Commento di: Doc_express
io nel 1988 ero andato ad amsterdam,con l'elefant 125 e il figlio del vicino.
La roba strettamente necessaria,non c'erano telefoni,zero navigatore,niente di tecnico...però è stato decisamente divertente.
E non è da escludere che in futuro magari col vespone di zio kino faccio il bis
Commento di: devargas
Viaggiare in moto è sempre divertente...meglio pochi ma buoni!
Commento di: ZioPigTurbo
Fosse per mè, butterei via tutto e prenderei una bel Guzzi falcone
per tutto il resto l'unica cosa indispensabile è il bancomat.
(questa società impregnata di fascismo elettronico, ci stà facendo impazzire,
quasi quasi invidio lo stile di vita degli Amish americani
)
Commento di: Doc_express
sto già studiando modifiche....he...he...he
Commento di: devargas
Hai ragione, paese che vai regole che trovi ma soprattutto tecnologia che trovi. Obbligo di pagare con le carte: li dove il pin ci vuole li dove invece non ci vuole. Situazioni in cui la carta, anche col pin, non ti viene accettata, altre dove in presenza dell'operatore devi dare l'ok elettronico. Navigatori che la fanno da padrone con tutte le loro idiosincrasie (ma per fortuna che ci stanno). Sistemi automatici di ogni genere, ognuno con le sue pretese di garanzia ed il suo funzionamento esclusivo e non spiegato...una palla madornale!
Commento di: TexW_HD
Commento di: devargas
Vero, un viaggio (forse una impresa sportiva) fantasico/a. Il nervosismo poi è sparito e diverse le sensazioni: dall'euforia motociclistica alla stanchezza estrema. Ma sono esperienze in ogni caso arricchenti.
Commento di: ale182
Partito questa mattina per il primo viaggio "lungo"...mi parli tu di nervosismo?
io ho kenotecnologia di te è già la odio.....spero tu abbia intenzione di registrare il viaggio con la TingApp.... devo controllarti?
A
Commento di: devargas
Eh eh ho l'i-pad e non posso caricare la TingApp, con mio grande dispiacere. La trasmissione di dati, comunque, con l'operatore 3 ha lasciato molto a desiderare. Anche accettare il roaming non mi ha consentito di inviare a casa immagini e saluti.
Commento di: Skoll
Prima di una partenza penso sia normale essere un po' nervosi, soprattutto se ti toccano alcune incombenze di cui faresti a meno.
Devo dire però che leggendo tutti i preparativi li ho trovati quasi eccessivi.. prima o poi mi piacerebbe fare un bel giro per l'Europa, ma lo immagino molto più "spartano". Una pianificazione di base ci dev'essere, certo, ma credo che un bel viaggio non debba essere organizzato in ogni singolo e minimo dettaglio. Mi piace l'idea di viaggiare libero, senza una tabella di marcia stringente: in un certo senso, più cose pianifichi, più cose possono andare storte!
Spero che tu ora ti stia godendo il viaggio, e che il nervosismo sia svanito quando siete partiti
Commento di: devargas
Grazie, nervosismo svanito, ma la pianificazione è servita: mi riferisco a quella della moto, della tecnologia di bordo, delle carte di credito etc. La pianificazione delle tappe è stata vincolante al piacere, se non ci fossero state sarebbe stato molto molto meglio (anche perchè alcuni alberghi facevano schifo). Ciononostante eravamo in venti, quindi, purtroppo, occorrevano, come occorrevano i percorsi,k i road-book testuali, i numeri telefonici di tutti i componenti, i resoconti dei crediti sulle spese effettuate a favore degli altri etc.
La prossima volta solo in quattro: Corsica, Svizzera o Croazia. Messa così si è molto più liberi, in tutto, e si vive con maggior accordo qualsiasi decisione: tutto fa esperienza. Io lo avevo già fatto, questo viaggio, lo sapevo che sarebbe stata dura!
Commento di: AlbertoD
scusa, ma con tutta quella roba che deve ancora arrivare e anche la moto ancora da testare tu ti metti in strada per un viaggio così? E ci credo che sei nervoso. Io fossi stato nei tuoi panni non avrei avuto il coraggio e avrei rimandato di sei mesi. Il tempo di avere tutto e di avere verificato che funziona. E aver verificato come va la moto in tutte le condizioni, pioggia compresa
Commento di: devargas
Nervosismo a parte, la moto è nuova (era). Da lei non potevo aspettami troppe sorprese. Semmai il rischio di ritrovami con l'avere dimenticato qualcosa. In viaggi del genere devi essere totalmente autonomo e non gravare mai sugli altri, anzi, semmai aiutarli. Il rischio della mancata sperimentazione dei sistemi di ripresa era invece reale, sembra però sia andato, anche in quel caso, tutto bene!
Commento di: Lazza94
Ma di cosa ti preoccupi ?? ci sai andare in moto ?SI !! Se una qualsiasi di queste cose dovesse rompersi /non funzionare (moto esclusa) ti si interrompe il viaggio ??NO! Certo se proprio è da poco che hai la moto magari dovrai avere un occhio di riguardo... ma beato te che hai le possibilità di fare questo viaggio !! pensa a noi studenti (nel mio caso) e lavoratori che invece che girare l'Europa rimaniamo bloccati in città!! IN BOCCA AL LUPO e BUON DIVERTIMENTO !! PS... non fare troppo affidamento sulla tecnologia, ti rende meno autonomo e non sempre è affidabile !
Commento di: PaoloGrandi
Sembra un viaggio di lavoro più che di piacere.
Se c'è una cosa che amo della moto è proprio il ridurre tutto all'essenziale. Tanto con uno smartphone reperisci qualunque info. Infatti le ferie di agosto spesso le decido solo pochi giorni prima. E comunque solo con itinerari di massima.
Per cui l'unica cosa importante veramente, imho, è avere una moto affidabile che non ti rovini la vacanza. Tutto il di più è solo stress...
Commento di: devargas
La pianificazione, quando non sei solo (eravamo in venti e con 10 moto) e vuoi visitare in poco tempo cinque stati ci vuole...fidati. Per il resto è stato un lavoro perchè lo scopo era umanitario: stampa magliette, felpe, trova sponsor, decidi il giro in Belgio che deve coordinare 400/500 moto provenienti da ogni luogo. Non un lavoro...ma un lavoraccio. Devo dire che la compagine Belga è però veramente in gamba!
Commento di: prussianblue
Io mi organizzo proprio come te e, con l'esperienza di anni ho acquisito uno schema mentale per non dimenticare nulla e mettere ogni cosa in un posto ben preciso, nonostante questo prima di partire per un viaggio un poco di ansia relativa all'aver fatto tutto bene ce l'ho, ansia che sparisce appena uscito dal garage sulla moto.
Lo so che tanti preferiscono partire all'avventura ma, personalmente, preferisco avere già fatto tutto prima, percorsi navigatore, alberghi, studio su cosa visitare etc. in modo, salvo imprevisti, da non aver più nulla da pensare e godermi solamente la vacanza.
Commento di: devargas
Concordo in pieno!
Commento di: devargas
Ti voglio fare ridere: avevo anche la pezzuola in microfibra assorbente per asciugare (nelle giornate di pioggia) l'acqua che, colando lungo il tappo, quando lo si apriva, si depositava all'interno del serbatoio nel bordo di alloggiamento del tappo stesso. Per evitare che quest'ultima, richiudendo il tappo, colasse poi nel serbatoio, ogni volta la asciugavo. eh eh!
Commento di: prussianblue
Questa non l'avevo pensata, provvederò
Commento di: devargas
Ringrazio tutti gli amici che mi hanno scritto, lo farò uno per uno. Dunque, la pianificazione occoreva, anzi, non è stata nemmeno abbastanza. Le autostrade Francesi ci hanno fatto impazzire per i pagamenti: sembravamo una banda di mongoloidi, e non uno che abbia pagato la stessa cifra dell'altro: da variazioni di pochi centesimi a decine di euro (evidentemente l'amico che ha pagato 35 euro li dove un auto ne paga 5,30 deve essersi messo troppo sotto ad un auto ed essere stato conteggiato come Tir). Inoltre le macchinette pagatrici, ora rifiutano il biglietto, ora la carta...un vero sperpretuo ad ogni casello, e ne erano tanti.
La moto si è comportata benissimo, carta di credito e relativo pin. mi è servito per i rifornimenti di carburante (essenziale). Stranamente veniva invece rifiutata dalle autostrade...eppure era carta oro...bo!
Le riprese sono venute benino, sia quelle con la action cam che quelle dalla handicam, fotografie non ho avuto tempo.
Fatica tantissima...tappe troppo lunghe...quasi inumane, e ne abbiamo pagato lo scotto al ritorno, quando uno di noi, coi pneumatici troppo consumati, dovendoli sostituire, non ha potuto farlo in tempi logici causa un bullone inceppato. La moto è stata portata prima alla BMW poi dal gommista. Uno di noi è rimasto con lo sventurato gli altri son partiti, dovendo macinare un unica tappa autostradale di ritorno di 700 chilometri. Il gruppo al ritorno si è così disgregato.
Grande nervosismo in Francia, dove, in una tappa interna di 600 chilometri tra le campagne, abbiamo avuto pioggia dalla partenza, fino a notte fonda. 12 ore continue d'acqua e...arrivati in albergo, vestiario arieggiato ed asciugato alla ben'e meglio. Il giorno dopo partenza umida all'alba.
Pessima la resa dei guanti Alpinestar Goretex in pelle. Sono da buttare, si sono inzuppati d'acqua e gonfiati, ora non mi calzano più bene. Devo dire che nessun guanto ha retto!
Buona resa del tom tom nuovo e degli auticolari della Cardo dedicati per lo Shoei (SH 01).
Le borse laterali ed il bauletto hanno tenuto.
Le cose viste sono state fantastiche, chissà se riesco a postare qualche filmatino brevissimo e qualche foto.
Pneumatici Dunlop Trialsmart eccellenti in ogni condizione.
Devo dire che non lo rifarei, era la mia seconda volta e speravo non si ripetessero alcuni errori precedentemente fatti. Occorrono più giorni, tappe più brevi (nell'ordine dei 400 chilometri) meno fretta e più sonno, ovvero orari meno da legionario.
Il problema principe era il van di appoggio, non era più "d'appoggio" ma, avendo a bordo 9 persone, queste avevano esigenze differenti e godevano differente comfort. Bagaglio unico e razionale, sempre asciutto. Nulla da montare e smontare dalle moto magari sotto la pioggia battente. Sostituzioni alla guida in caso di stanchezza. Aria calda se faceva freddo ed aria fredda se faceva caldo. Ci si fermava a fare foto con 33 gradi costringendo alla fermata noi, sudatissimi motociclisti, a fermarci a nostra volta, toglierci il casco e quei materassi che ci portavamo addosso per farne minimamente asciugare le fodere.
Grandi amicizie tra noi motociclisti son nate, altre son decadute.
Tutto quanto preorganizzato me lo sono ritrovato, ed ho benedetto la mia pignoleria che è stata d'aiuto agli altri: a chi si vantava di essere grande viaggiatore e non aveva nemmeno idea sul come farsi un pieno di carburante.
Ora sono stanco, contento, ed ho ben chiaro cosa fare e non fare per il prossimo viaggio. Viaggio magari più avventuroso, ma anche molto molto più comodo e che si svolgerà esclusivamente tra quella creme di motociclisti (ora amici) emersa in questo RAID.
Un abbraccio ed un lamps a tutti gli amici.
Commento di: neancheunapiega
Accidenti!
quando leggevo i preparativi mi dicevo "questo qui con tutta 'sta tecnologia la sta facendo fuori dal vasetto e rischia di rovinarsi il giro" poi quando ho letto che eravate 20 moto e che su di te ricadevano tante responsabilità allora mi sono ricreduto e ho detto " caspita che coraggio!". Complimenti per l'impresa e soprattutto per aver reso chiaramente il valore di un'adeguata programmazione. Come hai fatto capire tu quando si viaggia in moto l'avventura e l'imprevisto sono sempre dietro l'angolo e li ti salvi solo con una giusta programmazione.
Una curiosità che mi è venuta , che tipi di moto avete usato?
Hai pensato, magari più in là quando ti sarai riposato, di scrivere un vademecum per la programmazione di viaggi in moto, da soli in gruppo con o senza tecnologia e spiegando tutti i problemi e/o contrattempi cui accennavi tra caselli carte di credito pin etc? A leggere il tuo post io mi sono incuriosito.
complimenti ancora per l'impresa!
Commento di: Caramon77
Io ho la moto da poco e non ho ancora fatto viaggi del genere. Però ne ho fatti moltissimi in auto, quindi con la massima comodità per i lunghi trasferimenti (ho una Passat) , e ti dico che 700km si fanno solo per la prima e l'ultima zampata, secondo me. In auto... in moto non ci penserei minimamente.
Il fatto è che a me piace vivere un po' i luoghi. Non posso arrivare a sera, fare una doccia, visitare il paese di notte e ripartire la mattina, se non è strettamente necessario. Adoro la Bretagna, per esempio, ma oggi, se dovessi andarci, valuterei un bel volo aereo + noleggio in loco.
Però complimenti per il viaggio, sono certo che avrai visto cose stupende e, comunque, viaggiare è forse uno dei pochi motivi validi per affrontare le fatiche della vita.
Commento di: devargas
Con l'auto è molto più comodo, ma egualmente faticoso se le tappe restano così lunghe. Si è più rapidi e razionali col bagaglio, si possono portare più cose e si sfruttano tutte. ( con la moto sovente hai una sacca con mutande, canotte, maglia tecnica, cappellini, roba da toilette pigiama e ciabatte). Se non hai tempo lasci il contenuto nelle borse laterali ( obiettivi, attrezzature varie, giubbotto estivo, ferri, caschetto semintegrale, bandiere, felpe degli sponsor etc.) smonti la sacca ed il mattino dopo hai solo quella da riempire ed assicurare alla moto. Viaggio auto, viaggio moto, due filosofie differenti. Ma tra viaggio e viaggio ci stanno scopi e modi che variano tutto come infinite sfumature di grigio. Se si attraversano vari stati bisogna sempre comunque informarsi bene. Ricordo un certo Colin Mc Helduf ( spero sia corretto così come l'ho scritto). Negli anni 80/90 scrisse due libri di un certo successo: trans Africa e Trans Asia. Come dire: viaggiare non è solo prendere un mezzo ed andare, ma si può, su certi viaggi, imbastire, per l'organizzazione richiesta, nientemeno che un libro! Comunque prova, e se provi con almeno tre equipaggi, documenta. L'avventura documentata ti riporta sempre la proporzione di quello che hai fatto. ( un impresa solo per te...comunque un avventura).
Commento di: devargas
Non facile un vademecum. Ogni volta che mi trovo a riassumere un viaggio del genere, mi sembra di omettere più cose di quante ne dica. Intanto dobbiamo partire col dire che è un viaggio per fini benefici. Lo scopo è una adunanza generale in Belgio, ( curata dai nostri amici Belghi) che pianificano un giro a pagamento per tutti i partecipanti che, provenendo anche da nazioni adiacenti, pagano una quota, devoluta interamente agli scopi umanitari di cui detto. Se giungere in Belgio è una via di mezzo tra l'impresa sportiva ed il semplice viaggio è perchè c'è l'esigenza di condensare tutto in non più di nove giorni: se fossero quindici sarei il primo a non potere partire. Inoltre gli itinerari scoperti alla partenza e rispettati, non sono tutti farina del mio sacco. Provengono dal presidente del mio gruppo ( io sono vicepresidente I.M.B.C.N. International Motor Bikers Club Napoli). Col presidente sto un pochino in contrasto: lui ama viaggiare in van, e organizza la cosa in modo specifico. Tiene poco da conto le esigenze e le pene dei motociclisti. Un vademecum in tal senso sarebbe quindi in parte errato. Semmai rielaboro sulla scorta di queste esperienze un bel viaggio motociclistico ex novo. Magari lo effettueremo anche con qualcuno del Tinga...sarebbe bello e senza scopi umanitari, sponsor, magliette, gadget, impegni coi media ed obblighi vari. Liberi, come tradizione motociclistica vuole.
Commento di: devargas
Ti ho rispostosotto (o sopra rispetto a questo messaggio) ma forse con l'ipad non appare come una risposta a te dedicata...spero di avere risolto.