Questo mi ha dato l'input per scrivere questo racconto real-fantasy. Se state leggendo questo articolo è perchè ho ricevuto il consenso dal diretto interessato zavetti.

Roncobilaccio è una piccola frazione al confine tra la Toscana e l'Emilia Romagna sull'Appennino Tosco-Emiliano in provincia di Bologna in Emilia Romagna. Fin da piccolo Roncobilaccio per vari motivi coglieva la mia attenzione, per me era un qualcosa di mitologico, di magico, di non palpabile, come l'isola che non c'è di Peter Pan. Vuoi perché lo sentivo citare quando da piccolo in macchina si andava in vacanza al nord e mia Madre ad un certo punto esclamava "tra poco si arriva a Roncobilaccio!", per informarci che eravamo quasi arrivati alla destinazione della località di dove avremmo passato le vacanze. Alla radio Antonello Venditti cantava "A Roncobilaccio ci viene incontro un vecchio... (Bomba o non bomba)", un mio amico Roberto che era solito non combinarne mai una giusta era soprannominato Roncobilaccio, chissà perchè poi! Potrei fare altri mille esempi, ma io Roncobilaccio non l'avevo mai vista, neanche in cartolina, però mi aveva incuriosito. Un fine settimana mentre ero con degli amici motociclisti a macinare un po' di chilometri sull'Appennino Tosco-Emiliano, dopo mezza giornata passata a fare curve tra i passi, appena oltrepassato il Passo della Raticosa si decide di proseguire verso Roncobilaccio dove si farà una sosta per un caffè!
La mia emozione è palpabile, pensai tra me e me "allora Roncobilaccio esiste veramente!" avevo gli occhi umidi per l'emozione, non ci potevo credere, da lì a poco avrei visto Roncobilaccio, era vero! La strada era un susseguirsi di curve dolci e rettilinei, con il manto stradale che si snodava tra boschi e prati fioriti. Roncobilaccio ci accolse con il suo fascino rustico e le sue strade acciottolate. Mi sentivo come un bambino che aspetta Babbo Natale nella magica notte di Natale. E così dopo aver sentito parlare di Roncobilaccio per 40 anni finalmente la potevo toccare con mano. Non finirò mai di ringraziare quei ragazzi motociclisti, che pur a loro insaputa avevano esaudito un sogno che non sapevo neanche io di avere. Grazie Roncobilaccio!

* Un saluto e un grazie a zavetti per avermi concesso di scrivere e pubblicare questo articolo, che nasce da un "suo vissuto" personale.
Buona strada sempre



