
La Suzuki GZ Marauder 250 (all'estero meglio conosciuta come GZ 250), è una moto custom adatta sia ai neofiti che vogliono avvicinarsi al mondo delle moto, e del custom in generale, sia alle ragazze data la seduta bassa della moto che permette di poggiare a terra l'intera pianta dei piedi in totale sicurezza. Nel nostro paese è stata importata fino al 2006/2007.
All'apparenza viene scambiata per una moto di cilindrata superiore (o almeno a me è successo così) viste le dimensioni generose, il parafango anteriore avvolgente ed il fender posteriore tipo bobtail. Come ogni custom che si rispetti è ricca di cromature.
La strumentazione è composta da un unico strumento circolare cromato che raccoglie tachimetro, contachilometri, contachilometri parziale (tutti e tre rigorosamente analogici), spia abbaglianti e sul supporto anche la spia del folle e delle frecce.

Il serbatoio in metallo ha una capienza di 13l che permette un'autonomia di 300/400 km (dipende dallo stile di guida) ed è provvisto di un rubinetto sul quale agire per inserire la riserva (in quanto la moto sprovvista di spia della riserva o indicatore della benzina).

Il motore è un monocilindrico da 249 centrimetri cubici che eroga una potenza di 20CV che, almeno secondo me, vanno bene per questo genere di moto in quanto permette buone partenze ed anche una discreta velocità massima (130 km/h segnati dal tachimetro, ma a queste velocità l'aria è fastidiosa).
La testata presenta dei coperchi cromati uno dei quali cela la pipetta della candela, mentre la testata ed il cilindro hanno delle vistose alettature per il raffreddamento, ad aria ovviamente.
Il gruppo termico è alimentato da un carburatore Mikuni e sfoga i suoi gas di scarico tramite una marmitta con collettori (si collettori, anche se mono cilindrico ha due collettori) e scarico cromati che emettono un piacevole suono.
Essendo un motore monocilindrico vibra abbastanza agli alti regimi ma ci si fa presto l'abitudine.
Il cambio è a 5 rapporti ed la trasmissione finale è affidata ad una catena, che spesso va messa in tensione.
Questo motore ha 3 qualità: robustezza, richiede poca manutenzione e consumi molto contenuti. E' robusto perché anche se strapazzato è molto difficile che dia grandi problemi, richiede poca manutenzione perché oltra a quella ordinaria (cambio olio, filtri, ecc...) non bisogna fare nient'altro ed infine consuma poco carburante perché grazie a lui è possibile effettuare 25/30 km con un solo litro di benzina.

Nel reparto ciclistica troviamo una forcella idraulica inclinata e cromata all'anteriore mentre al posteriore troviamo una coppia di ammortizzatori, cromati anche loro, regolabili nel precarico molla su 5 posizioni. Questi ultimi li trovo poco adatti per l'uso cittadino in quanto assorbono malissimo le asperità del manto stradale.
L'impianto frenante è affidato all'anteriore da una pinza AJP ad un solo pistoncino che "morde" un disco non ventilato mentre al posteriore da un tamburo, buono per rallentare. Per migliorare la frenata consiglio di affidarsi anche al freno motore dato in scalata.

Il vano sottosella è abbastanza capiente dove è possibile alloggiare una catena (ad anelli) con rispettivo lucchetto, la borsetta degli attrezzi, un bloccadisco ed una pezza.

Nel traffico cittadino si comporta bene, occhio solo all'inizio a non urtare i veicoli vicini col manubrio e cercate di evitare, nei limiti del possibile, le buche in quanto gli ammortizzatori posteriori sono duri (come scritto prima). Se ne fate un uso prettamente cittadino, anche con i vari apri e chiudi del gas, i consumi di carburante rimarranno sempre contenuti.
La Marauder è anche una moto adatta a delle uscite fuoriporta in quanto la sella è molto comoda, la seduta mantiene la schiena eretta e le gambe distese non affaticano il corpo. Nel caso vogliate portare con voi un passeggero quest'ultimo si troverà comodo in quanto gli spetta una buona porzione di sella che non è per niente dura. L'appiglio a cui potrà tenersi è la fascetta presente all'inizio della sella oppure il vostro bacino (ben gradito nel caso di un motociclista con zavorrina :D ).
Su strada si comporta bene. Guidandola si sta comodi e si ha il busto eretto (questo evita di avere il mal di schiena).
In città si trova a suo agio ed è abbastanza agile (certo non come uno scooter che si infila anche nei posto più impensabili), ma se il traffico è intenso la mano che tira la leva della frizione si indolenzisce, anche se la leva di suo è morbida.
Fuori dai centri abitati si può circolare senza problemi a 60km/h (se i limiti di velocità ce lo permettono) e questo ci permette di goderci il paesaggio in tranquillità (nel caso di gite fuori porta).
In autostrada, viste le velocità più alte, le vibrazioni del monocilindrico si sentono di più, specialmente sulla sella posteriore. Qui io vi consiglio di viaggiare ad una velocità di circa 80km/h in quanto le vibrazioni sono sopportabili e l'aria non è fastidiosa, mentre sconsiglio la giuda al massimo, 130 km/h, in quanto l'aria che ci viene addosso rende difficoltoso il movimento delle gambe per agire sul freno o sul cambio.
La Suzuki Marauder attualmente è prodotta in versione 125. Telaio e sovrastrutture sono le stesse della 250 ma la ottavo di litro monta un motore monoclindrico di 125 centimetri cubici alimentato da una moderna iniezione elettronica. Qui potete visualizzare la scheda ufficiale.
In giro potrete trovare anche delle Marauder più "grandi" in quanto fino anni 90 sono state prodotte le versioni 800cc e 1600cc, entrambe bicilindriche.
Un lampeggio.
Zifolotto (Andrea).