Proseguo l'analisi di alcuni tragitti dell'Appennino Tosco Emiliano iniziata nel precedente report. Il tragitto che illustro ora permette di vedere paesaggi molto belli a scapito di una strada in certi tratti rovinata e in altri tratti molto stretta.
Ecco il tragitto percorso, per un totale di 202 km:

Parto da Casina verso le 9.40 direzione Castelnovo né Monti, poco dopo si scorge la Pietra di Bismantova:

Si passa Castelnovo né Monti e poco prima di Cervarezza si svolta a destra in direzione Ramiseto. In questo tratto e fino al Passo del Lagastrello la strada è un po' rovinata quindi non molto godibile per un motociclista. Si inizia a trovare un po' di neve ai lati della strada ma tutto sommato la temperatura è accettabile, non essendo mai scesa al di sotto dei 7° C.

Comunque si possono apprezzare i verdi paesaggi circostanti:

Giunti al Passo del Lagastrello si vede subito il lago artificiale con diga. Questo è un bel posto dove andare anche d'estate perché sulle sponde ci sono prati verdi dove ci si può stendere con tanto di cavalli in libertà che ti ti vengono a mangiare l'erba di fianco.

Poco dopo c'è la baita dove mi fermo a prendere un caffè e dove ci sono già altri motociclisti:

Subito dopo la baita, anziché proseguire per Licciana Nardi, ho svoltato a sinistra per una strada stretta che conduce a Comano, piccolo paese fra le montagne. Si inizia a scendere per questa stradina e si incontrano animali dei più svariati modelli (cavalli - pecore - mucche - uccelli di varie cilindrate) e naturalmente i relativi residui organici sparsi sulla strada. Non è raro doversi fermare per lasciare attraversare la strada a un gregge di pecore o cose di questo tipo. Un esempio della stradina vista dall'alto, immersa nel verde e relativo paesaggio.

C'è anche un laghetto in fondo al paese:

Ecco un cavallo che ha gentilmente posato per il Tingavert...

...due pecore addomesticate...

Il laghetto che prima si vedeva dall'alto

Una casa di montagna:

Una volta giunti nel paese, c'è una strada sulla sinistra, seminascosta, che porta a Fivizzano. Anche questa è rovinata però ci sono dei paesaggi abbastanza surreali. Per esempio, si attraversa un torrente dove c'è quella casa (in basso a sinistra) e alcune mucche in libertà che bevono nel torrente, pecore in mezzo alla strada ecc. (purtroppo stavolta non c'era nessuno di questi animali).

Si inizia ancora a salire e si possono ammirare i vari paesaggi circostanti:

La strada è talmente ripida e stretta che persino gli addetti alla segnaletica orizzontale in alcuni casi hanno rinunciato a raccordare le righe, optando per la soluzione "ad angolo vivo":

Si continua a salire facendo attenzione agli escrementi di cavallo e anche a qualche frana, presente ormai da diversi anni:

Altro panorama che si vede prima di Fivizzano:

Si raggiunge quindi Fivizzano e si prosegue in direzione Aulla ancora per qualche chilometro. A un certo punto, si svolta a sinistra prendendo per Castelnuovo Garfagnana.
Proseguendo, si passa per questo "Passo dei Carpinelli" anche se l'altitudine è modesta, diciamo che se non fosse per il cartello non ci si accorge di aver transitato per un passo:

Prima di Piazza al Serchio, immortalo questa insegna in onore di Pizzetto74 che speriamo si rimetta presto in sesto:

A questo punto sosta pranzo a Piazza al Serchio. Mangio un pizza veramente buonissima ma che ho digerito il giorno dopo. Riparto e faccio un altro scatto al paesaggio:

Raggiungo infine il Passo Pradarena, con relativa baita, dove la temperatura era di circa 7 gradi.

Inizio ancora a scendere, nonostante la lontananza si vede già in fondo la Pietra di Bismantova:

Scendo passando da Ligonchio, Villa Minozzo:

L'ultimo tratto di strada è più bello e divertente in moto, a differenza delle strade percorse nel resto del viaggio. Però i posti che si incontrano meritano molto.