CASSAZIONE: CONFERMATO PRIMO RISARCIMENTO DANNI DA FUMO
ROMA - La Cassazione ha confermato il primo risarcimento danni da fumo - nella causa pilota promossa dai familiari di Mario Stalteri, un insegnante di agraria morto di cancro al polmone nel 1991 dopo aver fumato (dal 1950) un pacchetto di sigarette al giorno per tutta la vita - nei confronti di un produttore di tabacco, la 'British american tobacco', subentrata all'Ente tabacchi italiano successore dei Monopoli di Stato.
In questo modo esce confermato il verdetto emesso, il 9 marzo 2005, dalla Corte di Appello di Roma (collegio presieduto da Claudio Fancelli) che aveva liquidato agli eredi del docente (la moglie Paola Giacalone e il figlio Marcello) 200 mila euro. Anzi, la Suprema Corte ritiene che la cifra potrebbe essere aumentata - su questo deciderà un'altra sezione della Corte di Appello - se venisse riconosciuto ai congiunti di Stalteri il "danno esistenziale" (ossia il "pregiudizio alla quotidianità della vita familiare quale si era precedentemente instaurata") oltre a quello, già liquidato, per le "sofferenze morali" per la "scomparsa nella loro vita di una presenza familiare importante".
Alla vedova e al figlio - sotto la voce onnicomprensiva del "danno non patrimoniale" - sono stati attribuiti rispettivamente 150 mila euro e 50 mila: adesso una nuova causa stabilirà se queste cifre devono essere alzate come sostenuto, in Cassazione, dagli avvocati Zeno Zencovih e Giulio Ponzanelli.
La British american tobacco aveva rinunciato, innanzi ai giudici di Piazza Cavour a quattro dei sei motivi di ricorso presentati in quanto - aveva sostenuto una nota della societa' dello scorso 4 ottobre, giorno di discussione della causa a Piazza Cavour (solo oggi e' stato reso noto l'esito del verdetto) - "l'interesse ad una pronuncia della Suprema Corte e' venuto meno perche' i principi sostanziali affermati dalla sentenza Stalteri sono stati superati, comunque, da successive sentenze che hanno escluso la responsabilita' della societa' produttrice, respingendo le richiesta risarcitorie dei fumatori".
In effetti, nel verdetto della Cassazione (sentenza 22884 della Terza sezione civile), per effetto della rinuncia a buona parte dei motivi di ricorso della Bat, non c'e' alcun riferimento alla tesi - sostenuta dalla sentenza della Corte di Appello - della responsabilita' del produttore di sigarette per la mancata informazione sui danni da fumo per patologie sviluppate prima del 1990, quando e' divenuta obbligatoria la "pubblicita' negativa" sui pacchetti di 'bionde'. Tuttavia la Suprema Corte, pur senza esaminare la tesi sulla quale poggia il diritto al risarcimento per gli eredi di Stalteri, ha accolto il ricorso con il quale i familiari del professore chiedevano un ulteriore approfondimento processuale per la stima dei danni non liquidati.
personalmente la ritengo una ingiustizia palesissima. non vedo perchè un uomo capace di intendere e volere ed intellettualmente maturo debba chiedere un risarcimento per il fatto che è morto per sua causa. i danni dal fumo sono sotto gli occhi di tutti. cosa vuol dire? che domani se faccio un incidente in moto perche IO andavo forte su strada pubblica posso chiedere i danni alla kawasaki perchè fa moto che vanno troppo forte per le nostre strade? ma siamo pazzi!!!!!!!!
