci ricorda: tutti in moto, si riparte per il percorso (speravi di fumarti anche una sigaretta? Povero illuso!)!!!
Trangugiato il vino, il salame e asciugata la bocca con la bandana, corriamo verso la nostra moto e ripartiamo di gran carriera per il pranzo... sperando sia più tranquillo!
Usciamo dalla fattoria, con il Sig. Peppe che saluta con la mano il nostro serpentone allegro, rombante e clacsonante. Cerchiamo di avvicinarci il più possibile alla testa del serpentone con quelli con le giacche fluorescenti che si sbracciano sempre. La nostra concentrazione è improntata solo a posizionarci dietro la moto della polizia (che soddisfazione essere scortati! Ora capiamo i politici!

La nostra moto (BMW F650CS Scarver) sembra una zanzara al confronto della portaerei Gold Wing e l'interesse dimostrato per la nostra trasmissione a cinghia e per il serbatoio sotto la sella, ci inorgoglisce... ma ci distrae dalla nostra missione



Il serpentone si dipana su strade e curve bellissime, il panorama in alcuni punti è mozzafiato e accostiamo la moto per scattare una foto. Appena messa la freccia si crea il panico: qualche motociclista si ferma per chiedere se ho bisogno di qualcosa e crea disordine nel serpentone, mentre uno dello staff con la giacca fluorescente ci dice che è meglio fare le foto quando siamo tutti fermi (ma veramente il panorama era bello qui!!).

Ripartiamo e godiamo solo al pensiero che lo zio e il sidecarista se li stanno puppando altri,

Destinazione pranzo: tutta l'area è situata sotto un immenso tendone/capannone e all'esterno delle grosse braci emanano un profumo di bistecche invitante. Il nostro stomaco si contorce come quello di Giuliano Ferrara che assiste al primo taglio di una porchetta, e quindi corriamo con i buoni pasto in mano a prendere posto.
Arrivano i volontari con le giacche fluorescenti che portano una pentola grande quanto una piscina per bambini. "La pasta è sempre la pasta!" afferma convinto il nostro vicino di posto. Ma osservata bene la prima cucchiaiata servita al commensale di fronte... decidiamo di aspettare il secondo, in quanto le penne all'arrabbiata (che di arrabbiato hanno solo il cuoco che le ha preparate), sono anemiche e scondite e ricordano il mangiare da caserma durante il CAR. Il secondo andrà meglio di sicuro (le bistecche sulla brace è bravo a farle anche Luca Giurato!).
In compenso il vino è buono

Dopo i caffè, tutti (o quasi) si accendono una sigaretta, qualcuno anche il sigaro e quindi l'effetto è simile alla grigliata di carne, con una nuvola di fumo che si alza nel cielo insieme alla puzza tremenda di copertone bruciato perchè uno con una Ducati sta eseguendo un burn-out (si scrive così?) da paura (beato lui che le gomme non le paga!) e giù un applauso con fischi e cori (in vino veritas...)!

Dopo un quarto d'ora il suono di alcuni clacson e lo sbracciarsi di quelli con le giacche fluorescenti (sono da benedire... quanto lavorano!) ci fanno capire che siamo pronti per il giro pomeridiano, un po più corto di quello mattutino in quanto la domenica i motociclisti devono anche avere il tempo di tornare a casa (di solito ci si diverte di più il sabato, ma per chi non lavora in banca non c'è alternativa alla domenica!

Il serpentone riparte e subito notiamo due cose: gli zii sono spariti (forse dormono sotto qualche lapid... ops, sotto qualche albero) e l'andamento è decisamente più allegrotto (in vino veritas 2... la vendetta!), la cosa ci fa piacere e allora le curve si fanno come quelle della Cucinotta, selvagge e sensuali



Arrivati alla destinazione finale ci aspetta un bel buffet di arrivederci (dov'è il buffet?... eppure c'era!


Dopo i convenevoli di rito saliamo in sella e salutiamo soprattutto quelli con la giacca fluorescente (santi li devono fare!). Sono le 17.00 e dobbiamo percorrere 500 e passa km, ma sono tutti d'autostrada, in 4/5 ore siamo a casa, poi se la stanchezza prende il sopravvento ci sono sempre i motel all'uscita dei caselli autostradali.

Al primo rifornimento abbiamo già percorso la metà della strada tutta d'un fiato, un caffè ci vuole. Seduti sullo sgabello dell'autogrill (...ammazza quanto sò alti sti sgabelli. E' dura la vita per i puffi!) tiriamo fuori dal piccolo zainetto la targa ricordo e pensiamo alla giornata trascorsa. In totale abbiamo percorso circa 1600km in un giorno (è un bel record!) e le immagini del raduno ci scorrono davanti agli occhi come scatti fotografici: il bidone dell'immondizia, gli zii con le Guzzi (... e il mito con l'Ural), le giacche fluorescenti, le foto che non abbiamo fatto, le penne all'arrabbiata, le bistecche di Luca Giurato e il Signor Peppe.
Ma la "a" su 'sta targa ricordo... possibile che non se ne sia accorto nessuno???



Claudio