sono straincavolata... per dire poco...
non riuscirò a spiegarvi bene le motivazioni ma il mio è solo uno sfogo...
mi sento messa da parte e sfruttata. mi sento di avere tante energie e potenzialità che non vengono sfruttate.
Lavoro in un'istituto, non molto grande ma con buone possibilità di crescita, in un settore un pò particolare "ricerche di mercato e sondaggi d'opinione"...ho iniziato qui facendo uno stage...poi il ragazzo che era al mio posto se ne è andato e il titolare mi ha chiamato per lavorare con lui.
Lavoro qui da circa un'anno e mezzo dedicando mille energie, essendo sempre ultra disponibile e portando creatività e orginalità nel mio lavoro. Non ho ricevuto nessuna formazione (ho imparato da sola) e dovendo "elemosinare" un contratto che si possa definire decente (e non vi sto a raccontare i patemi vari)
Dopo tutta questa fatica e sacrifici è arrivato in ufficio un ragazzo (tra l'altro non laureato in sociologia come me) che fà tanto il creativo con idee originali ma ...concretamente non sà fare un progetto, un'analisi dei dati o una semplice presentazione in power point degna di questo nome.
Lui dovrebbe fare il cosidetto "commerciale" mentre invece il mio titolare in maniera non evidente gli sta passando da fare tutti i nuovi progetti che arrivano e gli stà facendo curare cose di cui non ha esperienza elogiandolo alla grande anche di fronte a idee non eccezzionali.
Da notare che viene pagato più di me (si va bè, è un libero professionista quindi...)
Riassunto della storia: io comincio ad avere sempre meno la parte di concetto del lavoro (che poi è la più interessante) e mi viene data la parte più operativa (analisi dei dati, ect. e pure la segreteria generale) mi viene chiesto di non fare straordinari e vengo pagata il minimo...e nessun complimento per quello che faccio che poi porta frutto all'azienda...
sarò costretta a cambiare lavoro...peccato che quello che faccio, o meglio facevo, mi piaccia da morire. Sono depressa.
