L'iter è abbastanza semplice:
A) Esposto per presunto abuso edilizio e richiesta di sopralluogo, corredato da una breve descrizione, disegni, foto, indirizzato al Sindaco, all’UTC, alla Polizia Comunale. e p.c. alla Procura della Repubblica.
Meglio richiedere il parere (perizia) di un geometra o un architetto, iscritto all'albo, che fornisca una relazione sull'abuso e che eviti di incorrere in errori procedurali, le leggi comunali che dispongono sono tante e cambiano da comune a comune, meglio muoversi con i piedi di piombo.
Se avete i contratti stipulati con il tipo, puoi anche adire per vie legali perché i lavori non sono conformi a quanto previsto contrattualmente e privi della dichiarazione di conformità alla legge 46/90 (oramai ez), nel caso di realizzazione di impianti.
B) Richiesta dell'evidenza di eventuali atti autorizzativi relativi alla ristrutturazione all'Ufficio tecnico comunale, se si tratta di un abuso probabilmente non esistono atti che autorizzano la modifica/ristrutturazione.
C) Se il comune non ingiunge al tuo coinquilino la demolizione parziale o totale, supponendo che il comune possa offrirgli una sanatoria, ossia il pagamento di una certa somma per mettere le cose in regola, puoi rivolgerti al TAR se la sanatoria è in contrasto con le norme tecniche di attuazione del piano regolatore e le leggi che regolano l’edificazione abusiva.
D) Per ultrima denuncia sia civile che penale nei confronti della amministrazione comunale se resta passiva di fronte all’esposto da te presentato, ossia non obbliga il tuo coinquilino a rimettere tutto a posto, ma qui si entra nell'ordine dei decenni di durata del processo.
spero di essere stato utile in qualche modo.
