Quando dobbiamo restaurare una moto d'epoca, spesso il dubbio che si presenta è sempre lo stesso: restauro totale o conservativo?? La tendenza fino a un po' di anni fa era quella di restaurare totalmente la moto e quindi sabbiatura, verniciatura, cromatura e tutto quello che serviva per riportarla come nuova… il risultato è un mezzo praticamente come nuovo, lucido e scintillante ma purtroppo “anonimo” ottenuto purtroppo cancellando i segni che lo scorrere dei decenni gli avevano impresso.
Fortunatamente, almeno per il sottoscritto, col tempo l’atteggiamento è cambiato e si sta sempre più apprezzando tra gli appassionati il restauro conservativo e il valore intrinseco che una moto con vari decenni sulle spalle, su cui è possibile “leggere” la storia e i trascorsi del tempo, inevitabilmente ha.
Personalmente mi sono cimentato nel restauro della mia Mv Agusta 175 CSTL del 55 e il risultato ottenuto mi ha dato grande soddisfazione. Guardando il serbatoio con le due decalcomanie col marchio in perfetto stato, la decisione sulla strada da prendere è stata facile: sarebbe stato un peccato mortale sabbiare tutto e riverniciare!!
Ovviamente non si può parlare di conservato se i mezzi sono particolarmente malmessi e danneggiati o comunque pesantemente rimaneggiati dove di solito si procede restaurando integralmente.
Un buon risultato si ottiene operando sempre con perizia e cognizione di causa durante tutte le varie fasi del restauro cominciando come sempre si deve fare con il documentarsi sull’originalità della moto e sulla possibilità di reperire i vari pezzi eventualmente mancanti.
Superata questa fase preliminare si comincia con lo smontaggio vero e proprio dividendo e catalogando tutti i pezzi… la meccanica va smontata completamente e si procede comunque a una revisione generale di motore, cambio, e in generale cambiando paraoli e cuscinetti e procedendo alla eventuale sostituzione di altri pezzi usurati.
Sulla mia Mv ho proceduto in questo modo e il risultato è stato più che buono:
dopo aver smontato completamente, tutta la moto le parti verniciate (telaio, serbatoio, parafanghi) sono state pulite usando paglietta fine e gasolio (o WD40 a scelta) che scioglie la ruggine dove presente ed elimina la patina opaca dalla vernice, poi lavaggio con detergente sgrassante e asciugatura con getto d’aria compressa.
Stesso lavoro per i cerchi ruota e le parti cromate usando però paglietta metallica più grossolana.
Ho trattato tutti i pezzi, sia verniciati che cromati, con OWATROL, prodotto specifico per fermare la ruggine e preservare il metallo da successive ulteriori ossidazioni stendendolo con uno straccio imbevuto per non creare troppo spessore che renderebbe troppo visibile lo strato applicato e lucida la superficie trattata.
Visto che il prodotto oltre che protettivo una volta asciugato è pure verniciabile, ho fatto qualche ritocco sui pezzi troppo arrugginiti come interno parafanghi, cavalletto, forcellone e pedane poggiapiedi oltre a qualche ritocchino qua e là. Ovviamente usando vernice preparata al tintometro per l’occasione.
Il blocco motore è stato smontato completamente e revisionato a fondo, lavando e pulendo carter, testa e cilindro usando sempre paglietta con gasolio prima e sgrassante poi rimontando il tutto mettendo paraoli e cuscinetti nuovi. Nel mio caso non ho dovuto fare altro essendo pistone, cilindro e valvole in perfetto stato… ho cambiato solo i segmenti come si fa di solito dopo lo smontaggio di pistone e cilindro.
Rigenerata pure la sua batteria originale in bachelite svuotandola e inserendo due comuni batterie al gel da 6 volt – 7 ampere. rifatto ovviamente anche l’impianto elettrico e trattato il serbatoio con la Tankerite… quest’ultimo, nonostante i quasi 60 anni di età, era internamente perfettamente integro e senza un filo di ruggine!!! Gli unici pezzi nuovi sono collettore, marmitta e rivestimento sella perché irrecuperabili gli originali e quasi introvabili d’epoca… le gomme, Pirelli originali, invece erano ancora in ottimo stato e senza screpolature e non hanno avuto bisogno di essere sostituite.
Questo è stato il mio primo restauro conservativo e devo dire che mi ha dato molta soddisfazione proprio perché è rimasta intatta l’anima e soprattutto il fascino che è giunto fino a noi dopo tanti decenni… sicuramente vi saranno tecniche più raffinate, ma già così è ottenibile un buon risultato e, senza avere particolari capacità, tutti possono cimentarsi nel recupero del loro mezzo a costi sicuramente più ridotti.
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